AKIRA – IL FILM

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Akira

Anno: 1988

Regia: Katsuhiro Ōtomo

Soggetto: dal manga omonimo di Katsuhiro Ōtomo

Sceneggiatura: Katsuhiro Ōtomo e Izo Hashimoto

Direttore della fotografia: Katsuji Misawa

Montaggio: Takeshi Seyama

Musica: Shoji Yamashiro

Effetti speciali: Takashi Maekawa e Noriko Takaya

Produzione: Ryohei Suzuki e Shunzo Kato

Origine: Giappone

Durata: 2h e 04’

TRAMA

Ambientato in un futuro post terza guerra mondiale, nel 2019 l’intera città di Neo-Tokyo è preda del caos: numerose bande di giovani motociclisti si sfidano tra gli aggrovigliati palazzi metropolitani in corse e sfide spesso all’ultimo sangue. In mezzo a una piazza un uomo cerca di proteggere dalle forze di polizia uno strano essere con il corpo di bambino e il viso di una persona anziana. Alla fine dello scontro l’uomo viene ucciso dall’imponente schieramento di poliziotti, mentre lo strano bambino riesce a far perdere le proprie tracce. Kaneda è un ragazzo saggio e altruista, a scuola non è molto bravo, ma fuori è il capo di una delle bande di motociclisti e i suoi membri lo rispettano e lo considerano il leader senza mai mettere in discussione la sua autorità. Tetsuo, il più giovane tra i ragazzi di Kaneda, prova un grande rispetto per lui, ma anche invidia nei suoi confronti, risentendo del fatto di non avere le stesse capacità del suo idolo e di essere costretto ad avere sempre un ruolo di secondo piano. Una notte, dopo un duro scontro in cui hanno dovuto fronteggiare una potente banda rivale, i ragazzi di Kaneda sono in fuga lungo una strada, ma si imbattono nel misterioso bambino sfuggito alla polizia. Kaneda e gli altri membri riescono a evitare di investirlo, mentre Tetsuo lo colpisce in pieno con la propria motocicletta; all’urto segue una violenta esplosione che distrugge la moto di Tetsuo e ferisce il ragazzo. L’essere deforme è rimasto invece miracolosamente illeso in piedi in mezzo alla strada, come se non avesse mai subito nessun contatto con la moto; arriva immediatamente l’esercito che recupera finalmente lo strano bambino e preleva Tetsuo moribondo. Kaneda e i suoi amici vengono arrestati dall’esercito e portati nel commissariato di polizia. Dalla fine della terza guerra mondiale il paese non ha più avuto nessun governo stabile e duraturo, ma solo una lunga serie di governi brevi e fragili, crollati alle prime difficoltà. Il governo in carica al momento deve far fronte alla gravissima crisi dovuta alla tremenda situazione economica, politica e sociale del Paese; il Colonnello Shikishima a capo dell’esercito riferisce che la situazione sta per scoppiare e c’è il rischio imminente di una rivolta violenta; inoltre diversi gruppi di fanatici religiosi aizzano le folle predicando al mondo la ricomparsa di “Akira il salvatore”, un misterioso individuo che dovrebbe ripulire la Terra dagli individui indegni di abitarlo e che, secondo i fanatici, è l’autore della grande esplosione a Tokyo che trent’anni prima diede inizio alla terza guerra mondiale. Nonostante questa grave situazione e la mancanza di fondi per le attività necessarie, il governo decide di continuare a stanziare maggiori finanziamenti per la costruzione di alcune strutture destinate a ospitare una imminente edizione dei Giochi olimpici. Intanto Kaneda e la sua banda riescono a scappare dalla stazione di polizia, portando con loro una ragazza di nome Kay di cui Kaneda s’invaghisce, e cercano di rintracciare Tetsuo. Nel frattempo il ragazzo è stato portato in un ospedale militare e sottoposto a strani trattamenti medici che riescono a curare le sue ferite. Il dottore che lo ha in cura si stupisce delle capacità mentali del ragazzo e, dopo averne parlato con il generale, si reca in un misterioso sotterraneo in cui è presente una gigantesca macchina dotata di un oblò illuminato recante la targhetta “Akira” sopra di esso. Tetsuo si risveglia in una stanza e comincia a essere vittima di tremende allucinazioni: da queste apprende l’esistenza di Akira e si convince che questo fantomatico individuo sia in grado di dargli le risposte che cerca. Per questo decide di evadere dalla stanza in cui è tenuto prigioniero e di andare a incontrare Akira. Durante il suo tragitto Tetsuo si imbatte però nelle guardie militari e qui scopre di essere un Esper, capace di uccidere solo guardando le sue vittime. Uscito dall’edificio comincia a percorrere le strade della città, manifestando sempre più i suoi poteri e contemporaneamente perdendone sempre più il controllo. Kay intanto rivela a Kaneda di far parte di un gruppo organizzato di rivoluzionari che indaga sull’esistenza del “Progetto Akira”, un progetto top secret per cui il governo ha stanziato fondi praticamente infiniti per tutto il dopoguerra. Kaneda apprende che a esso è destinato quasi tutto il bilancio annuale dello stato, rallentando vistosamente la ricostruzione post-bellica del Paese,  cosa che ha aggravato e continua ad aggravare di anno in anno la crisi economica e sociale che ora devasta l’intera nazione. Nel suo percorso in cerca di Akira, Tetsuo compie nel frattempo stragi di ogni genere, al punto da essere acclamato egli stesso come “il nuovo Akira”, ritrovandosi in breve circondato da un esercito di fedeli tra i fanatici religiosi. Nel caos generato dalla presenza di Tetsuo, il colonnello Shikishima, il più accanito sostenitore del “Progetto Akira”, approfitta dell’ulteriore instabilità del governo già fragile e con un colpo di stato prende il potere, instaurando un regime militare e opponendo le sue truppe all’avanzata di Tetsuo verso il villaggio olimpico. Tetsuo perde sempre più il senso della realtà: nel suo delirio di onnipotenza continua a dirigersi verso la città olimpica spazzando via ogni armata che il colonnello gli mette davanti. Arrivato a destinazione distrugge gran parte degli impianti presenti e si scopre che l’intera Olimpiade è una messa in scena per coprire gli altissimi costi del fantomatico “Progetto Akira”, mentre sotto gli impianti sportivi sono sistemate tutte le strutture militari destinate al progetto, tra cui la “casa” del leggendario Akira e interi centri scientifici dedicati al suo studio. In un finale pirotecnico e delirante, Tetsuo scopre chi è veramente Akira: un bambino Esper che, perdendo il controllo dei propri poteri, ha reso al suolo Tokio causando lo scoppio della terza guerra mondiale. Gli altri Esper, ovvero gli strani bambini deformi, insieme a Kaneda e Kay cercano di fermare la furia distruttiva di Tetsuo che ha oramai perso la ragione e il controllo dei suoi poteri, concentrandosi unicamente sulla sua potenza devastatrice e arrivando a subire tremende mutazioni fisiche incontrollate che lo porteranno inevitabilmente all’annichilimento. Il ritorno di Akira causa una seconda esplosione che distrugge il centro della città. Kaneda, Kei e il colonnello riescono a sopravvivere, mentre Tetsuo scompare, così come Akira.

NOTE

Akira” è stato scritto e diretto da Katsuhiro Ōtomo (“Domu”, “Spriggan”, “Steamboy”, “Metropolis”, “World apartment horror”, “The legend of Mother Sarah”, “Memories”), basato sul suo omonimo manga, pur avendo un diverso sviluppo e un diverso finale, che ne mantiene comunque inalterato il carattere e l’originalità. Questo è dovuto anche al fatto che, quando uscì la pellicola, l’autore ancora non aveva terminato il fumetto, per cui non poteva dare troppe anticipazioni, né tanto meno non dare una fine al film. Considerato il capolavoro assoluto di Ōtomo, “Akira” è stato l’anime che ha favorito la definitiva apertura delle porte dell’Occidente all’animazione giapponese.

Il film è arricchito anche da una splendida colonna sonora scritta e diretta da Shoji Yamashiro ed eseguita dal Geinoh Yamashirogumi, un collettivo musicale da lui stesso fondato. È stata commercializzata in due diverse versioni: la “Akira Symphonic Suite”, intitolata originariamente “Akira Original Soundtrack”, è stata poi riedita con questo nome per distinguerla dall’altra colonna sonora. Le tracce di questa edizione sono state registrate appositamente dal Geinoh Yamashirogumi, per cui sono leggermente diverse dalle musiche che si sentono nel film. Per la “Akira Original Soundtrack” invece, le musiche non sono state registrate ex novo, ma sono esattamente quelle presenti nel film. Insieme alle musiche sono presenti infatti gli effetti sonori e parti di dialoghi, e può darsi che queste tracce siano semplici riversamenti dell’audio della pellicola.

Autentico anime cult, per la sua realizzazione è stato necessario creare una apposita società denominata Akira Committee, partecipata da dieci delle maggiori compagnie di produzione cinematografica giapponese (tra cui Kodansha, Mainichi Hosho, Bandai, Toho, Laser Disc Corporation, Tokyo Movie Shinsha). Questa procedura si è resa necessaria per riuscire ad accumulare il budget di un miliardo di yen e sostenere l’enorme spesa necessaria per produrre il film, inarrivabile per una singola casa di produzione (a quei tempi il budget per i film di animazione giapponesi era di circa 100-200 milioni di yen.

Anche dal punto di vista tecnico il film segna un punto di svolta nella storia dell’animazione giapponese: si tratta infatti del primo caso di collaborazione tra più studi di animazione di queste proporzioni: nell’ambito della Akira Commitee, infatti, hanno trovato posto 1.300 animatori provenienti da 50 studi diversi; ben cinque di questi studi si dedicarono esclusivamente alla creazione dei fondali, e uno solamente alla parte di grafica computerizzata. I produttori raggiunsero uno speciale accordo sindacale che consentiva agli animatori di lavorare alternandosi in turni diurni e notturni, permettendo quindi che la realizzazione del film procedesse ventiquattro ore su ventiquattro.

“Akira” inoltre rappresenta uno dei primi casi di notevole uso di CGI in un film di animazione: l’uso della grafica computerizzata è limitato a una piccola parte del film, quella degli effetti caleidoscopici procurati dai poteri ESP. Un’altra tecnica digitale innovativa introdotta con questa pellicola è il pre-recording, ovvero registrare il doppiaggio dei personaggi quando questi sono ancora a livello di bozza grafica, consentendo così di adattare il labiale e le movenze del personaggio alla battuta del doppiatore. Questa tecnica è stata immediatamente poi ripresa dalla Disney.

Esiste anche un progetto per un live action  su “Akira”, che coinvolgerebbe la Warner Bros e la Appian Way, di proprietà dell’attore Leonardo DiCaprio, ma al momento è ancora tutto in fase di pre-produzione.

Davide Longoni