REALIZZANDO DIABOLIK

Edizioni NPE ci segnala il volume REALIZZANDO DIABOLIK (296 pagine; 35 euro) di Simone Silvestri, ovvero il “making of” ufficiale del film dedicato al mitico Diabolik, personaggio iconico del fumetto italiano giunto a fine 2021 nel suo adattamento sul grande schermo per la regia dei Manetti Bros.

Si tratta di un dietro le quinte ricco di immagini esclusive, foto scattate sul set e agli addetti ai lavori durante le riprese del film e con all’interno una miriade di curiosità sulla lavorazione di questo attesissimo lungometraggio.

Leggiamo dalla prefazione dell’autore Simone Silvestri: «Questo libro vuole raccontare, attraverso uno sguardo personale e soggettivo, la realizzazione del film al quale ho avuto l’incredibile fortuna di prendere parte e, come supervisore degli effetti visivi, ho potuto scattare una serie di fotografie che documentano la preparazione, la produzione e la post-produzione di “Diabolik”.

Avevo sempre con me la mia Canon M5 e la indossavo ogni giorno, ed il motivo principale era ovviamente quello di catturare, documentare e fare foto per il team degli effetti visivi della Palantir Digital, studio fondato da Vito Picchinenna e da me nel 2010 e con il quale abbiamo realizzato tutti i precedenti progetti dei due fratelli romani.

Mentre ero impegnato a fare il mio lavoro, ho iniziato a fare scatti anche degli attori e dei membri della troupe o semplicemente a catturare momenti divertenti, del set, di svago o di forte stress emotivo e alcuni di questi scatti mi sembravano istanti sospesi nel tempo. […]

A volte scattavo tra una ripresa e l’altra o durante le riunioni di preparazione, altre volte girovagavo pronto ad immortalare qualcosa di interessante… credo di aver scattato circa il 10% delle foto presenti nel libro con il mio iPhone e il restante 90% con un obiettivo da 22 millimetri. […]

Diversi mesi dopo la fine delle riprese e durante la particolare e complessa post-produzione del film, resa tale anche dalla pandemia mondiale di Covid 19, ho realizzato che una parte di questo materiale poteva trasformarsi in qualcosa… poteva diventare una “storia da raccontare”».

A cura della redazione