L’UOMO SENZA TEMPO

Eccoci nuovamente a segnalarvi un volume di grande interesse per tutto gli appassionati del genere fantastico: si tratta di “L’uomo senza tempo” di Antonio Cinti (140 pagine; 10 euro), pubblicato da Linee Infinite Edizioni.
Il romanzo si presenta così: “Dieci anni fa, il desiderio di essere normale l’ha portato a perdere ciò che più amava. Ora, nell’anniversario del suo ultimo ricordo, un uomo dalle conoscenze quasi infinite cammina verso un destino che non gli appartiene, alla ricerca del perdono e della risposta all’unica domanda che non ha mai dimenticato: se non puoi essere ucciso, è giusto che qualcun altro muoia al posto tuo?”.
E se già vi siete lasciati incuriosire da queste poche righe, gustatevi il resto della trama, ovviamente senza svelare troppo per non togliervi il piacere della lettura. Un uomo senza nome e senza memoria, dalle capacità incredibili e dalle conoscenze quasi infinite, donategli da una malattia apparentemente incurabile che può ucciderlo in ogni momento, cammina per la città come un’ombra, aiutando le persone in difficoltà, conoscendole e ripercorrendo con loro l’unica parte di vita che ancora resiste nella sua mente.
Affrontando vecchi nemici, paure dimenticate e un senso di colpa inestinguibile per un angelo perduto, scoprirà che non è annullando se stessi e i propri sentimenti che si diventa invincibili.
Percorrerà l’intera città in un giorno, arrivando alla periferia estrema, al limite delle sue capacità, affrontando il suo incubo peggiore, scoprendo che dal passato può arrivare la salvezza e imparando da una bambina che anche uno come lui può raggiungere la redenzione.
Incuriositi abbastanza? Beh, se così non fosse, sentiamo direttamente dalle parole dell’autore alcuni aneddoti in merito alla stesura del libro: “Questo racconto non volevo pubblicarlo, anche perché pensavo fosse troppo crudo in alcune parti.
“L’uomo senza tempo” doveva essere autoconclusivo ma, durante la stesura, ho capito di sentirlo talmente vivo da avere una storia ben più lunga da raccontare. Alcune parti del libro rispecchiano la mia infanzia. Ho sempre letto libri di Stephen King: al termine di un racconto scrisse di aver vissuto quella storia come se ci fosse stato dentro, con ogni sensazione provata, con ogni emozione sentita, con ogni spasmo fisico. Ora so cosa voleva dire.
I personaggi senza nome sono stati ispirati fisicamente da personaggi reali.
La copertina rispecchia, fisicamente o metaforicamente, tutto ciò che si trova narrato nel libro”.
Antonio Cinti nasce a Comacchio (FE), il paese delle storiche valli, l’8 settembre del 1975. Residente a Canale d’Agordo (BL), ha vissuto senza amici fin dall’infanzia, è cresciuto nella timidezza e nell’ingenuità fino a ventuno anni quando quello che lui considera “un miracolo” sconvolge totalmente la sua vita: trova, in una parrocchia del suo paese, un gruppo di amici, i quali lo accolgono e lo rispettano, dandogli la possibilità di crescere sotto ogni aspetto. Da allora acquista fiducia in se stesso, impara informatica come autodidatta ottenendo ottimi risultati anche come assemblatore, diventa attore di teatro recitando in tre commedie, di cui una dialettale. Studia fotografia, partecipando anche a un servizio fotografico in studio con una modella professionista, fino ad arrivare alla sua passione per la scrittura. Dopo essersi cimentato in diverse opere incompiute, parlando con un’amica professoressa, è spinto a pubblicare qualcosa. Scrive allora un nuovo romanzo, “L’uomo senza tempo”, ottenendo in tempo record la pubblicazione, al primo colpo. Grazie alla sua passione per la fotografia, cura ogni parte del libro, copertina compresa, trovando modella e pittrice. Nel tempo conosce centinaia di persone, diventando tutto ciò che pensava fosse impossibile diventare e capisce che ogni cosa che può imparare, lo rende migliore, anche se non basta mai. Eppure, preferisce ancora passare tanto tempo solo, nella sua tranquillità, a pensare a tutto ciò che gli piacerebbe imparare.

Oggi lavora come dipendente per una catena di negozi di materiale elettrico, anche se preferirebbe avere più tempo per scrivere.

A questo punto non ci resta che augurarvi buona lettura!

02/10/2009, Davide Longoni