NEUROWORLD

Arriva in libreria NEUROWORLD (224 pagine; 19,90 euro) di Miguel Ángel Martín: con questa nuova uscita della collana “Martín” la Edizioni NPE rilancia tre fra le primissime e più importanti storie realizzate dal maestro di Leon, in una nuova e restaurata veste grafica. Sono tre storie che sembrano anticipare i cortocircuiti tra evoluzione e tecnologia già sviscerati nella meravigliosa serie tv “Black Mirror” ma anche, in maniera tremendamente profetica, l’epoca “pandemica” che stiamo vivendo oggi a seguito dell’avvento del Covid-19.

La prima si intitola Cyberfreak, incentrata sulla povertà umana e morale dei giovani impegnati nella loro vuota routine, con al centro di questo universo in frantumi l’ossessione del sesso. E’ una visione critica del futuro delle nuove generazioni calata in una realtà prossima ventura.

In Neurohabitat troviamo la cinica visione di Martín del fenomeno dell’hikikomori, che dilaga in Giappone: ragazzi che decidono di chiudersi nella propria camera, limitando i contatti umani e coltivando in isolamento i propri gusti estremi e bizzarri. Si tratta di una vera e propria patologia che, come in questa storia raccontata dal maestro di Leon, è spesso accompagnata da una forma acuta di depressione e comportamenti ossessivo-compulsivi, diventando vero e proprio specchio dell’estremizzazione del moderno mal di vivere.

La terza e ultima storia si intitola semplicemente Bug. Bug è un insetto, un essere che lotta per la sopravvivenza e in quanto tale è spietato, vampirizza gli animali più indifesi ed è vampirizzato dagli animali più grandi, vive sul nostro corpo, mangia il cerume delle nostre orecchie, scava nella nostra pelle, finisce nel nostro cibo. Ritornano in questo volume le storie di Bug, rieditate in una nuova veste grafica rispetto alla prima edizione brossurata di Edizioni NPE, ormai esaurita da tempo.

Leggiamo dalla prefazione di Andrea Grieco: “Se le storie contenute in questo volume, in tempi di pandemia, lockdown, distanziamento sociale e confinamento digitale, hanno assunto raccapriccianti e angoscianti somiglianze con le nostre attuali esistenze è solo perché lo sguardo acuto e pragmatico di Martín ha saputo anticipare, quasi presagire, il naturale svilupparsi del nostro agire, con cattiveria e violenza, perché no, ma anche humour, benché tinto nelle tonalità più fosche”.

A cura della redazione