DESTINAZIONE SPAZIO PROFONDO

La sonda New Horizons, lanciata da Cape Canaveral nel gennaio del 2006, continua la sua lenta corsa verso Plutone e la fascia di Kuiper, oltre i confini del sistema solare.
Recentemente è passata nei pressi di Giove, inviando alla Nasa un moltitudine i dati, soprattutto inerenti la famosa grande macchia rossa, che ancora devono essere elaborati e che ci permetteranno di avere maggiori informazioni sul più grande pianeta del nostro sistema planetario. La sonda ha utilizzato la gravità di Giove come fionda gravitazionale per lanciarsi nello spazio profondo e ottenere una spinta aggiuntiva di quattro chilometri al secondo, riducendo così di tre anni il tempo per arrivare a destinazione.
Durante il tragitto Giove-Plutone, che durerà fino al 2014, la New Horizons entrerà in una sorta di ibernazione, inviando alla Terra un solo segnale a settimana, anche se per circa 50 giorni all’anno sarà riattivata per condurre osservazioni scientifiche.
Nell’autunno del 2014, circa 200 giorni prima del suo arrivo nei pressi di Plutone, la sonda inizierà a mandare segnali di controllo.
Nel mese di luglio 2015 attraverserà il sistema binario Plutone-Caronte e le osservazioni inizieranno due mesi prima del sorvolo, con una risoluzione di immagini superiore a quella del telescopio spaziale Hubble. La sonda fornirà mappe della composizione dei due corpi celesti grazie ad uno spettrometro ad infrarossi e a un ccd per la luce visibile, mentre l’atmosfera sarà analizzata con uno spettrometro a raggi ultravioletti.
Secondo poi i piani della Nasa, la New Horizons dal 2017 al 2020 si dirigerà verso gli oggetti cosmici della fascia di Kuiper, oltre l’orbita di Plutone. Giunta qui potrà raccogliere polveri di 4,5 miliardi di anni fa e sarà importante a questo punto capire se hanno la stessa composizione di quelle del sistema solare o delle comete.

Poi, destinazione spazio profondo.

12/04/2007, Davide Longoni