NUMERO DIECI

Kipple Officina Libraria presenta il finalista “Premio Kipple 2017”: si tratta di NUMERO DIECI, romanzo di Marco Milani la cui pubblicazione è edita sia in formato digitale (180 pagine; 2,95 euro) che in cartaceo (184 pagine; 14,99 euro); la copertina è a cura di BestDesigns.

Tutta la poetica di Milani si dispiega alle porte del sogno, e ci porta lontano su ali leggere ma solide. Siamo ai primordi della razza umana, quando si misurava imberbe con le ineffabili potenze energetiche del cosmo, che ancora impregnano la nostra vita impegnata e materialista: riuscirà il protagonista dell’infinito sogno a tirare le fila della sua stessa coscienza e del suo futuro?

L’autore non ha certo bisogno di presentazioni: la vittoria del “Premio Kipple 2014”, la sua militanza e co-fondazione del Connettivismo e della rivista “NeXT” fin dal 2004, parlano per lui.

Ma veniamo a parlare di NUMERO DIECI. Marco Milani ci porta nel suo universo zen con la magia del sogno, mostrandoci le sottili connessioni che sfuggono alla nostra vigile attenzione e che si rivelano per quel che sono soltanto quando la nostra essenza può vagare libera e incondizionata nel Pneuma disincarnato.

Svegliarsi e trovarsi immersi in un sogno lucido dà potenza interiore, guida la vita onirica su un percorso rivelatore che, a volte, può sfiorare e coinvolgere i grandi miti di un passato misconosciuto. Ma se il sogno fosse l’ennesima incapsulatura dimensionale volta verso l’arcaico passato mitizzato, pensereste di aver scatenato forze demoniache oppure decidereste che è il caso di affondare ancora un po’ negli abissi onirici?

In questo romanzo finalista del “Premio Kipple 2017”, l’autore disvela il suo piano energetico interiore e le sue alleanze psichiche, i suoi rapporti di forza con le energie che premono sulle nostre vite. Ci mostra che i ricordi ancestrali sono ancora vivi nella nostra immaginazione, e che le distanze che ci separano dal mondo fantastico sono nulle, immense, e ci ricordano che noi stessi siamo parte del mondo immaginifico e irreale.

NUMERO DIECI è da bere tutto d’un fiato, con un lieve rossore sulle guance, mentre gli eventi scorrono sotto la nostra attenzione e il sorriso ci introduce nelle alte sfere della conoscenza e dei ricordi.

Leggiamone un breve estratto, giusto per farci un’idea di cosa ci aspetta:

– È un panorama fantastico.

Il nero di fondo è la tonalità portante, elettrizzata in una scomposizione colorata che parte dal blu attraversandone tutte le gradazioni, prima di divenire verde scuro per poi susseguirsi a strati concentrici allo smeraldo, all’arancione, al rosso infuocato, concludendo in aloni gialli dal pallido al solare a circondare ed evidenziare i centri luminosi come soli di ogni grandezza.

I soggetti sono tanti, di per sé unici e curiosi. Nel poco tempo trascorso dall’essermi ritrovato su questa specie di lucida piattaforma, sono rimasto sconcertato nel veder scorrere astronavi, unicorni e bicorni volare, mongolfiere dai mille colori sgargianti rincorrersi verso l’alto, libellule marziane, serpenti piumati che arrancano nell’apparente nulla; certamente un demone, o un dio con la testa di bue su un corpo umano, mi è scorso davanti su un tappeto volante, seduto a gambe incrociate e, stranezza delle stranezze, leggendo un libro; c’era anche un mazzo di carte che procedeva a saltelli in una fila indiana guidata dall’asso di quadri, irradiando a faro nella notte una rossa mandata brillante dal suo seme centrale; e teste, tante teste: totemiche, dalle forme classiche alle più disparate, spaziali, razziali, gommose; Moai, in scala come uscite dalla stessa matrioska, perfino Darth Fener e Yoda, Chtulhu con qualche amico al seguito, Topolino, Willly il Coyote e Roadrunner; e maschere: maschere di ogni etnia conosciuta e sconosciuta.

– Sono d’accordo con te, gran. L’Interlibera è un luogo intradimensionale protetto ed eccezionale, e libero per tutti. Come demone ti assicuro che il bisogno di starsene in tranquillità con se stessi e fuori da pericoli o da qualsivoglia impegno, qui è assicurato. E sappi che non hai ancora visto niente. Questo luogo è simile a un grande magazzino che ha realizzato un compromesso tra i sogni e le esigenze coscienti, con l’inconscio di un intero universo di menti pensanti ma istintive. Il contenuto è latente e da decifrare, e con la pratica può diventare come un’esposizione per immagini, una storia organica di pensieri, una rivelazione di desideri singolari o plurimi. Un riempimento di avvenimenti generati da volontà, o nostalgia, o rimpianto… senza nessun filtro. Perché qui è tutto evidente e tangibile.

– Perché mi chiami Gran? Il mio nome è Jonas. Comunque questa volta è indubbiamente un gran bel sogno. Davvero, e non lo dico per placarti perché sei un demone e potresti trasformare tutto questo in un incubo.

Marco Milani è nato a Como nel 1964 e risiede a Stienta, in provincia di Rovigo. E-writer e scrittore principalmente di science-fiction, fantastic e horror, è tra i fondatori della rivista “NeXT” e del movimento Connettivista. “Premio Kipple 2014”, fino al 2013 è stato editore e curatore con EDS e webmaster di DOMIST – LETTERATURA E PACE, nel cui ambito ha collaborato con varie associazioni, editori, e-zines e siti.

Il volume è inserito nella collana “Avatar”, che Kipple Officina Libraria dedica ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, con opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Buona lettura.

A cura della redazione