L’IMMAGINARIO CUT-UP

Le edizioni Cut-Up di La Spezia si presentano al loro pubblico con una nutrito catalogo dedicato al genere fantastico, iniziando dalla rivista madre intitolata “Cut-Up, il magazine dell’immaginario”, uscita dal 1999 al 2004. Si trattava di una sorta di laboratorio culturale che miscelava cyberpunk e teatro d’avanguardia, fumetto emusica pop, nuova letteratura noir e cinema di serie B. Da quell’esperienza in questi anni è maturato un progetto editoriale innovativo che ha permesso alla casa editrice di compiere il salto di qualità: l’obbiettivo è stato quello di dedicarsi al fumetto d’autore e alla narrativa di genere. In tre anni di attività parecchie sono l eopere pubblicate, oltre trenta titoli tra brevi storie a fumetti (il paranormale “Dum Dum Girls” di Andrea Campanella, il noir “Inside” di Susanna Raule, il cyberpunk “Aleph” di Fabio Nardini), grapic novel (il fantasy “Madadh” di Tommaso Destefanis e Michele Bertilorenzi, gli horror “Sesso col coltello”  di Alda Teodorani e “Under the moonlight” di Andrea Campanella, il fantascientifico “La fattoria degli anormali” di Andrea Balzola) e i volumi illustrati della collana “Strade perdute”, quali l’ipertecnologico “Quantica” di Fabio Nardini, l’horror surreale “La vie en rouge” di Alda Teodorani e il thriller “Asma” di Stefano Lazzarini, oltre all’ultimissimo volume appena pubblicato “Dark circus” di Stefano Fantelli.
Ed è proprio su questo libro che vogliamo soffermarci nuovamente. Lupi mannari, fate crudeli, un circo squinternato e folle che attraversa le storie senza essere mai veramente protagonista, la Morte (che indossa mutandine rosa), Colombina e Arlecchino in viaggio su un vecchio furgone, un extraterrestre piombato nel mezzo della guerra partigiana, bambine cattive e mostri, maschere che sembrano volti deformati (e volti che sembrano maschere)… che altro? Ah sì, serial killer, vampiri e orchi, amanti disperati…
La scrittura di Stefano Fantelli gioca con l’immaginario pulp con una spregiudicatezza che pochi altri oggi sanno esibire. I suoi racconti oscillano tra surreale e fantastico, tra fantascienza e noir: strapazzano i generi e se ne fanno beffa, perché sono comunque espressioni di un universo personalissimo, che intriga il lettore fin dalla prima riga: “Dark circus” è una collezioni di racconti che si legge come un romanzo, senza alcuna soluzione di continuità.
Il volume si presenta arricchito delle illustrazioni di Stefano Fanfulli e un’introduzione di Gianfranco Nerozzi. E non scordiamo il commento di Carlo Lucarelli: “Capita, leggendo certi romanzi e certi racconti, di perdere l’orientamento e di non sapere più dove si andrà a finire. C’è un modo per sapere se siamo di fronte a quella capacità magica che ha la narrativa di stupire il lettore o se, semplicemente, l’autore non sa più neanche lui che pesci pigliare e sta andando alla deriva. Il modo è questo: alla fine di ogni riga ti chiedi con curiosità che direzione prenderà la riga successiva ed è sempre diversa da quella che ti immaginavi finché alla fine non ti immagini più nulla e ti lasci sballottare fino in fondo. Ma non basta, c’è anche questo: la sensazione è piacevole. E’ quello che succede in “L’odore” di Stefano Fantelli”.
Nato a Bologna nel 1972, dove vive attualmente, Fantelli ha svolto i più svariati mestieri, da barman a lucidatore di bare, da pugile a scaricatore di acque minerali, continuando a coltivare l’ambizione di diventare scrittore professionista. Ha pubblicato oltre cento racconti su riviste e antologie. Il suo primo libro, “Alla fine della notte”, è uscito nel 2003.
Buona lettura!
25/02/2009, Davide Longoni