MOSTRI LACUSTRI IN ITALIA

Difficile da credere, eppure anche la nostra penisola vanta, un po’ come in tutto il mondo, una tradizione di leggendarie creature che abiterebbero i fondali dei laghi. Non sono certo così famosi come Nessie e Ogopogo, ma anche i mostri lacustri italiani vantano una folta schiera di curiosi e di studiosi alla ricerca della loro apparizione e di qualche prova o riscontro che possa avvalorarne l’esistenza.
Iniziamo con il Lariosauro del lago di Como (a sinistra una sua ricostruzione): il suo primo avvistamento risale al 1946, quando i giornali pubblicarono la notizia che un misterioso animale, lungo diversi metri, sarebbe apparso al Pian di Spagna, nella parte settentrionale del bacino d’acqua, e successivamente a Varenna. Il mostro fu battezzato in quell’occasione Lariosauro, nome che, oltre ad ispirarsi all’altro nome del lago di Como, Lario appunto, era già stato usato per indicare un rettile preistorico realmente esistito. Nel 1954 un animale lungo 80/90 cm fu visto nuotare nelle acque antistanti Argegno: aveva un muso e la parte posteriore arrotondate e zampe palmate. Nell’agosto del 1957 un enorme mostro sarebbe invece apparso tra Dongo e Musso, mentre nel 2003 è la volta di un’anguilla gigantesca, lunga più di dieci metri, avvistata sulla riva di Lecco… e il mistero s’infittisce sempre più, soprattutto viste le diverse descrizioni del Lariosauro. Che ne esista più di una specie?
Per il lago di Garda invece il caso più famoso è quello del 1965, quando addirittura si parlò di un plesiosauro, proprio come Nessie. La segnalazione giunse da alcuni pescatori che lo avrebbero scorto mentre ingoiava tutti i pesci impigliati nelle reti. Nel 2001 fu la volta di due sub che avvistarono un pesce siluro gigante davanti Gargnano sulla sponda bresciana, a circa 25 metri di profondità. Stesso avvistamento anche nell’aprile del 2007 da parte di un pescatore di Garda davanti a Villa Canossa.

Infine si narra che in tempi lontanissimi, il lago d’Idro fosse abitato da un orrendo mostro preistorico munito di quattro zampe, coda squamosa e addirittura sette teste serpentiformi, conosciuto dalla mitologia con il nome di Idra (a destra), da cui poi il nome del piccolo lago glaciale in provincia di Brescia. Per qualcuno a ucciderlo fu un semplice pescatore, ma la leggenda si riallaccia addirittura ai miti greci e latini e racconta che fu proprio lì che Ercole, durante una delle sue dodici fatiche, riuscì a mozzare tutte le sue teste con l’aiuto del nipote Jolao, liberando così la valle dell’Idro da questa orribile creatura.

26/01/2008, Davide Longoni