L’UNIVERSO ONIRICO E GLI INSONDABILI MISTERI DELLA MENTE UMANA

“Una mattina un avvocato si sveglia e non ricorda più nulla di gran parte della sua  vita passata, almeno gli ultimi anni. La moglie ed il medico di fiducia cercano di aiutarlo a riaddormentarsi, nella speranza che il successivo risveglio riporti la normalità. Ma a volte il sonno regala sogni, che possono essere vissuti credendoli realtà, come ci insegnò Calderon De La Barca. Così il nostro avvocato si ritrova a sognare la vita emotiva che aveva sempre evitato, per timore che avrebbe ostacolato quella carriera, da cui si è finalmente accorto di non averne ricavato alcuna felicità vera”.

È questo l’intrigante incipit di un recentissimo romanzo di un “eclettico” avvocato – da decenni ben conosciuto da chi scrive queste note – particolarmente interessato agli ancora non del tutto sviscerati misteri della mente umana, delle diverse funzioni dell’emisfero destro del nostro cervello, rispetto a quello sinistro, a ciò che ci spinge a prendere una decisione anziché un’altra che potrebbe apparire più adatta, più razionale.

Romanzo che ci spinge ad analizzare – anche se, ovviamente, molto en passant! – le complesse funzionalità del nostro cervello, le diverse “aree di competenza” dei due emisferi cerebrali che interagiscono con la componente culturale, esperienziale, degli esseri umani, dando origine a ciò che noi tutti siamo. Nel Bene e nel Male


L’encefalo umano – con tutte le circonvoluzioni cerebrali – suddiviso in “Emisfero destro” ed “Emisfero sinistro”

Emisfero Sinistro

Emisfero Destro

Le diverse “aree di competenza” dei nostri due emisferi cerebrali

Il recentissimo romanzo (ma non solo…) dell’avvocato Mario Venditti su Amazon

Poiché viviamo in un’era in cui la tecnologia ha ormai condizionato la vita di tutti noi, potremmo considerare l’attività cerebrale come frutto di un sofisticatissimo “Software” – il cui “Linguaggio macchina” è stato compilato da… chissà chi – e un complicatissimo “Hardware”, gran parte dei “componenti” del quale ci sfuggono ancora.

Il Software…

Secondo il filosofo Hobbes, l’umana natura – quindi il software che domina il nostro encefalo – è fondamentalmente egoistica e le azioni del nostro Homo sapiens sapiens in realtà sarebbero dettate solo e soltanto da un ancestrale istinto di sopravvivenza e di sopraffazione. Per il più che pessimista Hobbes non esiste un naturale amore tra gli esseri umani e quando essi si legano in società e amicizie, i loro rapporti sono determinati solo dal reciproco timore. Insomma, altro che società civile!

Ogni individuo vede nel prossimo un potenziale nemico e cerca di “eliminarlo” soprattutto quando esso è, o appare, di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri.

È la legge del “bellum omnium contra omnes”, di tutti contro tutti

L’Hardware…

Ė possibile ipotizzare che qua e là nel tempo, qua e là su questo travagliato pianeta ogni tanto emergano individui nei quali – più che in altri – spiccano segmenti atipici, delle strutture encefaliche descritte come “Triune Brain” dallo psicanalista Paul D. MacLean, per il quale il nostro cervello sarebbe “uno e trino”, costituito da tre distinte formazioni anatomiche e funzionali che, nel corso di lunghissimi periodi evolutivi, si sono sovrapposte ed integrate?

Esisterebbe veramente, insomma, un “cervello paleomammaliano”, (dove dominano sesso, nutrimento, emozioni, ecc.), un “cervello neomammaliano” (in cui prevalgono linguaggio, autocoscienza, ecc.) e – ciò che qui più ci interessa – anche un “cervello protorettiliano” (il più antico e che sovrintende al cacciare, creare gerarchie sociali, possesso del territorio, ecc.) costituito dalla parte superiore del “midollo spinale”, da aree del “mesencefalo” e da altre strutture che qui – per non farvi subito chiudere il PC! – evito di menzionare, cervello che ricondurrebbe il tanto decantato “Homo sapiens” quasi al “mostruoso” Varano di Komodo… un terribile sauro dagli acuminati denti capaci di iniettare un letalissimo veleno nelle ignare vittime! Ovviamente, se vogliamo far nostre le innovative teorie del neuroscienziato Paul D. MacLean, studioso dello stretto rapporto tra strutture cerebrali e le emozioni che guidano, ogni giorno, la complessa vita di tutti noi.

Probabilmente anche durante le nostre notturne esplorazioni dell’universo onirico…

L’antivirus… onirico

Va bene, ora direte, ma cosa c’entra tutto questo con l’universo onirico, con il mondo dei sogni – in cui entriamo da sempre, notte dopo notte – con alcuni strani, enigmatici, comportamenti dell’uomo cosiddetto “sapiens sapiens”?

Come possiamo crearci un virtuale scudo contro le quotidiane avversità della vita moderna? Covid 19 compreso…

Forse, per rimanere ancora in tema di “cibernetica cerebrale”, un possibile “antivirus” a tutto ciò potrebbe proprio consistere nell’esplorare ogni notte l’universo onirico, vagare per posti a noi “razionalmente” sconosciuti, incontrare persone che mai abbiamo conosciute prima, partecipare ad esperienze di vita che mai hanno segnato la nostra quotidiana esistenza.

Insomma vivere virtualmente una seconda vita parallela in un mondo che potrebbe essere il riflesso di ciò che esploriamo quando brilla il Sole…

Forse aveva ragione il grande drammaturgo spagnolo Pedro Calderón de la Barca quando nella sua opera “La vida es sueño” – dramma in tre atti cui si sovrappongono, in modo quasi indistricabile, la filosofia della vita e una certa dimensione del sacro – fornisce consistenza letteraria ad un personaggio il quale si accorge, con grande sgomento, della futilità di gran parte delle umane esperienze…

Come il nostro avvocato Mario Venditti con il suo romanzo “Fammi sognare ancora”, qua e là vagamente autobiografico…

“Cos’è la vita? Delirio. Cos’è la vita? Illusione, appena chimera ed ombra, e il massimo bene è un nulla,

ché tutta la vita è sogno, e i sogni, sogni sono.”

(Pedro Calderón de la Barca)

Pedro Calderón de la Barca (1600 – 1681) autore de “La vida es sueño” (sopra)

e l’avvocato Mario Venditti, autore di “Fammi sognare ancora” (sotto)

“… Ma anche nei sogni può far capolino, magari anche solo a livello subconscio, qualche ricordo della vita vera precedente, quella che si voleva cancellare da dentro se stessi. Ed il nostro eroe comincia a preoccuparsi dei conflitti tra sogno creduto realtà e pregressa realtà vera, tanto da svegliarsi”…

…scrive infatti l’avvocato Mario Venditti, il quale nella sua lunghissima attività di penalista ha avuto infinite esperienze in cui la mente umana, anche quella criminale si è espressa nelle contorte “sinapsi” dei cervelli appartenuti ad individui che hanno lasciato un loro indelebile, triste, ricordo negli annali della Criminologia, i nomi dei quali sono sempre indelebilmente scritti con inchiostro rosso nelle cronache ove l’homo homini lupus – a volte anche la femina feminae lupior! – ha fatto nascere nelle nostre menti un’angosciosa domanda: il Male possiede una sua personalità autonoma, perennemente presente nella storia dell’homo sapiens?

Oppure costituisce una sorta di “seme” inseritosi ad arte nel substrato dell’animo umano solo negli individui che, liberamente, consapevolmente, decidono di coltivarlo a danno dei loro simili?

Torniamo, però, all’universo onirico…

“… l’esperienza m’insegna – scrive Calderón de la Barca – che l’uomo che vive sogna quel che è, fino al risveglio. Sogna il re il suo stesso regno, e vivendo in quest’inganno regna, dispone e governa; ed il plauso, che fugace riceve, lo scrive al vento…”

A cui potrebbe fare eco il “Solitario di Providence”, il “nostro” H.P.L., Howard Phillips Lovecraft

“Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c’è netta distinzione tra il reale e l’irreale, che le cose appaiono come sembrano solo in virtù dei delicati strumenti fisici e mentali attraverso cui le percepiamo”.

C’è chi espone le sue esperienze oniriche in un romanzo e c’è anche chi le esteriorizza in opere pittoriche mediante il cosiddetto “Disegno onirico” con cui si possono esprimere graficamente le profonde espressioni del nostro mondo interiore.

Mediante il “Disegno onirico” il ricco bagaglio emotivo di ognuno di noi si può rappresentare su un foglio di carta oltrepassando il pensiero razionale, dando vita a forme, colori e simboli che sono la diretta espressione del nostro “Io” più profondo, della nostra storia personale, in cui aspirazioni, pensieri, ricordi, desideri inespressi, storia familiare, prendono virtuale corpo.

Così ognuno può mettere in luce il proprio universo sconosciuto e sommerso, la propria dimensione individuale, i propri archetipi, la propria vera personalità.

Come molto verosimilmente ha fatto uno scrittore che ha fatto sognare – quasi partecipi dei suoi sogni – gli appassionati di “misteri” di questa o di altre “dimensioni” spazio-temporali: Howard Phillips Lovecraft.

Quasi tutta la produzione letteraria di Howard Phillips Lovecraft è nata dai suoi terribili incubi notturni…

Recenti libri sugli onirici universi di H.P.L

“ Un tempo sognavo, e per me il mondo del sogno era più reale dell’esistenza che alcuni stolti chiamano realtà,

e più prezioso della mia stessa vita”

(Howard Phillips Lovecraft)

Non anticipo di certo, in queste pagine, come si evolvono le vicende dell’avvocato che improvvisamente perde la memoria di se stesso, della sua vita, quasi di tutto, riporto solo i titoli di alcuni Capitoli che danno vagamente modo di percepire in quali meandri immaginativi ci si avventuri durante la lettura del libro:

Libertà di sognare

Canto alla Luna

Nome scomparso

La pazzologa

e, naturalmente… Scrivere per sognare

Roberto Volterri


Da fine febbraio 2021 su Amazon Libri

In questo Volume 1 sulle “Porte Alchemiche, Magiche, Mistiche” inizieremo con l’Urbs aeterna, recandoci a Piazza Vittorio Emanuele II, di fronte alla misteriosa “Porta” e indagheremo anche sull’avventurosa vita, e sugli esoterici interessi del Marchese Massimiliano Palombara, personaggio del quale non sarebbe assolutamente facile poter ricostruire nei minimi dettagli la vita e le complesse vicende che hanno costellato il suo percorso terreno, personaggio il quale ha l’indiscusso merito di avere preservato l’esistenza del monumento, della testimonianza di un sapere forse andato perduto.

Ricerche di carattere storico nell’immenso archivio storico di Palazzo Massimo alle Colonne sono state effettuate per ricostruire non solo vita ed opere dell’alchimista Massimiliano e dei suoi molti figli – avuti da due diversi matrimoni – ma anche per ricavare inedite informazioni sulle non confortanti vicende che portarono alla eliminazione, da parte del Comune di Roma, della Villa Palombara sul Colle Esquilino e, di conseguenza, alla scomparsa di quasi tutte le testimonianze storiche riguardanti gli strani interessi “esoterici” del Marchese. Unica superstite, come abbiamo evidenziato, è proprio la misteriosa “Porta Alchemica” o “Porta Magica” che da decenni fa scorrere i classici fiumi d’inchiostro da parte di chi si interessa agli aspetti meno accessibili, meno noti e più “misteriosi” della Conoscenza.

E’ in quasi simultanea uscita anche il Volume 2 su altre misteriose “Porte Magiche” in Italia…