PAOLO DUNE

Abbiamo avuto modo di parlare di lui in occasione del libro “L’attenuante 666”, un romanzo avvincente che ci è piaciuto molto… così come ci è piaciuto molto scoprire chi è il suo autore, Paolo Dune. Sentiamo cos’ha da raccontarci.
CHI È PAOLO DUNE?
Paolo Dune è un nome di fantasia, uno pseudonimo dietro il quale si nasconde un Segretario Comunale salentino, classe 1968, sposato, con l’hobby della letteratura.
COME NASCE LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
Da ragazzino mi piaceva il cinema, realizzavo cortometraggi, poi (fortunatamente, aggiungo) ho cambiato interessi e ho trovato più idonea la letteratura. Con la letteratura si può raccontare quello che si vuole con maggiore facilità e senza nemmeno uscire di casa.
CHI SONO GLI AUTORI A CUI TI ISPIRI O VORRESTI SOMIGLIARE?
E’ una domanda difficile. Ho moltissimi riferimenti: per gli aforismi adoro Stanislaw Lec; come personaggio letterario mi piace Mark Twain; in ambito filosofico ammiro Bertrand Russell, e così via. Però, per quanto riguarda il genere e lo stile letterario dei miei libri, credo di aver seguito un mio percorso personale.
COME NASCE IL ROMANZO “L’ATTENUANTE 666”?
Può sembrare buffo, ma l’idea di un processo al Diavolo mi venne durante gli anni di Tangentopoli, quando cominciò il processo ad Andreotti. Pensai di farne una satira con un processo a "Belzebù". Poi invece, mentre scrivevo, il romanzo prese un’altra direzione: diventò più serio, più filosofico. Riuscii anche ad inserire una parentesi romantica. Ed a quel punto il libro non era più una satira, ma un vero romanzo "teologico-giudiziario".
I PROTAGONISTI, IL LORO ASPETTO, IL LORO CARATTERE PRENDONO SPUNTO DALLA VITA REALE OPPURE NASCONO E VIVONO SOLO NELLA TUA FANTASIA?
I miei personaggi vengono elaborati per essere funzionali alla trama, per creare quei contrasti che a me piacciono. Sono personaggi prevalentemente di fantasia, ma in qualche caso, per pigrizia forse, attingo anche alla realtà. Il personaggio che mi ha dato maggiore difficoltà, come si può immaginare, è stato Lucifero. Dovevo rendere la personalità complessa, ma allo stesso tempo coerente con alcuni principi. Lo lascio giudicare ai lettori.
QUANDO HAI DECISO DI PUBBLICARE COME TI SEI MOSSO?
Ho preso contatti con editori e con agenzie letterarie, ho spedito numerose sinossi del libro, fino a quando non ho deciso di accettare l’offerta di Manni Editore. Avevo urgenza di pubblicare entro il 2001 perché la storia era ambientata in quell’anno, tuttavia, col senno di poi, avrei potuto fare le cose con più calma. Forse avrei anche migliorato il libro…
HAI TROVATO DIFFICOLTÀ NEI TUOI RAPPORTI CON LE CASE EDITRICI?
Le case editrici ricevono quotidianamente tantissimi libri, per cui è normale che i tempi di valutazione siano lunghi. A parte questo, non ho avuto esperienze negative. La maggior parte delle case editrici mi ha risposto, ed alla fine ho avuto qualche proposta valida.
COSA PUOI DIRCI DI QUESTA TUA ESPERIENZA?
Positiva e soprattutto divertente. Il libro mi ha dato soddisfazioni inattese: qualche premio letterario e interessanti recensioni. La tematica che tratta, la teologia (o come la definisco io "l’ateologia"), suscita evidentemente interesse.
CI SARÀ UN SEGUITO A QUESTO ROMANZO, NE SCRIVERAI UNO DEL TUTTO DIVERSO OPPURE SARÀ IL TUO UNICO LAVORO?
Ho già pensato ad un seguito e posso annunciare che l’ho appena realizzato. E’ uscito a settembre 2008 e si chiama "Il primo angelo", edito da Il Punto d’Incontro. Approfondisce il mistero dell’origine di Lucifero ed è quasi una sorta di "giallo" per ricostruire la sua genesi attraverso le eresie antiche. Ho fatto rivivere alcuni personaggi del primo libro e ne ho inseriti di nuovi, in una sorta di "fanta-thriller-teologico", dove con uno stile ironico, ma con contenuti storicamente e teologicamente fondati, propongo una "teologia alternativa", una rilettura della storia religiosa.
COME PROCEDE IL POST-PUBBLICAZIONE?
Potrebbe andare meglio, ma non mi lamento. I libri sono regolarmente in distribuzione. Con "Il primo angelo" mi aspetto ora qualcosa di più. Vedremo.
E NOI STAREMO A VEDERE INSIEME A TE.
17/12/2008, Simona Gervasone