I DRAGHI DI AVALON

E’ finalmente uscito “I draghi di Avalon” di Maria Lidia Petrulli (96 pagine; 10 euro), pubblicato da Tespi Editore e illustrato da Mattia La Morgia. Il volume, che non può assolutamente mancare nella vostra biblioteca fantastica personale, è stato il vincitore della sezione fantasy del concorso “I corti di carta illustrati”, nato su iniziativa di Josè Monti e di cui proprio noi de “La Zona Morta” ci siamo occupati per quanto riguarda il genere, per cui siamo ancora più orgogliosi di comunicarne l’uscita.
Leggiamo dalla quarta di copertina: “- Avalon! Perché volete recarvi laggiù? No, non rispondete, chi cerca Avalon lo fa sempre per un motivo legato agli dei e la gente ne ha spesso paura, Avalon è più conosciuta come Nede e si trova verso occidente, in direzione di quelle montagne laggiù. Ma sedetevi e ascoltate, un tempo io ero un bardo, Guyon è il mio nome e, se avessi ancora la voce di una volta, vi canterei le storie che ho conosciuto vagando per Albino. – il vecchio indicò la sacca che portava appesa a una spalla e dentro la quale c’era una piccola arpa – Vi narrerò comunque quel che so e quel che ho visto coi miei occhi”.
Ma di cosa parla esattamente “I draghi di Avalon”? Non vi resta che leggerlo per saperlo, ricordandovi che lo potete acquistare direttamente dal sito della Tespi, ma giusto per solleticarvi un po’ possiamo provare a raccontarvi qualcosa.
Una storia d’amore è pur sempre una storia d’amore. Comincia con gli sguardi, prosegue con le prime tentennanti parole, va avanti con il corteggiamento, poi si ciba di passione e di sentimento, il tutto condito da mille difficoltà. Ma se le difficoltà hanno a che fare con gli antichi Romani e poi addirittura con i draghi, ecco che la storia d’amore prende un’altra piega e si trasforma nella Storia d’Amore con le maiuscole!
E’ quello che succede nel romanzo di Lidia, dove troviamo la storia d’amore di due semplici ragazzi, che si intreccia con le vicende di un mondo più grande di loro e con ostacoli che sembrano insormontabili. Ma sarà grazie al loro legame che ogni barriera sarà superata e che i due protagonisti potranno entrare a far parte del Mito, perché l’amore può tutto ed è la più grande delle magie!
Anche se una storia d’amore… è pur sempre una storia d’amore!
Maria Lidia Petrulli è nata a Roma l’otto aprile del 1957.
Si è laureata in medicina chirurgia presso l’Università di Cagliari dove si è anche specializzata in psichiatria; a Roma, invece, ha conseguito la specializzazione in psicoterapia autogena e arte terapia.
Per nove anni circa ha lavorato nella struttura pubblica, tra il Centro di Salute Mentale di Sanluri (CA) e il servizio tossicodipendenze di Cagliari.
Nel 2000 ha scelto di dedicarsi esclusivamente alla libera professione che esercita a tutt’oggi con soddisfazione.
Appassionata di storia e mitologia celtica e medioevale, la sua ricerca in questi ultimi anni si è svolta in questi ambiti; scrive per passione e da parecchio tempo, anche se fino a quest’anno contava al suo attivo due soli romanzi, “L’Arpa e il Segreto del Dolmen”, Edizioni Cocco, e “Viaggio ad Avalon”, edito dalla Chegai Edizioni di Firenze nel 2002, ispirato alla mitologia e alla storia celtica oltre che al ciclo arturiano. Ha inoltre pubblicato una raccolta di poesie, “Rami d’Edera”, nel 1990. Recentemente ha dato alle stampa “Sui sentieri di Avalon” per il circuito Boopen e “Fara e il suo cappello” per gli amici de “Il Foglio Letterario”. Dopo il recente “I draghi di Avalon”, a settembre dovrebbe uscire un altro suo romanzo, “La realtà e il suo enigma”.
Oltre al lavoro, alla lettura e alla scrittura, ha una vera passione per i viaggi, viaggi intesi non in senso prettamente turistico ma come modalità di conoscenza delle caratteristiche ed abitudini di un popolo: ultimamente ha sviluppato un’ulteriore passione per la cultura degli indiani d’America.
In questo modo ha spaziato fra Asia, Africa, Europa e America, con la sola esclusione dell’Australia, preferendo viaggi in solitario e alternativi.
Non ci resta che augurarvi buona lettura!
30/07/2009, Davide Longoni