ROBERTO PAURA… E L’ITALIAN INSTITUTE FOR THE FUTURE

Il 26 e il 27 novembre nella sede dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli si terrà l’annuale edizione del Congresso nazionale di Futurologia, organizzato come di consueto dall’Italian Institute for the Future (IIF).

Scienziati, sociologi, economisti, docenti universitari, giornalisti, scrittori, amministratori pubblici si confronteranno sui sempre più delicati e difficili equilibri tra gli esseri viventi e l’equilibrio ecologico, l’utilizzo delle risorse naturali, le problematiche demografiche e le migrazioni dei popoli, le nuove tecnologie industriali e quelle digitali, la politica internazionale e la ricerca spaziale.

Insomma, sarà una carrellata tesa ad analizzare le questioni odierne più delicate ma con lo sguardo rivolto  al futuro. Il fine non è certamente quello di trovare soluzioni con la bacchetta magica, della quale nessuno è in possesso, ma cercare nuove eventuali strade per migliorare il prezioso rapporto dell’umanità con la nostra Madre Terra.

Gli animatori dell’evento sono i giovani studiosi dell’Italian Institute for the Future guidati da Roberto Paura, dottorando di ricerca in Fisica all’Università di Perugia, giornalista scientifico e direttore di “Futuri”, rivista semestrale che pubblica quanto elaborato dall’IIF, ma anche lavori di ricercatori e intellettuali esterni al gruppo. E proprio con Roberto Paura (presidente dell’IIF) abbiamo parlato del lavoro che egli sta portando avanti con i ragazzi del sodalizio, ma anche della sua visione circa il futuro che attende l’umanità e il nostro Pianeta.  “Le varie discipline delle quali ci occupiamo – esordisce – ci consentono di ragionare sugli scenari ma anche di raccogliere idee che vengono sviluppate in ambito scientifico, tecnologico e sociale. E proprio grazie all’incrocio delle molteplici discipline riusciamo ad avere una visione complessa delle cose”.

DA QUALI PROFESSIONALITA’ E’ COMPOSTO IL GRUPPO E CHE GENERE DI LAVORO SVOLGE ABITUALMENTE?

Si compone di dieci persone “under trenta”, che provengono da diversi ambiti,  laureati e specializzati in economia, scienze politiche o in materie scientifiche. Svolgiamo abitualmente attività di formazione e di divulgazione sui problemi del futuro e sugli scenari dei prossimi decenni per cercare di sensibilizzare verso una visione di prospettiva e proiettarsi sul lungo periodo invece di pensare solo ai problemi del quotidiano. Oltre a questo portiamo avanti un’attività di ricerca  che poi viene divulgata attraverso articoli. Stessa cosa avviene nell’annuale Congresso di futurologia al quale invitiamo i diversi esperti e studiosi di altissimo livello (quest’anno saranno oltre sessanta che vi prenderanno parte con ben quattordici panel organizzati, ndr) per ragionare sui vari scenari.

LA DIVULGAZIONE E’ REALIZZATA ANCHE ATTRAVERSO LA VOSTRA RIVISTA  FUTURI NELLA QUALE PUBBLICATE SAGGI E ARTICOLI SCIENTIFICI, MA ANCHE NARRATIVA FANTASCIENTIFICA.

“Futuri” ha vari ambiti di cui si occupa. Sono connubi che la rivista cerca di portare avanti tra la futurologia dal punto di vista scientifico e l’uso della fantascienza come strumento dell’anticipazione del futuro, per questo in ogni numero pubblichiamo sempre un racconto di fantascienza.

(Oltre a Roberto che la dirige, la redazione è composta da Andrea Gatto, Vincenzo Luise, Carmen Papaleo, Daniela Porpiglia, Nicola Sindaco e Ciro Luigi Tuccillo. Mentre del comitato scientifico fanno parte Adriano Autino, Francesco Balletta, Gretchen Bloom, Marco Emanuele, Adolfo Fattori, Roberto Poli, Pietro Senesi e Domenico Villacci, ndr).

ALLA LUCE DEGLI ULTIMI ACCADIMENTI SCIENTIFICI CHE SI STANNO VERIFICANDO, PER ESEMPIO LA SCOPERTA DELL’ACQUA ALLO STATO LIQUIDO SU MARTE, RITIENI SI POSSA ARRIVARE A UNA PIENA RINASCITA DELLA RICERCA SPAZIALE?

C’è una rinascita spinta anche dall’attività privata, che comunque ancora non opera in questo settore. In effetti, negli ultimi anni stiamo vivendo una nuova “età dell’oro” nell’esplorazione dello spazio. E’ comunque importante, nella ricerca spaziale, la partecipazione degli attori privati che in America oggi si stanno affacciando sulla scena, cosa che sta avvenendo anche per Italia. Va anche in questa direzione il lavoro che come Istituto stiamo svolgendo in modo che anche il nostro Paese vada verso la partecipazione degli enti privati per l’uso umano dello spazio. Ciò  significherebbe nuovi metodi più economici di accesso e vivibilità dello spazio, ambienti in orbita sulla Luna e quindi anche la prospettiva della stazione umana su Marte che sta diventando una realtà più concreta.

IN UN’INTERVISTA PUBBLICATA DI RECENTE DAL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA LO SCIENZIATO STEPHEN HAWKING HA ASSERITO CHE L’UOMO SI SALVERA’ SE  ANDRA’ VIA DAL PIANETA TERRA. COSA NE PENSI?

Ha assolutamente ragione. Pensa a quanti problemi abbiamo sulla Terra. La nostra civiltà è molto vulnerabile a qualsiasi danno che potrebbe provenire da fuori ma anche dall’interno come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, gli scenari catastrofici che si prospettano.  Quello che dice Hawking, ma anche altri scienziati, è che l’umanità fuori dalla Terra potrebbe garantirsi una sopravvivenza. Questo non significa che dobbiamo abbandonare il nostro pianeta: si tratta di realizzare un’espansione sostenibile nello spazio, non una colonizzazione. Hawking, inoltre,  sottolinea che dobbiamo trovare, comunque, il modo di risolvere i problemi sulla Terra. Il ragionamento mi sembra corretto.

E QUESTO E’ IL RAGIONAMENTO CHE FATE COME IIF…

Sì. E’ un futuro remoto però se non si comincia a fare i primi passi non diventerà mai un futuro reale.

E A PROPOSITO DI FUTURO: QUELLO CHE FATE COME GRUPPO POTREBBE DIVENTARE UN GIORNO IL VOSTRO LAVORO?

Noi lo speriamo. Adesso con un po’ di fatica riusciamo ad andare avanti con un’attività volontaria. A volte ci chiamano per fare degli interventi e delle consulenze. Abbiamo delle collaborazioni, però dobbiamo lavorare ancora molto per cercare di portare in Italia la consapevolezza  verso questa nuova disciplina.

RINGRAZIAMO ROBERTO PER L’INTERESSANTE CONVERSAZIONE.  E PER AVERE UN’IDEA COMPLETA DELLE ATTIVITA’ DELL’IIF VI CONSIGLIAMO DI VISIONARE IL SITO DELL’ISTITUTO… BUONA NAVIGAZIONE!

Filippo Radogna