A NORD DEL FUTURO

E’ uscito per le Edizioni VociFuoriScena nella collana “I Ciottoli” il metaromanzo dell’anno, firmato da Claudia Maschio e intitolato A NORD DEL FUTURO (596 pagine; 19,90 euro; 15,90 se acquistato direttamente dal sito dell’editore).

Vediamo la trama particolare di questo libro che mescola metanarrativa con fantascienza e grottesco in un mix superlativo. Flauto, riconosciuto campione all’annuale Festival di Rutto Armonico di Laspina, prova un’irresistibile attrazione verso le stelle, che dall’alto «ci guardano e forse sanno cosa vogliamo», e un interesse filosofico verso le più recenti teorie cosmologiche, in particolare quella del Grande Rutto che, a sentire sua sorella Kyanti, avrebbe dato origine all’universo. Smaliziata scrittrice (e un tantino puttana), la sorella di Flauto soffre però di una strana forma di schizofrenia: la parte creativa e ribelle del suo cervello, di nome Neurone, è ricercata dalla polizia per vandalismo e furto di dischi. Un giorno Tequi, metodico giornalista che ha commesso lo stupido errore di voler diventare amico di Kyanti (ignorando che lei di regola non va mai a letto con gli amici), le propone di scrivere un romanzo a quattro mani. Ma Kyanti vuole una storia tra l’introspettivo e il sentimentale, Tequi un romanzo di fantascienza ambientato sull’immaginario pianeta Dyota. I loro goffi tentativi di conciliazione vengono ancor però compromessi dal bieco dittatore di Dyota che rapisce la romantica protagonista del romanzo di Kyanti. Le cose s’ingarbugliano ancor più allorché i livelli narrativi si moltiplicano in una vertiginosa spirale e i vari personaggi si dissociano dalle trame previste dai loro autori e cominciano a interagire con la realtà. Intanto il beffardo Neurone fa i “provini” per il suo rivoluzionario fumetto intitolato A nord del futuro… Mentre i generi letterari s’intrecciano e crollano le barriere tra romanzi e metaromanzi, Flauto è l’unico a rendersi conto che spazio e tempo, realtà e fantasia, non sono che presupposti dell’esperienza umana.

Claudia Maschio vive a Negrar (Verona), tra incantevoli colline e ancor più incantevoli bottiglie di Recioto e Amarone. Adora gli animali, la musica (soprattutto jazz), il cinema e l’arte surrealista. Sopporta a fatica chi non ama le stesse cose. Ha esordito come scrittrice ai tempi delle elementari e non ha più smesso, anche se con fin eccessivo senso autocritico: racconti, romanzi e poesie si sono susseguiti l’uno all’altro, per poi essere regolarmente cestinati. Mentre conseguiva la laurea in Sociologia e il dottorato in Filosofia della Scienza, si è cimentata nell’invenzione di fiabe, risultando nel 1993 tra i dieci finalisti del “Premio Andersen”. Dopo la nascita dei due figli, Clara e Elio, ha continuato a scrivere rubando ore al sonno e ha così dato vita a una serie di saggi, sceneggiature teatrali, romanzi e racconti. Attualmente collabora in qualità di editor per il T.S.M. della Provincia di Trento e, intanto, pensa a cosa fare da grande. Tra il 2005 e il 2007 ha pubblicato tre saggi sul Natale e uno sul Carnevale, corredati di fiabe e pubblicati da QuiEdit. A partire dal 2008 ha scritto a quattro mani con Dario Giansanti – sempre per QuiEdit – i primi sei romanzi del ciclo Agenzia Senzatempo. Nel 2012 è uscito A due passi dalla morte del sole, sceneggiatura teatrale. Nello stesso anno il primo romanzo con Edizioni PerSempre, dal titolo E sopra splendeva un cielo stellato e, a distanza di pochi mesi, il “manuale romanzato” Come smettere di stirare in due settimane. Per Vocifuoriscena ha recentemente pubblicato Oltre la superficie dello sguardo, Il titolo è l’ultima cosa, A nord del futuro e Il pescatore di frottole (riconoscimento speciale della giuria del “Premio Andersen” nel 2015).

Per maggiori informazioni e per i vostri acquisti date un’occhiata alla pagina dedicata del libro.

Buona lettura.

A cura della redazione