NERO, L’INCHIOSTRO

Ecco un libro molto particolare da inserire nella vostra biblioteca personale: si intitola “Nero, l’inchiostro” ed è un libro di poesie, molto particolari come tematica, scritto da Fabio Barcellandi ed edito da Montag (66 pagine, 10 euro).
Dalla prefazione di Beppe Costa si evince l’argomento del volume: “Stupisce e colpisce in maniera drastica, nel giovane autore di poesie Fabio Barcellandi, il suo affrontare frontalmente e ripetutamente un tema tutt’altro che leggero e banale come il male assoluto, ovverosia la morte, quasi ossessivamente presa di mira e assediata dalla sua attenzione, emotiva e razionale allo stesso tempo. Leggendo questa raccolta di poesie la prima espressione che ci viene in mente, ma proveniente da uno strato emotivo profondo, è appunto quella di “poesia nera” per il confluire di una serie di livelli mentali al limite di ogni espressione di vita, talmente al limite da parlare nella maggior parte dei componimenti, già dai titoli decisamente funerei nel loro implacabile susseguirsi, chiaramente e assolutamente di morte.”
Un esempio? La poesia firmata dal Dr. Frankenstein… e vi abbiamo detto tutto!
Fabio Barcellandi (Brescia, 1968) non è un nome nuovo nel panorama editoriale e poetico italiano. Ha già pubblicato un corpus di nove poesie nell’antologia “Il Mercante d’Inchiostro” edita da Farnedi Edizioni; un ulteriore corpus di sette poesie nell’antologia “Florilegio” edita da Lisi Editore e la silloge “Parole Alate”, poesie ispirate dall’omonima canzone di Meg, edita da Cicorivolta Edizioni. Attivo anche nella narrativa, suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste Macworld e Writers Magazine Italia, con la quale collabora. Coopera con il sito di scrittura creativa Opposto.net, che si occupa di creatività, narrativa, racconti e poesia, e con http://www.tellusfolio.it, il giornale telematico dedicato ad argomenti di attualità e cultura. Vincitore del premio Solaris edizione 2008 delle Edizioni Montag, presenta ora la silloge “Nero, l’inchiostro”.
Buona lettura!
14/11/2008, Davide Longoni