VITTORIA SACCO

Nata in Italia ma residente in Svizzera, Vittoria Sacco è una ricercatrice scientifica e dottoranda all’Accademia di Giornalismo e dei Media all’Università di Neuchâtel in Svizzera e si occupa di nuove tecnologie e dell’evoluzione del giornalismo nel web. Ma Vittoria Sacco è anche istruttore di karate e nel corso degli anni ha studiato a fondo la filosofia orientale. Eppure, nonostante già faccia molto, Vittoria Sacco non è solo questo. Infatti, da sempre appassionata di fantasy, Vittoria Sacco nel 2012 diventa scrittrice e inizia la pubblicazione del ciclo de “L’Ombra del Mondo”. Ed è per scoprire meglio tutti questi mondi che ruotano intorno a lei, che abbiamo deciso di ospitarla sulle pagine della Zona Morta.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È VITTORIA SACCO?

Non amo molto parlare di me, per quello non potrei scrivere una biografia o delle memorie, ma proviamoci in poche righe. Principalmente sono una persona che ama la vita e cerca di assaporarne ogni aspetto! Prima di scoprire in me questa passione per la letteratura, i numeri erano il mio reale rifugio e questo mi ha portato a frequentare un liceo scientifico, poi economia e statistica all’università. Per una serie di circostanze familiari ho studiato in un liceo francese a Milano, per questo sono bilingue italiano-francese. Probabilmente è anche quello che mi ha dato uno stile molto personale quando scrivo! Con l’arrivo della crisi è stato per me inevitabile trasferirmi in Svizzera dove ho potuto lavorare e portare a termine l’università. Ultimato il master mi è stato proposto un posto di dottorato ricercatore, che ho accettato senza rifletterci due volte. In Svizzera i dottorandi sono considerati impiegati statali, quindi siamo ben pagati e abbiamo molte opportunità per viaggiare e far conoscere la nostra ricerca nei poli universitari di tutto il mondo. Quando avevo dodici anni ho scoperto la mia vera passione: il Karate. Finché sono rimasta in Italia ho potuto praticarlo e sono diventata istruttore e cintura nera.

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Proprio perché andavo in una scuola che non era italiana avevo delle serie difficoltà nell’esprimermi in questa lingua. Allora mio papà, che aveva fiutato il mio amore per il genere fantasy, mi propose di scrivere dei piccoli racconti durante l’estate per esercitarmi. Avevo una decina di anni all’epoca e appena scoperto “Il Signore degli Anelli”. Quindi cominciai a scrivere il seguito della trilogia secondo il mio punto di vista. Da quel giorno non mi sono mai più fermata! Scrivere mi aiutò a forgiare una mia identità durante l’adolescenza. Sono figlia unica quindi durante le estati era anche un modo per occuparmi, non c’era ancora Facebook! Infine a 17 anni tutti quei mini racconti si sono pian piano trasformati ne “L’Ombra del Mondo”!

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, PRIMA DELL’ARRIVO DELLA SAGA “L’OMBRA DEL MONDO”?

“L’Ombra del Mondo” è la prima saga che ho pubblicato. Prima scrivevo soprattutto poesie che forse un giorno mi deciderò a pubblicare. Per ora non sono ancora pronta a mettermi così tanto a nudo! Decidere di inviare a una casa editrice la saga è stato per me difficile poiché, per quanto potessi amare il mio racconto e credere nel suo valore, era mostrare a persone sconosciute una delle mie parti più intime.

IN TEMPI RECENTI TI STAI DEDICANDO, COME DICEVAMO, AL CICLO “L’OMBRA DEL MONDO”: VUOI RACCONTARCI COME E’ INIZIATO TUTTO, COME E’ NATA L’IDEA E COME SI E’ SVILUPPATA LA SERIE?

Come ho già introdotto “L’Ombra del Mondo” era nata da “Il Signore degli Anelli”, ovviamente col tempo la saga ha preso una sua propria forma e credo sia pressoché impossibile ritrovarvi tracce della trilogia di Tolkien! Poiché ho iniziato seriamente a dedicarmi alla stesura della saga durante il mio diciassettesimo compleanno, i personaggi sono tutti alla ricerca della propria identità come lo ero io a quel tempo! Poi penso che il mio animo rivoluzionario abbia avuto il sopravvento e, senza che potessi mai immaginare che un giorno per lavoro e studio mi sarei occupata di guerra, volevo denunciare tutte quelle cose che non comprendevo nelle nostre società odierne.

QUALI SONO STATE LE DIFFICOLTA’ CHE HAI INCONTRATO NELLA STESURA DEI PRIMI DUE LIBRI GIA’ PUBBLICATI?

Direi che non ho incontrato delle vere difficoltà durante la stesura. Tutto mi è venuto molto naturale. Penso che la saga esistesse dentro di me ben prima che mi decidessi a scriverla. Anzi era quasi un peso che avevo dentro per cui al suo termine mi sono sentita più leggera! Ovviamente alcune scene o l’espressione di alcuni sentimenti mi hanno quasi mangiato una parte della mia essenza. A qualcuno potrà parere brutto o triste, tuttavia ogni volta che scrivo, che possano essere le mie storie o per il lavoro, è come se una parte di me morisse. Almeno è quello che sento! Aggiungerei che il grosso del lavoro non è tanto scrivere un romanzo o trovare un editore che creda nel tuo scritto, quanto farne la promozione e, da esordienti che siamo, farci pian piano conoscere!

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

L’ambientazione è tratta dalle prime teorie cinesi di creazione della Terra (i.e. Big Bang) quindi non c’è stato niente di particolarmente difficile. Per me era come applicare una formula matematica. Molti dei luoghi chiave sono ispirati a viaggi che ho fatto e monumenti che mi hanno colpito (e.g. Russia, Polonia, Slovenia o Croazia). Per i personaggi devo dire che forse la parte più difficile è quando vengono introdotti per la prima volta nella storia: poi si evolvono praticamente da soli a secondo delle peripezie che ho riservato loro. “L’Ombra del Mondo” è costruita sulla dualità dello Yin e dello Yang, questa dualità si rispecchia quindi anche nei personaggi. Gli eroi non solo combattono con le diverse facce di se stessi, ma tutti hanno un antagonista e/o un personaggio complementare.

OLTRE CHE SCRITTRICE, TI OCCUPI ANCHE DI GIORNALISMO: VUOI PARLARCI DI QUESTA SECONDA FACCIA DELLA MEDAGLIA DELLA TUA ATTIVITA’?

E’ vero che ora tutto sembra combaciare, ma finché non ho intrapreso il mio dottorato in giornalismo ho sempre trovato che il mio percorso fosse lontano dall’essere logico! Il mio lavoro non corrisponde proprio al mestiere di giornalista di per sé, che scrive ogni giorno degli articoli per una redazione. Noi ci occupiamo più di analizzare il giornalismo e i fenomeni di attualità con l’obiettivo di scoprirne i limiti o le deformazioni e aiutare i giornalisti nella ricerca e protezione della libertà all’informazione. Il mio campo specifico di ricerca è l’incrocio tra due mondi: il web e il giornalismo di guerra. Altrimenti le mie altre attività sono dedicate all’insegnamento alla triennale di economia e al master in giornalismo. In particolare, mi occupo dei corsi di statistica e di “data journalism”.

COME SI CONCILIA UN MODO DI NARRARE ISTINTIVO E PIU’ LEGATO AL CUORE, COME QUELLO DELLA NARRATIVA, CON UNA MANIERA DI SCRIVERE PIU’ RAGIONATA E PIU’ LEGATA ALLA MENTE, COME QUELLA DEL GIORNALISMO?

Come ben mi fai notare, questi due mondi sono opposti tanto quanto complementari. Sembra di rivedere lo Yin e lo Yang, stessa dualità con cui è stata concepita la saga! Non potrei vivere senza l’uno di questi due aspetti. Sono riflessiva tanto quanto creativa, logica come imprevedibile! Insomma penso che se ci dovessimo analizzare, non siamo tutti mica tanto giusti e traggo da questo “conflitto” interiore la vera ispirazione! Inoltre penso che sia così che ho raggiunto il mio equilibrio! Se guardiamo il problema terra terra non ho dovuto scegliere, non ho dovuto rinunciare o privilegiare una delle due parti poiché ho la fortuna di riuscirle a fare coesistere in questi due mondi!

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Direi tutto! Il fantastico mi permette di approcciare, tramite delle metafore, tematiche serie, moralmente pesanti e politicamente delicate. E’ un modo per fare una rivoluzione pacifica e silenziosa!

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Principalmente da quello che vivo e da quello che le persone intorno a me raccontano. Le problematiche del mondo che possono essere discusse nei giornali o alla televisione in qualche modo mi fanno riflettere. Gli interessi personali per alcune culture e credenze possono anche servire da spunto. Ad esempio, amo i miti irlandesi tanto quanto le storie e l’evoluzione delle arti marziali! Per terminare aggiungerei i sogni. Alcune volte faccio sogni strampalati, probabilmente legati a qualche film o libro in corso di lettura o alle mie paure. Allora, quando mi sveglio la mattina mi affretto a trascriverli nel mio taccuino dove poi li riutilizzo per qualche storia!

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

La lista rischia di essere lunga ma cercherò di sceglierne alcuni chiave. In ordine cronologico, Maupassant, mi piace il suo stile di scrittura e la novella “Le Horla” dev’essere la prima opera fantasy che ho letto! Per i contemporanei sono innamorata/ossessionata da Murakami! Tutto quello che è stato tradotto l’ho letto. I suoi personaggi incompleti e i suoi racconti che ti lasciano con il fiato sospeso sono forse le principali componenti delle sue opere che mi fanno letteralmente impazzire. Per quello che riguarda il genere fantasy non posso non citare il maestro d’arte Tolkien, ma apprezzo molto scrittori come Huxley, Jordan o Pullman. Per la fantascienza invece citerei Orwell, Herbert, Scott Card o Simmons.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Rimango fedele al fantasy anche sotto questa forma! Altrimenti amo i film d’azione o quei film che quando li hai finiti devi rivederli perché non ci hai capito molto, per infine renderti conto che più continui a guardarli più le domande non fanno che moltiplicarsi (e.g. Inception)! Comunque in generale non sono mai delusa dai film di Tim Burton. Oppure mi piacciono le ricostruzioni storiche romanzate come “Il labirinto del Fauno” o “Inglorious Bastards”. Altrimenti sono drogata di serie televisive come “Doctor Who”, “Game of Thrones” e “The Big Bang Theory”.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Di sogni ce ne sono tanti altrimenti la vita perderebbe il suo senso! In futuro vorrei ritagliarmi più tempo per la scrittura. Di idee ne ho tante e vorrei poterle al più presto concretizzare sulla carta! Sul piano professionale, continuare dopo il dottorato una carriera accademica e lavorare per un’università inglese. Infine, per quanto riguarda il privato sicuramente fondare una famiglia e continuare a viaggiare (magari in Asia, in particolare scoprire il Giappone).

BUON VIAGGIO ALLORA… IN TUTTI I SENSI!

Davide Longoni