ROBOCOP 4 – UN COMPUTER CONTRO LA CITTA’

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Robocop: The Series
Anno: 1993
Regia: Paul Lynch
Soggetto: Edward Neumeier e Mike Miner
Sceneggiatura: Edward Neumeier e Mike Miner
Direttore della fotografia: William Gereghty
Montaggio: Gary Smith
Musica: Jon Stroll sul tema di Basil Poledouris
Effetti Speciali: Rob Bottin, Mike Kavanaugh e Lee Wilson
Produzione: Miles Dale
Origine: USA
Durata: 1h e 30’
 
CAST
Richard Eden, Ivette Nipvar, Blu Mankuma, Sarah Campbell, Cliff De Young, John Rubinstein, Andrea Roth, David Gardner, James Kidnie
 
TRAMA
Il folle dottor Cray Mallardo e il suo braccio destro dell’OCP Chip Chayker intendono costruire un sistema di controllo computerizzato cittadino chiamato Neurobrain, in grado di provvedere a tutte le necessità di Detroit e di esautorare il Gran Vecchio. Per rendere il sistema operativo però hanno bisogno di cervelli umani, che si procurano uccidendo i barboni di strada. Solo una ragazzina, Gadget, è testimone dei delitti ma il sergente Parks non le crede. Robocop, agente cyborg, invece le dà corda quando scopre che l’organizzazione dei due criminali opera anche sequestri di bambini, tra i quali è finito anche suo figlio Jimmy. Un antico nemico di Robocop, Pudface Morgan, viene assoldato da Mallardo per distruggere il cyborg poliziotto, che effettivamente viene messo fuori uso. Quando Diane Powers, la segretaria di Chayker che ha scoperto tutto, viene uccisa e il suo cervello prelevato per far funzionare Neurobrain, per i due criminali finisce la pacchia: il cervello della ragazza, ormai ridotta ad ologramma, si ribella e permette a Robocop, nel frattempo riattivato dalla collega Lisa Madigan, di neutralizzare ambedue.
 
NOTE
Film TV di pessima fattura tratto dal serial "Robocop": spariti completamente la violenza, lo splatter e le scene forti della trilogia cinematografica, con una fastidiosa prevalenza di becera ironia (i "cattivi" sono manifestamente delle macchiette), al personaggio creato da Neumeier e Miner non rimane davvero più nulla, destinato ormai ad un pubblico infantile e di poche pretese.

16/11/2007, Michele Tetro