UNA NUOVA EDIZIONE PER DRAK’KAST

Dopo il lancio della prima edizione a cura del sito DnDWorld.it, per la prima metà di settembre è prevista l’uscita della seconda edizione, in versione integrale, di “Drak’kast – Storie di Draghi”, pubblicato stavolta dalle Edizioni Achilleion nella serie “Epica Fantasy”, presso il sito personale dell’autore Fabrizio Corselli.  
Entriamo subito nel merito della storia.
     “Vi fu un tempo assai remoto in cui i draghi e gli elfi vivevano in piena armonia, senza guerre e senza ostilità alcuna.
     Per suggellare tale patto d’alleanza, i Faraudi, draghi di antichissima discendenza, e gli elfi eleamar, custodi dell’Era Bianca, decisero di forgiare un linguaggio comune alle due razze, noto ai popoli dell’Ovest col nome di Teframar. Uno speciale codice linguistico che fondeva gli elementi del Tefrast, la lingua dei draghi, con quelli dell’erydal, la lingua elfica dei primordi, in un unicum formulare che ben presto venne adottato per l’attivazione degli incantesimi più potenti. Un linguaggio quindi che non solo unì al contempo due sistemi di comunicazione diversi fra loro ma che fuse oltremodo le sfere di magia d’ambedue le stirpi.
     Nello stesso periodo, perché venisse assicurata la tranquilla convivenza con gli elfi, fu istituito dal Concilio di Orodrel, sede della maggior parte delle creature draconiche, l’ordine degli Hadragnir. Individui selezionati fra i migliori Incantatori di Draghi esistenti sul piano, deputati alla salvaguardia dell’alleanza fra le due razze e investiti di quei poteri che solo i draghi stessi sanno elargire a un comune mortale tale da renderlo un eroe unico nel suo genere. Primo fra tutti i doni fu il Kaélar, un magnifico liuto al quale veniva asservito, come lo è il famiglio per il mago, un vero e proprio piccolo di drago, e che nel tempo divenne carattere distintivo di tale casta, soprattutto per i suoi effetti d’incanto legati alla musica. A seguire, fu la volta dei Faraukast, corde di budello draconico, con le quali l’Hadragnir avrebbe potuto potenziare non solo i propri componimenti musicali ma parimenti attivare, attraverso sapiente montatura e ben definite sequenze di note, la magia appartenente al Kyel Durnein, ovvero la segreta magia delle Faerie.
     Di tale potere, l’Hadragnir ne fu saggio custode; lo usò con gran cautela e avvedutezza tanto da sottomettere la volontà dei draghi più pericolosi, contrastandone addirittura il soffio o annullandone gli effetti generali con molta facilità.
     Per ben duecento anni regnò la pace fra i draghi e gli elfi, ma a causa del troppo potere irradiato dal Teframar, la corruzione non tardò a manifestare i suoi effetti, e molti degli incantatori caddero sotto l’influsso della nuova mistica forza, e molti altri ancora lasciarono il loro titolo di "paciere" per sostituirvi quello di carnefice. Il continente di Orodrel fu sconvolto in poco tempo da tanta degenerazione e non fece mancare la sua risposta. Il Concilio così decise, con rapido decreto, di sterminare una volta per tutte coloro che avessero appreso le arti magiche del Teframar, e la pena fu anzitempo applicata. Solo pochi rimasero vivi, suggellando in tal modo, se così si può affermare, l’estinzione della stirpe degli Incantatori di Draghi. Alcuni Hadragnir, di contro, rimasero estranei alla vicenda, continuando la propria missione d’ambasciatori; altri invece preferirono la solitaria via dell’avventuriero”.
“Drak’kast” è la storia di un Hadragnir in particolare; un drago metamorfosato in un elfo cantore, secondo leggenda, così audace da avere sfidato le insidie e i pericoli celati all’interno della Foresta di Smeraldo, dedito alla strenua ricerca di un potente demone da sconfiggere.
Una missione che il Concilio gli assegnò, in segno della fiducia dimostrata nei suoi confronti, e che egli accettò senza opporsi, sposando ancora una volta la causa di Orodrel. Nel tentativo di eliminare una seria minaccia per l’alleanza con gli elfi, Elkodyas, questo il suo nome, avrebbe dimostrato nuovamente la propria lealtà ai draghi, suoi fratelli.
La seconda edizione di questo volume di Corselli è stata rinnovata non solo nella grafica ma, in accordo con le linee guida delle Edizioni Achilleion, curate dallo stesso autore, i testi sono supportati da diverse note esplicative che ne migliorano la comprensione, demandando al breve dizionario associato intitolato “Eluen Algidi” il relativo approfondimento.
E’ presente inoltre una corposa integrazione di ben seicento versi, rispetto agli ottocento della prima edizione, contemplando nel poema finanche l’aggiunta della scena omessa dell’incontro con Phoros-Karambras, prevista invece nella stesura originale.
Infine continueranno a essere presenti i disegni di compendio di Ciruelo Cabral, su diretta approvazione dello stesso artista, in quanto “Drak’kast” è un’opera dedicata proprio a Cabral, e il protagonista del poema, Elkodyas, il Bardo, nasce proprio dall’ispirazione a una sua tavola intitolata “Hobsyllwin, The White Guardian”.
L’e-book sarà scaricabile, a titolo gratuito, sul sito personale dell’autore “Achilleion” nella sezione “Megiston Kratos”.

In futuro, “Drak’kast” sarà affiancato anche dall’uscita del kit dell’Hadragnir per il gioco di ruolo presso la rivista DM Magazine.

06/09/2009, Davide Longoni