DORA DI LIMPICA

Torna Francesco Troccoli con un nuovo lavoro in digitale disponibile su Amazon, un racconto di 35 pagine che non mancherà di destare il vostro interesse: stiamo parlando di DORA DI LIMPICA e così ce ne racconta la genesi l’autore…

“Quando due anni fa Luigina Sgarro, curatrice insieme a Lidia Caivano di “C’era st(r)avolta – Non tutto il bene viene per nuocere. Come riscrivere le solite storie” (Homeless Book 2015), mi propose di partecipare alla raccolta con un mio racconto, avevo appena letto il bellissimo volume “Storie di Amore e Psiche”, a cura di Annamaria Zesi (Edizioni L’Asino d’oro), collezione di rivisitazioni della celebre favola, la più nota fra le quali è quella di Apuleio. La storia dei due amanti, come il volume curato dalla Zesi insegna, ha antichissime origini pre-elleniche, e nei millenni si è diffusa in tutta l’Eurasia in forme e varianti diverse, nelle quali il nucleo narrativo di base è rimasto sostanzialmente integro.

Scopo del libro “C’era st(r)avolta”, facente parte di un progetto benefico, era produrre e pubblicare una raccolta di varianti di favole celebri. Ebbi così l’ardire di proporre una mia versione, ambientata in una Sicilia di qualche tempo fa, proprio della favola di Amore e Psiche. Ne nacque così “Doruzza, il Conte, Donna Vena e un mulino vecchio”.

Quella che vi propongo oggi è un’edizione del racconto rivista e autoprodotta, disponibile su Amazon in formato digitale e arricchita dall’immagine di Luca Frasca che campeggia in copertina, dal titolo DORA DI LIMPICA”.

Diamo uno sguardo alla trama.

Nessuno ha il diritto di guardare in volto Eros di Calatafimi, il giovane conte che nasconde al mondo le sue fattezze con una maschera e dialoga con esso solo attraverso il fido cugino Alfio. Il conte s’innamora della bella Doruzza, originaria di Limpica e terza di tre sorelle.

L’unione è osteggiata da Donna Vena, madre di lui, la quale infine acconsente alle nozze a una condizione: anche a Doruzza, come al popolo, sarà proibito guardare Eros in volto. Ma il giovane nobile siciliano, bello come un dio, dimostrerà di non essere solo il figlio di Don Gio’, il conte padre.

Buona lettura.

A cura della redazione