IL MANOSCRITTO DELLE ANIME PERDUTE

Con “Il manoscritto delle anime perdute” (378 pagine; pubblicato nella collana “Narrativa Nord”), l’amico Giulio Leoni ci propone la nuova, imperdibile avventura di Dante Alighieri Detective: «Un giallo storico sbalorditivo ed emozionante», come ha avuto modo di commentare Glenn Cooper.

Estate del 1304. Il sudore imperla la fronte corrucciata di Dante Alighieri. Ma non sono soltanto il sole impietoso e l’aria soffocante a infastidirlo, o la snervante attesa di essere ricevuto dal signore di Verona, per stringere con lui un’alleanza militare a nome dei Bianchi di Firenze. A turbare il poeta sono state le parole di un personaggio enigmatico, un frate che, nascondendo i tratti del viso sotto il cappuccio, lo ha avvicinato e, facendogli intendere di conoscerlo, gli ha accennato all’esistenza di un manoscritto trafugato dal lontano Oriente e composto nella lingua degli angeli caduti, la lingua primigenia da cui sarebbero nati tutti gli idiomi parlati sulla Terra. E adesso Dante è assalito dai dubbi: chi è quel frate? Possibile che lo abbia incontrato a Firenze, forse durante gli studi a Santa Croce? E quale collegamento c’è tra questa lingua favolosa e i segni misteriosi che, poche ore prima, lui ha intravisto su una pergamena nella bottega di un copista? E, insieme ai dubbi, si fa largo dalle profondità del suo animo una pulsione che lui ben conosce e che sa di non poter reprimere: l’ossessione di sapere, la brama di conoscere la verità, qualunque siano le conseguenze. Anche il rischio di essere ritenuto responsabile dell’omicidio del copista, cui assiste impotente quella stessa notte. E, soprattutto, il rischio di cadere nella rete di Lanfranco da Cuma, il famigerato inquisitore di Santa Romana Chiesa, anch’egli a Verona per dare la caccia al frate eretico e al segreto dirompente nascosto fra le pagine del manoscritto delle anime perdute…

Tra i vicoli infuocati di Verona, i sentieri aspri degli Appennini e le strade in tumulto di Firenze, si dipana la sfida a distanza fra tre personaggi eccezionali – vertici di un triangolo d’intrighi, dispute filosofiche e morti violente –, fino al decisivo, sconvolgente incontro finale.

Giulio Leoni, romano, è uno degli scrittori italiani di gialli storici e di narrativa del mistero più conosciuti all’estero, grazie anche alla fortunata serie di romanzi dedicati alle avventure investigative di Dante Alighieri, che è stata tradotta in tutti i maggiori paesi del mondo. Ma oltre a riguardare il remoto passato, i suoi interessi vanno anche verso la storia del secolo appena trascorso, soprattutto nei suoi aspetti meno conosciuti e controversi. Studioso delle avanguardie artistiche, è un appassionato di storia dell’illusionismo e della pop-culture degli anni ‘50 e ‘60, di cui ricerca e colleziona testimonianze e memorabilia. Elementi che trasporta spesso nei suoi romanzi, dove anche le trame più imprevedibili e sorprendenti si sviluppano su uno sfondo storico ricostruito con grande precisione, e in cui personaggi reali e finzione narrativa s’intrecciano, dando vita a un teatro delle ombre enigmatico e affascinante.

Buona lettura.

A cura della redazione