
Sentiamo direttamente dalle parole di Andrea, la genesi di “Giorgione e il professore”: “Nati alla fine del 1999 e pubblicati nel Marzo del 2000 sul "Mera 2", il supplemento del "Messaggero dei Ragazzi", sono una parodia dei fumetti di fantascienza del dopoguerra dove razzi provenienti da altri pianeti ( pilotati da extraterrestri che venivano sempre chiamati "Marziani") scendevano sulla Terra per conquistarla. E infatti la prima avventura si intitolava appunto "I Marziani da Plutone" ed era realizzata graficamente in modo tale da ricordare i primi fumetti a colori di Flash Gordon. Giorgione, caricatura dichiarata di Brick Bradford personaggio a fumetti inventato nel 1933 da William Ritt e Clarence Gray conosciuto in Italia col nome di Giorgio Ventura, è un tipo alto, biondo, muscoloso, attaccabrighe e decisamente stupido. Assistente di laboratorio (???) dai modi rozzi, incapace di distinguere l’interruttore della luce con l’interruttore di un impianto nucleare si trova decisamente a suo agio con qualsiasi arma o mezzo militare. Il Professore, astrofisico, scienziato di fama mondiale e archeologo per passione, lavora solo per assicurarsi i "segreti dell’universo" che secondo lui dovrebbero migliorare la vita e la conoscenza, presumibilmente la sua. Il suo modo di agire è ispirato al Professor Carrington, lo scienziato che protegge la "cosa" nell’omonimo film di fantascienza del 1951 ("The Thing From Another World" di Howard Hawks). Le storie auto-conclusive di quattro/sei tavole giocano sulla contrapposizione caratteriale dei due protagonisti: Giorgione, il tipo dai modi spicci e talvolta violenti, un personaggio che non capisce la finalità della scienza e quando la ragione non è sufficiente passa alle vie di fatto; il Professore, sempre devoto alla scienza anche quando essa rappresenta un pericolo per l’etica, difende i suoi principi con la ragione a tutti i costi raccomandando la non-violenza come unica via per impossessarsi dei "segreti dell’universo". L’equilibrio perciò sta nel mezzo dei due e si finisce per chiedersi alla fine chi sia il vero cattivo”.
Sempre a proposito della serie, Andrea ricorda: “Le prime tre puntate sono differenti dalle altre come stile e colori. Questo perchè la serie di “Giorgione e il Professore” è uscita prima di quella di “Abner Van Dover” e ancora non avevo un computer, perciò le prime tre sono colorate a mano. Solo successivamente le ho scannerizzate e inserite in un cd. Tra l’altro anche il lettering era scritto a mano”.
Purtroppo dopo solo sei puntate la serie termina il suo percorso. Ci racconta Andrea: “Purtroppo il “Messaggero dei Ragazzi” ha successivamente ridotto le spese e molti disegnatori, compreso me, sono stati a malincuore licenziati. Poi non ho avuto più occasione di disegnare questi personaggi”.
Un vero peccato, aggiungiamo noi… ma prepariamoci a godere di quanto è stato comunque fatto. Prossimamente su LA ZONA MORTA!
29/02/2008, Davide Longoni