IL LIBRO DELLA VITA E DELLA MORTE

Il vampiro è stato il grande protagonista del genere fantastico, soprattutto in letteratura, di questi ultimi anni, ma i puristi hanno non poche ragioni di storcere il naso, senza contare ormai la ripetizione continua di un paio di cliché, tra vampiri adolescenti e fanciulle insicure: se si cerca qualcosa di diverso sempre in tema vampirico, ci si può rivolgere a una proposta letteraria uscita da poco per Piemme, Il libro della vita e della morte di Deborah Harkness, primo di una trilogia.

L’autrice, esperta di storia della magia e della scienza e più in generale di storia europea tra Cinque e Settecento e professoressa universitaria a Los Angeles, costruisce un universo fantastico analogo alla realtà contemporanea, dove gli esseri umani convivono con le streghe, i vampiri e i demoni, tre fazioni spesso in lotta tra di loro.

Su questo sfondo si muovono i due eroi della situazione: Diana Bishop, ultima erede di una stirpe di streghe e stregoni, ricercatrice universitaria a Oxford, che entra in possesso di un antico manoscritto alchemico, e Matthew Clairmont, vampiro ultracentenario, genetista e studioso di Darwin, che ha avuto anche la fortuna di conoscere.

Streghe e vampiri sono in lotta da sempre, ma tra Diana e Matthew nasce una forte attrazione che li porterà ad allearsi per scoprire la verità su se stessi: da quel manoscritto sembra infatti che vampiri, streghe, demoni ed esseri umani non siano ormai che varianti di un qualcosa in definitiva di simile e analogo, un’origine comune che poi è cambiata, ma in fondo di poco in ogni caso.

Il libro della vita e della morte è una bella storia d’amore che non casca nelle trappole del sesso continuo di tanto paranormal romance contemporaneo, è un thriller esoterico che si distacca dal modello alla Dan Brown, è un urban fantasy originale che si richiama alla Storia, alle leggende e alla scienza, proponendo tra l’altro una visione interessante delle origini di tutti gli esseri viventi. In tempi di intolleranza e di avversione al creazionismo fa piacere leggere un’opera di finzione che vuole combattere tra le righe razzismo e integralismo.

Negli Stati Uniti è già annunciato il secondo libro della serie (in totale saranno tre), Shadow of Night, in cui Diana e Matthew si troveranno a visitare l’Inghilterra elisabettiana, che lui già conosce e dove forse ci sono alcuni misteri legati a quel libro e non solo.

Inoltre la Warner Bros ha già opzionato la serie per una trasposizione cinematografica, sperando che non punti solo sull’azione e sugli effetti speciali: una vicenda che ha dentro di sé ben altro, da richiami dotti ma mai pedanti alla Storia e alla cultura, al parlare dell’oggi, dalle famiglie allargate alle coppie gay, dal razzismo al cercare qualcosa di comune a tutti, come spesso accade nella buona letteratura fantastica, un pretesto per raccontare in modo metaforico problemi e gioie della nostra società.

Elena Romanello