CARNIVORI

Kipple Officina Libraria presenta “Carnivori” (210 pagine; 2,95 euro in formato ePub e Mobi), il romanzo di Franci Conforti vincitore del “Premio Kipple 2017”, pubblicato nella collana “Avatar”. La pubblicazione, come di consueto avviene per i vincitori del concorso, è edita sia in formato digitale e prossimamente anche in cartaceo; la copertina è dell’artista grafica Ksenja Laginja.

In una Terra poco al di là del Basso Futuro, gli USA sono governati da entità d’intelligenza artificiale e gli stessi umani sono alle prese con i problemi della nutrizione, da tempo virata verso le abitudini tipiche dei vegetariani. Sacche di carnivori però continuano a esistere nella popolazione mondiale, ma cosa accade quando l’IA decide di combattere un luogo di Ricerca dove, pare, si stia studiando un modo nutritivo davvero alternativo?

Franci Conforti, già vincitrice del “Premio Odissea 2016”, in quest’edizione del “Premio Kipple” si conferma autrice in grado di scardinare le consuetudini letterarie per dar vita a personaggi singolari, capaci di sorprendere e appassionare almeno quanto la trama, fresca e originale.

Squarci di un futuro incipiente e distopico balenano sullo sfondo di questo romanzo. Franci Conforti con “Carnivori” disegna a tinte rapide e decise un mondo in disgregazione, con l’esercito degli States che ancora è in grado di essere coeso ma è scosso dalla insubordinazione per il timore di cadere nella logica inumana delle IA o, peggio ancora, di una inespressa minaccia aliena.

Personaggio principale di questo romanzo è John Smith, soldatessa coriacea ma perfettamente femminile nelle sue debolezze antierotiche, che si trova ad affrontare un percorso di riabilitazione nell’esercito e per questo non esita a mettersi completamente in gioco e a correre rischi deleteri, in un rincorrersi di fatti che affondano la loro origine in esperimenti di sconvolgente innovazione aliena.

Quale futuro aspetta l’umanità, quindi? C’è ancora speranza per un futuro radioso e che sia libero, magari, dalla necessità di uccidere per nutrirsi? Come potrà essere contenuto o respinto l’inumano?

Nulla nella scrittura della Conforti si presta alla banalità: la soluzione dell’enigma proposto nel romanzo è ineccepibile, eppure risulta imprevista, l’unica fine possibile che non sia ascrivibile al dominio delle banalità o di facili sentimenti. È il romanzo del 2017: il “Premio Kipple” si conferma ancora una volta come un valido contest sperimentale ma, al contempo, concreto.

Leggiamo un breve estratto giusto per avere un’idea:

“Mi chiamo John Smith e sono nata sul pianeta Terra il 4 ottobre 2126. Caucasica, iride blu 123, capelli castano 22, un metro e ottanta d’altezza, muscolatura al quarto stadio, sesso femminile. Ero un ufficiale dell’esercito degli Stati Uniti d’America. Gli Stati Uniti non esistono più. I consumatori non esistono più. Il male non esiste più. Non ci mangeremo più questo pianeta. Ho partecipato all’estinzione. Conosco un frammento della storia, ne ho fatto parte. Questi i fatti.

Il 2 settembre del 2164 mi è stata offerta una possibilità di riabilitazione attiva mentre scontavo una condanna. L’ho accettata. Il mio coinvolgimento nella guerra trofica dei sunmen è iniziata in questo modo.

Cammino tenendo d’occhio i bagliori arancio dietro un’ondulazione del terreno. Mi fermo a ogni rumore, mi guardo in giro con sospetto. Guardo in alto, tra linee di boe e segnalatori che dividono in settori il nero del cielo. Non credo mi stiano sorvegliando ma non posso scartare l’idea. Poco dopo le ventitré sono a un centinaio di metri dal bivacco. Le sagome scure si stagliano contro l’alone caldo creato dal fuoco. Un cavallo, un cane, delle masserizie e un uomo sdraiato. Tra noi ci sono dei pali e il filo di un vecchio recinto per il bestiame. Non mi va di fare il giro e sposto il filo con le dita per passarci sotto. Mi becco una strinata di corrente e mi scappa un gemito. Sono ancora elettrificati e non è legale. Stringo la mano tra le cosce aspetto che mi passi il male.

L’uomo è ancora immobile e i suoi animali mi danno le spalle. Sul fuoco c’è uno spiedo. L’odore è più sottile di quello della locanda. Non mangio da ieri, mi accorgo di avere fame”.

E se questo non vi bastasse, ci viene in soccorso la quarta di copertina, giusto per avere un quadro un po’ più completo di quello che ci e vi aspetta leggendo “Carnivori” di Franci Conforti:

“Siamo costretti a nutrirci di ciò che è stato vivo. Che forma avrà il destino quando, tra poco, gli eventi economici e politici faranno deflagrare le necessità sociali e la sensibilità verso la vita, quando il rispetto e il bisogno universale di sopravvivere saranno patrimonio comune? Che cosa accadrà nel momento in cui ci accorgeremo che il nuovo cibo universale, quello che non uccide e nutre in modo perfetto, è a un solo passo dall’universalità superiore della vita? Franci Conforti tratteggia un mondo futuro, ma prossimo a realizzarsi, dove la paura del diverso e dell’alieno assume nuove implicazioni bioetiche; lo fa con uno stile personalissimo e leggero, semplice ma mai banale, lasciando trasparire sentimenti profondi in attesa che si avveri la trascendenza che sotto la luce del sole tutto trasforma”.

Franci Conforti, giornalista professionista con una laurea in Scienze biologiche, si è affacciata da poco nel panorama della scrittura d’immaginazione. Nel 2016 ha vinto il “Premio Odissea” con “Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde” (Delos Digital) ed è stata tra i finalisti del “Premio Urania” con il romanzo “Stormachine”. Il “Premio Kipple” è il suo secondo importante premio nel campo del fantastico.

“Avatar” è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Buona lettura.

A cura della redazione