LO SCHERMO IMMAGINARIO

Vogliamo presentarvi il nuovo volume di Riccardo Rosati intitolato LO SCHERMO IMMAGINARIO (184 pagine; 14 euro), un volume che presenta una serie di scritti cinematografici fuori dal coro con presentazione di Annarita Curcio, pubblicato dalle Edizioni Tabula Fati.

Quattordici anni di scritti, tra recensioni e saggi, sul cinema fantastico. Questo libro fa il punto su di un percorso di maturazione, stilistico e intellettuale, di chi la Settima Arte non l’ha vissuta nel cicaleccio dei circoli festivalieri, né dietro cattedre che propongono perlopiù film a uso e consumo degli studiosi, tradendo, in tal modo, l’essenza stessa di questo popolare medium artistico. Non è certo un mistero che l’ambiente cinematografico sia quasi completamente avvolto dal manto del Pensiero Unico, pregiudicando sia una critica adatta a comunicare col pubblico, che a incoraggiare una ricerca indipendente.

In queste pagine, il lettore vedrà come si siano sempre sostenute determinate idee, persino quando scomode e impopolari, il che porta inesorabilmente a essere controcorrente. Poco ci interessa del riscontro che queste riflessioni potranno avere tra i “colleghi” critici cinematografici, i quali spesso considerano il genere come qualcosa di deteriore, ancor di più se poi si tratta di storie “non mimetiche” (fantascienza, fantasy e horror). L’intento principale di questo viaggio all’interno di film così diversi è quello di sollecitare nello spettatore una visione più cosciente del cinema e, al contempo, proporre determinate teorie analitiche al di fuori del ristretto ambito settoriale, nonché una metodologia talora più vicina agli studi letterari che a quelli cinematografici.

Riccardo Rosati, studioso di cinema, è bilingue italiano-inglese e da anni studia anche l’Oriente. Ha al suo attivo numerosi saggi e articoli su pubblicazioni italiane e straniere e ha preso parte a conferenze in Italia e all’estero. Con Starrylink ha pubblicato: “La trasposizione cinematografica di Heart of Darkness” (2004), “Nel quartiere” (2004), “La visione nel Museo” (2005). Ha anche scritto: “Museologia e Tradizione” (Solfanelli, 2015). Sue monografie sul Giappone sono: “Perdendo il Giappone” (Armando Editore, 2005); con Arianna Di Pietro, “Da Maison Ikkoku a NANA. Mutamenti culturali e dinamiche sociali in Giappone tra gli anni Ottanta e il 2000” (Società Editrice La Torre, 2011); con Luigi Cozzi, “Godzilla 2014” (Profondo Rosso, 2014). Ha inoltre co-curato il testo “Nihon Eiga – Storia del Cinema Giapponese dal 1970 al 2010” (CSF Edizioni, 2010). Negli anni, ha comunque continuato a fare ricerca anche nell’ambito della anglistica, della francesistica e della museologia.

Buona lettura.

A cura della redazione