GLI ARGONAUTI

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Jason and the Argonauts
Anno: 1963
Regia: Don Chaffey
Sceneggiatura: Jan Read e Beverly Cross
Direttore della fotografia: Wilkie Cooper
Montaggio: Maurice Rootes
Musica: Bernard Herrmann
Effetti speciali: Ray Harryhausen
Produzione: Charles Schneer
Origine: USA-GB
Durata: 1h 44’
 
CAST
Todd Armstrong, Nancy Kovack, Gary Raymond, Laurence Naismith, Honor Blackman, Nigel Green, Douglas Wilmer, Patrick Troughton, Niall MacGinnis, Jack Gwillim, John Cairney
 
TRAMA
Pelia diventa re di Tessaglia dopo aver ucciso il padre del piccolo Giasone, salvato grazie all’intervento della dea Giunone. Dopo vent’anni Giasone ritorna e salva la vita a Pelia, che riconosce in lui il proprio destino di morte e per allontanarlo lo invia alla ricerca del Vello d’Oro in Colchide, mettendogli a fianco Acasto, per ucciderlo qualora riuscisse nella sua missione. Giasone, che denigra gli dei, viene trasportato sul Monte Olimpo, dove Giove gli si rivela ostile, ma Giunone gli assicura il proprio aiuto. Allestita la nave Argo, Giasone parte con gli eroi greci, facendo tappa all’isola di Talos per rifornimenti. Qui Ercole si appropria dell’oro di Talos, un colosso di bronzo che si anima per distruggere gli Argonauti. Giunone svela a Giasone il punto debole del titano, il tallone, e questi crollando travolge Ilo, compagno di Ercole, che resta sull’isola ad espiare la sua colpa. Gli Argonauti raggiungono il cieco esule Fineo, torturato dalle arpie, intrappolano le creature volanti e apprendono di doversi dirigere oltre instabili bastioni rocciosi, che fortunatamente saranno trattenuti dal crollo da Nettuno stesso. Giasone salva dal naufragio Medea, sacerdotessa del Vello, e con lei raggiunge la Colchide. Qui gli Argonauti sono arrestati da Re Eeto, dopo che Acasto ha rivelato le loro intenzioni di rubare il Vello, ma Medea, innamorata di Giasone, li libera. Acasto è ucciso dalla mostruosa Idra, a guardia del Vello, ma Giasone sconfigge il mostro e sottrae il magico talismano. Eeto seppellisce i denti dell’Idra e fa nascere dal suolo degli scheletri guerrieri, che impegnano Giasone e gli Argonauti in un cruento duello ma alla fine i Greci riescono a fuggire col Vello d’Oro.
 
NOTE
Una pellicola in cui tutto sembra funzionare alla perfezione, la summa di tutti gli elementi che caratterizzano il cinema mitologico-avventuroso e la stessa heroic fantasy. È indiscutibile il fatto che la parte del leone la facciano i superbi effetti speciali in stop-motion di Ray Harryhausen, mai così efficaci (come scordare il gigantesco Talos che si anima lentamente e soprattutto l’impressionante battaglia finale con gli scheletri guerrieri?), ma in generale il film è un gioiello cinematografico: bella fotografia, favorita dagli esterni girati a Capo Palinuro e a Paestum in Italia, ottima colonna sonora, un ritmo che non perde un colpo e, come ciliegina sulla torta, un’interpretazione di levatura da parte di tutti gli attori (rimarchevole l’Ercole a portata d’uomo reso dal bravo Nigel Green). Per quanto apparentemente lasciata nell’incompiuto (la vicenda non rivela come finirà Pelia al ritorno di Giasone), questa produzione continua a stupire, divertire ed intrigare ogni pubblico, punto di riferimento per una cinematografia del fantastico che ha poi generato i nomi più famosi del genere degli anni recenti (citiamo solo il Sam Raimi de "L’armata delle tenebre", vero omaggio al genio di Harryhausen). Da notare come, a differenza delle successive pellicole prodotte dal duo Harryhausen-Schneer, spesso ammirevoli solo per gli effetti speciali, questa si segnali per una gestione di personaggi, uomini e dei, singolarmente accattivante, con un’umanità colta in tutte le sue sfumature ben percepibile e non più riproposta: merito della brillante sceneggiatura di Beverly Cross, briosa, frizzante, ironica, forse non epica nel vero senso della parola (non si tratta di una riduzione effettiva delle Argonautiche di Apollonio Rodio), ma decisamente viva e coinvolgente. Remake televisivo omonimo nel 2000, per la regia di Nick Willing, visto anche in Italia.

21/10/2007, Michele Tetro