STORIE E LEGGENDE DI SCOZIA – ISLE OF SKYE

E’ stato lanciato in questi giorni il nuovo libro di Diletta Nicastro, che continua a sorprenderci con la sua narrativa e le sue “guide per viaggiatori particolari”, in primo luogo quelli che amano viaggiare con la fantasia: il titolo è “Storie e leggende di Scozia – Isle of Skye”, edito da M&L nella collana “Decumano Sud” ed è la prima guida in italiano dell’isola di Skye, nelle Ebridi interne in Scozia.

“Un libro che non è semplicemente una guida per turisti. E’ un racconto di un mondo, di una storia, di una realtà che sembra un sogno. Un sogno chiamato Skye”, come si legge nella prefazione firmata dal saggista Paolo Gulisano.

“Storie e leggende di Scozia – Isle of Skye” è una raccolta di oltre cento storie e cinque mappe che ripercorrono un viaggio nella storia, nella musica e nel gusto di una terra antichissima, sia geologicamente che umanamente. Un libro appassionante da tenere sempre in tasca, tra eroi antichi e moderni, veri e leggendari, scontri cruenti ed epici duelli, mappe, castelli, clan, fantasmi e donne fatate, misteriosi druidi e indomiti monaci, inaccessibili vette, dinosauri e cavalli marini, musica, cinema, moda, ricette, whisky e molto altro ancora…

Chi sono stati i primi abitanti dell’isola?

Come è nato il Talisker, l’unico whisky single malt di Skye?

E’ vero che nell’isola si dormiva su letti di erica?

Cos’è l’Iceland Purslane?

Loch Shianta era davvero un pozzo magico?

Questi alcuni dei molti interrogativi a cui dà risposta il libro, uno studio approfondito di testi antichi e moderni e frutto di una passione lunga quindici anni da parte dell’autrice che qui si è sposata nel 2007.

Il libro, suddiviso in sette parti, narra, infatti, tutti gli eventi salienti dell’isola di Skye, dal mito delle antiche popolazioni pre-celtiche dal nome Feine ai sacerdoti che cristianizzarono la Scozia e la sua gente; dai guerrieri irlandesi in conflitto con i vichinghi ai clan scozzesi in cruente lotte per il territorio; dalle visite di re amici e nemici ai suonatori di cornamuse che scrissero i lamenti più celebri che questa arte conosca; dalle guerre civili al dramma delle Clearances e delle migrazioni verso il Nuovo e Nuovissimo Mondo; dalle barricate dei contadini alle vittorie politiche che ridiedero respiro alla povera gente; da Highland Games ormai centenari a scalate e conquiste; dalla rinascita dell’antica cultura grazie alla prima Università in lingua gaelica alle acrobazie di una bicicletta in bilico tra le vette dei Cuillin.

La pagina più sfogliata di questo libro millenario è il capitolo del 1746, quando a Skye trovò rifugio il Giovane Pretendente Stuart, Bonnie Prince Charlie, dopo la sconfitta di Culloden contro il Duca di Cumberland. Egli rimase nell’isola appena sei giorni, ma il suo pellegrinaggio tra grotte, nascondigli e Highlanders leali, e il modo in cui la giovane Flora MacDonald sfidò gli inglesi pur di proteggere e tutelare il Suo Re, furono cantante da decine di ballate e melodie tradizionali ancora oggi suonate in tutta la Scozia e Oltre Oceano. E ovunque si vada, sembra ancora di sentire i remi della barca che portò qui “the lad that is born to be king” (dalla canzone “Over the sea to Skye” tornata alla ribalta da un anno a questa parte perché scelta dallo sceneggiato “Outlander” come sigla di apertura).

Buona lettura.

A cura della redazione