NASCE NOVILUNIO STAMPE AMATORIALI

Cari amici, stufi di farci spillare soldi da editori farlocchi e penosi, abbiamo deciso di sfruttare l’auto-pubblicazione e, per gioco, inventarci una nostra sigla editoriale. Si chiama Novilunio Stampe Amatoriali ed è una “non-casa editrice” per amatori, che bypassa la filiera editoriale (fatta di gente che tanto pubblica solo gli amici degli amici) e distribuisce attraverso i canali di Lulu.com e Amazon. L’idea è quella di proporre al lettore i nostri lavori migliori, raccolte di racconti gotici fuori da ogni collocazione legata al business, thriller ispirati alla grande stagione cinematografica degli anni Settanta, gialli storici ambientati in spopolati paesi avvolti da leggende di streghe, gialli “metafisici” che si rifanno alla lezione di Piero Chiara e Fruttero & Lucentini. Questo per ora, poi se ci regge il cervello vedremo!

Ecco quello che potete già acquistare…

La collana “Gotico vercellese” è la più nutrita e presenta già un catalogo di ben tre libri, dei quali ricordiamo per cominciare PARLA COI MORTI: è l’opera omnia di uno scrittore fuori dal coro, Bruno Vacchino, che a 76 anni ha scritto il suo primo libro in prosa, dopo oltre cinquant’anni di produzione poetica.

Questa la sinossi del libro:

“Noi camminiamo ancora sotto il sole, mangiamo il pane e i nostri occhi ancora vedono le nuvole e le montagne… Ma questo i morti non riescono a tollerarlo e accende in loro una rancorosa invidia”.

La modernità come prigione, come incubo del quotidiano, da cui nasce l’esigenza, e poi il tentativo, della fuga. Si intende riabbracciare il folklore, rincorrendolo in cimiteri dimenticati e in paesi spopolati. Un distacco dalla concezione moderna attraverso la rappresentazione fattiva di un procedere antico, lontano dal tempo del commercio contemporaneo, scevro da logiche di mercato. Come in un sogno sbiadito, si leva una nenia, un antico rito: dalle sbiadite fotografie dei cimiteri, risorgono i morti, con i loro racconti confusi, malinconici, tetri, ma anche sinistri e minacciosi.

MESSE NERE ANATOMICHE SU MADONNA DELLE VIGNE di Davide Rosso è un thriller gotico che si rifà alla lezione del cinema dell’orrore nostrano degli anni ’60 e ai mitici volumetti de “I racconti di Dracula”.

“Nelle poche abitazioni disseminate in quella landa, la gente se ne restava chiusa in casa a recitare preghiere e scongiuri di esorcismo, spaventata dalla superstizione, dall’ombra celibe della follia. Da lunghi mesi, la macula dell’occhio di un pazzo, un mostro, magnetizzava quei luoghi, quelle cascine, quei granai, bramando incesti e ossessioni, inscenando rituali di nervi e bambole di legno affogate nel bistro del fango.”

La collana “Giallo Metafisico” presenta i due gialli di Daniele Vacchino LA STREGA DEL RITANO e LA PINACOTECA DELLE COPIE.

LA STREGA DEL RITANO è un giallo storico che attinge al serbatoio di leggende popolari dei paesi, dove l’indagine logica deve fare i conti con il folclore.

“Saluggia, primi del Novecento. Qui sorge un’isola che il fiume Dora Baltea ha scavato nella campagna. Il suo nome è Isola del Ritano e su di essa si è consumata una mala morte: sulla spiaggia fu rinvenuto il cadavere di una ragazza. La tragedia prese le forme di una leggenda nera: si narrava che lo spirito della ragazza albergasse sull’isola; era un monito per i giovani a restare lontani da quel luogo maledetto. Per tutti, divenne la Strega del Ritano. Trascorrono gli anni, fino al 1924. Una ragazza scompare. Si sparge la voce che sia stata vista prendere la strada che porta all’isola…”.

LA PINACOTECA DELLE COPIE è un giallo lento e sfuocato, che accarezza le atmosfere di Piero Chiara.

Ecco la sinossi:

“Due uomini si incontrano e decidono di frequentarsi, per allontanare la noia di provincia e concedersi qualche sortita notturna. I loro nomi sono Fabio Balestrino, giovane docente di francese, e Islao Patriarca, viveur cinquantenne, proprietario del bar più rinomato della città. Durante i loro colloqui confidenziali, Patriarca, collegando i puntini di un racconto di Fabio, realizza che li accomuna una trascorsa frequentazione con Silvia Fariselli. Così, una sera, senza far parola, porta in automobile l’amico nei pressi della villa in cui abitava Silvia. Ma Balestrino non accenna alcuna reazione e su di lui calano i sospetti di Patriarca. La giovane donna era morta qualche anno prima e il decesso aveva portato a un’indagine della polizia. Nella villa dove viveva la ragazza, vi era una rara collezione di quadri di pittori locali di fine Ottocento. Nei mesi successivi alla morte, si era scoperto che i dipinti nella villa erano stati sostituiti nel tempo con delle copie eseguite ad arte.

Buona lettura.

Daniele Vacchino & Davide Rosso