PROMACHOS E IL TAMBURO DA GUERRA

E’ uscito in questi giorni presso il portale dell’Associazione Internazionale di Cultura Ellenica “Mondogreco” l’opera epico-mitologica “Promachos e il Tamburo da Guerra” dello scrittore Fabrizio Corselli, un concept work di 174 pagine in formato e-book con download gratuito.
Si tratta di un’opera ibrida che combina insieme elementi narrativi e poesia, in un avvincente unicum letterario. Un viaggio, per così dire fantastico, presso le coste della Troade.
La storia è quella dell’imbarcazione della Promachos, per l’appunto, e in particolar modo di una parte del suo equipaggio: un manipolo di guerrieri che altresì incarnano eccelse doti artistiche, e che per questo prendono il nome di Polemadontes, ossia “Cantaguerra”: “Laddove andassero, qualsivoglia fosse la terra conquistata o solamente lambita dalla loro nave, i cantori di guerra vi edificavano il proprio tempio attraverso quel rituale artistico che nella poesia ritrova la sua sublime architettura. Come menadi al servizio di Dioniso, ognuno di loro avrebbe onorato il rito, versando non più fiumi di vino rosso bensì miele stillato dalle menti ispirate nel grande cratere della musa Calliope” (estratto dall’opera). Ben sette sono i Cantaguerra: Eteocle di Micene, capogruppo dei Cantori, a seguire, Calypsos, l’Amazzone di Temiscira, Kyos di Tebe, Enfialo di Elide, Eutimo di Corinto, Carrothos di Sparta, e non per ultimo, in ordine d’importanza, Melesigenes di Chio.
L’approdo presso la Troade, la riscoperta delle rovine della città di Troia, l’ostilità di un dio e persino il ritrovamento di un olimpico artefatto, innescheranno tutta una serie di peripezie tali da rendere il soggiorno nell’antica città ai limiti del reale.
Il background che fa da sfondo è quindi quello della mitologia greca, non mancando creature fantastiche, epici scontri e perfino grandi battaglie, il tutto espresso con un linguaggio vibrante e di grande livello.
“Promachos e il Tamburo da Guerra” è un lavoro molto raffinato, ostico, indirizzato soprattutto agli intenditori e agli amanti della mitologia classica, ma non mancherà di stupire anche il lettore più distratto per la sua forza espressiva, specie se riferito all’ambito poetico.
Già noto presso gli ambiti di cultura classica e agli amanti di mitologia greca, Fabrizio Corselli, soprannominato “l’Orfeo dei tempi moderni” e considerato tuttora uno dei maggiori rappresentanti del mitomodernismo italiano, si afferma in campo italiano per la sua potenza espressiva e incisività stilistica che lo relegano tra i fasti dei poeti classici.
23/12/2008, Davide Longoni