PICCOLI MOSTRI CRESCONO

Ecco un libro originale scritto da un giovane studioso di cose fantastiche, esperto salgariano e amante del pulp, degli orrori, della letteratura a base di mostri e stranezze che tanto andava di moda nel secolo scorso. Con “Piccoli mostri crescono – Nero, fantastico e bizzarrie varie nella prima annata de La Domenica del Corriere (1899)” (250 pagine; 16 euro) pubblicato da Perdisapop nella collana “Walkietalkie”, Fabrizio Foni ci accompagna tra le pagine della Domenica del Corriere nel suo primo anno di vita, tra curiosità, bizzarrie, piccoli orrori quotidiani, realtà romanzesca, racconti dei lettori e romanzi a puntate scritti da grandi firme. Peccato che si fermi al primo anno di pubblicazione, perché fare una storia sintetica della Domenica del Corriere sarebbe stata un’esperienza esaltante, come redigere la storia popolare d’Italia attraverso le pagine di un periodico. 

Foni sceglie il metodo accademico, la cura filologica e sistematica, cita molti racconti ispirati alla realtà, le narrazioni fantastiche, le famose copertine di Beltrame, gli esempi di virtù, bestialità, cronaca nera e rosa, tutti gli articoli che hanno decretato il successo della rivista settimanale del Corriere della Sera.

Il fantastico italiano nasce con la scuola della Domenica del Corriere, così come il fumetto deve molto al Corriere dei Piccoli e negli anni Settanta al Corriere dei Ragazzi, ma anche la cronaca nera usata in funzione narrativa esce dalle pagine del settimanale di via Solferino. L’immaginario giornalistico si modifica con l’avvento della Domenica del Corriere che mette in primo piano tutto ciò che non è giocoforza reale, ma semplicemente possibile. La rivista fa presa sull’immaginario, sulla voglia di fantasticare delle persone, ma anche sulle pulsioni macabre e la voglia di emozioni forti del pubblico.

Se Lovecraft ha inventato la narrativa fantastica contemporanea, la sola rivista che in Italia si è avvicinata al taglio dello statunitense Weird Tales è nata da una costola del Corriere della Sera. Per quanto era serioso e borghese il quotidiano milanese, la sua rivista popolare tende a raccontare una parte di realtà meno importante, ma certo più affascinante: il lato avventuroso e fantastico composto da storie di cannibali, scienziati pazzi, mostri che escono dai laghi e fantasmi che infestano case cadenti.

Il libro è corredato da un apparato di note ponderoso, a livello di saggio universitario, ma il volume è di facile lettura e buona presa narrativa. Ottimo il corredo fotografico composto da molte copertine della Domenica, rigorosamente disegnate, perché lo stile del periodico non ha mai previsto l’utilizzo del mezzo fotografico.

Una lettura indispensabile per chi ama il fantastico.

Gordiano Lupi