CALEIDOSCOPIO

Segnaliamo l’uscita di un romanzo davvero particolare, ambientato in un prossimo futuro dove la vecchiaia è diventa una moda: stiamo parlando del nuovo lavoro di Mario Gerosa intitolato CALEIDOSCOPIO, pubblicato in e-book dalle Edizioni Falsopiano.

È una strana inversione di tendenza quella prospettata dall’autore nel suo nuovo libro. Infatti tradizionalmente si cerca di apparire più giovani. Invece qui, in un periodo molto vicino a noi, collocabile nell’immediato post-pandemia, le case di moda lanciano una nuova tendenza che va controcorrente. Bisogna apparire vecchi, molto più vecchi di quello che si è. Molti si adeguano a questo curioso diktat, e qualcuno trasforma una discutibile tendenza in una follia che porta a un’inarrestabile catena di omicidi.

Questo è il secondo romanzo di Mario Gerosa. Il primo, IL COLLEZIONISTA DI RESPIRI, era un art thriller in cui si immaginava che la nuova tendenza dell’arte contemporanea consistesse nel creare quadri viventi con personaggi ispirati a dipinti a soggetto mitologico. IL COLLEZIONISTA DI RESPIRI, definito un romanzo visionario e cinematografico, è stato finalista al Premo Internazionale di Letteratura Città di Como e a Garfagnana in Giallo.

Ma veniamo alla trama di CALEIDOSCOPIO.

Come dicevamo, è la vecchiaia il tema dominante di questo romanzo, il fulcro attorno cui ruota il meccanismo della narrazione. Una volta si faceva di tutto per apparire più giovani. Adesso invece le case di moda prescrivono come tendenza i capelli grigi, le rughe e le vene varicose. Tutti, istantaneamente, cedono a questo richiamo. Per farsi notare bisogna dimostrare molti più anni dei propri, in un’inversione di tendenza epocale. I riflessi di questo strano fenomeno sociale si ritrovano nei comportamenti di un gruppo di giovani professionisti milanesi che frequentano il mondo dorato della moda e delle pubbliche relazioni. Il virus della vecchiaia è contagioso, e si innesta in una storia parallela di omicidi seriali inscenati come installazioni artistiche: i morti galleggiano in gigantesche boule à neige, come quelle dei souvenir con i monumenti celebri. E questa storia si incanala a sua volta in una trama misteriosa e lugubre che vede protagonista un uomo terrorizzato dal passar del tempo, che ricostruisce in un seminterrato le stanze e gli ambienti più significativi che ha visto e abitato nella sua vita. Ma anche un fantomatico regista che nei suoi film documentava l’invecchiamento precoce. Un personaggio, quest’ultimo, che incombe lungo tutta la storia e che sembra sopravvivere nella città fantasma di Consonno e in una villa liberty di Varese, teatro di una terribile nottata cui sopravvivono alcuni imprudenti esploratori urbani.

Così, pagina dopo pagina, sullo sfondo di una moda strana e oscura, emerge un sottobosco di figure ambigue legate al fascino insano per la vecchiaia prematura, in una storia di false piste e di scambi di identità, in un contesto che evoca e amplifica le emozioni e le paure degli interpreti di una funesta stagione di delitti.

Mario Gerosa (classe 1963), giornalista professionista, autore di saggi sulla storia del cinema e della televisione, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano con una tesi sui luoghi immaginari di “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. Vincitore del Premio Pasinetti-Cinema Nuovo nel 1987, con un saggio sugli attori di Luchino Visconti, ha tenuto corsi di Multimedia e Comunicazione al Politecnico di Milano, e ha curato mostre al Mystfest di Cattolica e al Museo di Storia Naturale di Firenze. Per più di vent’anni ha lavorato in Condé Nast, dove è stato caporedattore di “Traveller” e dove, per più di quindici anni, ha ricoperto la carica di caporedattore di “AD”. Attualmente collabora con “Artribune” e “Wired” ed è titolare del blog “Virtual Vernissage”, dedicato alle gallerie e ai musei virtuali. Alla passione per l’architettura, il design e il cinema affianca quella per le culture digitali e per i mondi virtuali. Autore del primo libro uscito in Italia sul fenomeno di Second Life, ha fondato l’agenzia di viaggi virtuali “Synthravels”, di cui si è occupata la stampa internazionale, è stato invitato a parlare di cinema e mondi virtuali alla Society for Cinema and Media Studies di Los Angeles e ha collaborato alla sceneggiatura del film “Volavola” di Berardo Carboni. Tra i suoi libri segnaliamo, oltre al già citato “Il collezionista di respiri”, anche “Mondi virtuali” (Castelvecchi, 2006), “Second Life” (Meltemi, 2007), “Rinascimento virtuale” (Meltemi,2008), “Il cinema di Terence Young” (Il Foglio Letterario, 2009), “Robert Fuest e l’abominevole Dottor Phibes” (Falsopiano, 2011), “James Bond spiegato ai cinefili” (Il Foglio Letterario, 2016), “Anton Giulio Majano, il regista dei due mondi” (Falsopiano, 2016), “Daniele D’Anza, un rivoluzionario della tv” (con Biagio Proietti, Il Foglio Letterario, 2017) e “Biagio Proietti, un visionario felice” (Il Foglio Letterario, 2018).

Buona lettura.

A cura della redazione