MILANO CRIMINALE – LA RAPINA DEL SECOLO

Con MILANO CRIMINALE – LA RAPINA DEL SECOLO (72 pagine; 9,90 euro) di Paolo Roversi, affiancato da Luigi Formola e Boris Squarcio, Nicola Pesce Editore pubblica nella collana “Nuvole in tempesta” l’adattamento a fumetti tratto dal romanzo omonimo di Paolo Roversi in formato “bonellide”.

Via Osoppo, Milano, 27 febbraio 1958. Una banda di rapinatori, i sette uomini d’oro, assalta un furgone portavalori della Banca Popolare in una sequenza degna di Hollywood. I giornali titolano “La rapina del secolo”: nessuno sparo, nessun ferito e seicento milioni di lire rubati in pochi minuti. Il Commissario Nicolosi, già leggenda nella lotta al crimine della vecchia ligera, intuisce da subito che dietro il colpo c’è un nome noto della Mala: Umberto Carminati. Con una caccia all’uomo senza sosta, ha inizio l’epopea criminale degli anni Sessanta e Settanta, caratterizzata da atmosfere noir e dai leggendari protagonisti di una Milano da film.

Indro Montanelli, già all’epoca penna affermata e arguta del «Corriere», commenterà così l’epilogo della vicenda che ha ispirato questo volume: «Ufficialmente tutti sono contenti, anzi entusiasti del fatto che i criminali siano stati smascherati in modo da togliere a chiunque la voglia di imitarli. Ma, sotto sotto, senza osare dirlo, o dicendolo solo a bassa voce, la maggioranza tifava per i rapinatori».

MILANO CRIMINALE – LA RAPINA DEL SECOLO è il primo adattamento a fumetti tratto dal romanzo omonimo di Paolo Roversi (edito da Mursia) e facente parte del dittico della “Città Rossa” (che comprende anche il romanzo “Solo il tempo di morire”, con cui Roversi ha vinto il Premio Selezione Bancarella del 2015), un volume che inaugura anche il primo formato “bonellide da edicola” targato Edizioni NPE e a cui in futuro ne seguiranno degli altri.

Ha scritto Paolo Roversi: «Anche Milano ha avuto i suoi eroi criminali. Erano gli anni del boom economico, dell’uomo sulla Luna, delle grandi passioni politiche e loro rapinavano le banche, assaltavano i furgoni portavalori e sfidavano la polizia in sparatorie a volto scoperto. Amavano i soldi e la bella vita, avevano le donne più affascinanti, bevevano champagne e indossavano abiti firmati. Volevano conquistare la città, e l’hanno presa con la forza».

A cura della redazione