CARLOS BAHOS

Unico protagonista maschile dell’ultimo corto di Davide Melini, “La dolce mano della rosa bianca”, Carlos Bahos, nato a Malaga il 06 luglio 1979, è l’attore spagnolo che interpreta il ruolo di Mark. “Mark è un personaggio complesso”, come ci racconta lo stesso regista, “con tante sfaccettature. È un uomo che è stanco della vita. Talmente stanco che non ha tempo di pettinarsi né di tagliarsi la barba. È un fallito. Una persona a cui importa poco degli altri. È un uomo che rifiuta il mondo e che cerca di andare su un’isola tutta sua. Ma che alla fine riuscirà a capire a fondo il significato della vita”. Se volete dare un’occhiata ai suoi video potete vederne alcuni su YouTube, noi intanto, grazie all’aiuto di Davide, siamo riusciti a incontrarlo per voi.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È CARLOS BAHOS?

Carlos Bahos è un giovane e umile attore. Sono nato in Malaga 31 anni fa e ho fatto un po’ di tutto nella mia carriera: cantante, ballerino e attore. Ho cominciato con il ballo, passo fondamentale per scoprire la mia “vena artistica”. Mi sono formato con la danza classica, moderna, il flamenco, claqué (tap) e contemporaneo. Queste esperienze mi hanno fatto scoprire che cosa vuol dire lavorare con le emozioni di fronte a un pubblico. Dopo qualche anno cominciai anche a studiare interpretazione e canto. Attualmente lavoro e studio con tutto me stesso come attore.

VUOI PARLARCI DELLE TUE ATTIVITÀ PRECEDENTI?

Ogni lavoro che ho fatto nel passato é stato fondamentale per capire a fondo la mia persona. Sono molto felice di ogni cosa che ho fatto! Ho toccato un po’ tutti i settori del mondo dello spettacolo, passando da modello a presentatore, da ballerino ad attore. Ho recitato in musical, come in “The Rocky Horror Show”, in pubblicità nazionali e internazionali, serie TV, cinema nazionale e addirittura in un film di Bollywood.

RECENTEMENTE SEI STATO IL PROTAGONISTA MASCHILE DEL CORTO “LA DOLCE MANO DELLA ROSA BIANCA”. VUOI PARLARCI DI QUESTA TUA ESPERIENZA?

Considero l’aver partecipato ne “La dolce mano della rosa bianca” una grandissima esperienza, ma anche un motivo di rammarico. Rammarico per non aver lavorato prima in questo bellissimo genere di film. Ho fatto dei piccolissimi progressi come attore e questo mi inorgoglisce enormemente.

COME È STATO LAVORARE CON UN REGISTA COME DAVIDE MELINI?

Pur non conoscendoci di persona, avevo già sentito parlare di Davide Melini e dei sui film. Ora che ho lavorato a stretto contatto con lui, posso dire solo due cose: la prima è che è una gran brava persona e la seconda è che è  veramente un grandissimo regista. È una persona di una straordinaria professionalità, un regista che sa perfettamente cosa vuole da un film. Così facendo, agevola il lavoro di tutta la troupe ed è di grandissimo aiuto a un attore. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sarò orgoglioso di lavorare in un film futuro con un genio del cinema come lui! La verità è che Davide Melini crea magia nei suoi film!

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA  RAPPRESENTAZIONE DEL TUO PERSONAGGIO?

Il mio personaggio si trova in uno spazio temporale dove non sa quale sia la sua realtà. Arriverà una situazione in cui Mark si renderà conto di tutti i suoi errori e accetterà il perdono. Ricordo che in quella scena dovetti sedermi prima delle riprese e rivivere tutte le emozioni che aveva vissuto il mio personaggio. Dovevo trasmettere il terrore, la colpevolezza e il rimorso in un semplice sguardo, senza utilizzare lacrime artificiali né alcun tipo di effetto speciale.

VISTO CHE IL FILM È DI GENERE FANTASTICO, CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Il genere fantastico merita rispetto. Deve essere considerato alla pari di altri generi. Posso dire che, dal mio punto di vista, l’horror e il fantastico possono aiutare qualsiasi attore.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Sono molti gli scrittori che mi appassionano. Se ne devo sceglierne uno, dico Paulo Coelho.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

I miei film preferiti sono tutti quelli che mi fanno vivere il film, sentirmi spettatore, senza pensare ad analizzare l’interpretazione, la regia, la luce, ecc. Film come “I diari di una motocicletta”, “Paper Birds”, “The Orphanage”, “Il silenzio degli innocenti” e “Il Profeta”.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Tra i miei progetti c’è un’opera di teatro, intitolata “Identidad”, mentre sono in procinto di partecipare a una serie televisiva nazionale. Il mio sogno è svegliarmi tutti i giorni con la felicità di poter proseguire dedicandomi al mondo dell’interpretazione. E che ci sia pace, amore e salute nel mondo.

E A NOI NON RESTA CHE AUGURARTI IN BOCCA AL LUPO!

Davide Longoni