E POI VENNE IL COMPUTER… MA SOLO POI – PARTE 08 – IL VAMPIRO DEL PIANETA ROSSO (1957)

Una scena mai realizzata, vedremo il perché, prevedeva una macchina di morte simile a un robot protoplasmatico fatto di materiali chimici e organici nella forma di un cane. Ovviamente doveva essere interpretata da un cane ma non c’erano i soldi per noleggiare un costume e tanto meno per un cane vero per cui Roger Corman decise di fare qualcosa di stupido ma sinistro con una scena che è stata poi tolta dalla pellicola che prevedeva l’uccisione del Dottore da parte di Johnson travestito da qualcosa che fu definito il pipiombrello e che consisteva in questo: Paul Birch s’infilò dentro a un tubo trasparente di plastica con il torso fuori, allargò le braccia, mosse le mani come se volasse e fu ripreso mentre attraversava da una parte all’altra l’ufficio del dottore entrando dalla finestra e arrivando a spiaccicarsi sulla testa del dottore. Per evitare che si vedessero i fili e che soprattutto si potesse vedere il corpo dell’attore dentro al tubo di plastica la scena fu totalmente sovraesposta ma il risultato fu talmente ridicolo che Corman dopo la prima proiezione di prova nella quale il pubblico si sbellicava dalle risa, decise di togliere la scena che rimase comunque famosa come “La sequenza del Pipiombrello” per la forma che aveva assunto l’immagine del povero Birch, la quale era diventata un incrocio tra un pipistrello e un ombrello. Da qui la nascita del neologismo.

Giovanni Mongini