I TRE REGNI

E’ uscito da pochi giorni un altro bel libro da inserire nella vostra biblioteca fantastica: si tratta de “I tre regni” di Roberto Cilia (374 pagine; 19,50 euro), primo volume de “La saga dell’Equilibrio, pubblicato da Edizioni Montag.
Sentiamo direttamente dalle parole di Roberto di cosa si tratta: “Non tutto ciò che è invisibile non esiste, e può accadere che un qualcosa di apparentemente reale sia solo il frutto di un’astuta illusione per il cuore e per la mente.
Quando ancora il mondo degli uomini era un luogo preistorico ed incontaminato, in una nascosta città delle Fate, due piccoli Folletti rivivono attraverso le pagine di un libro scritto dal loro anziano nonno, l’avventura da egli vissuta in gioventù.
Un’incredibile quanto cupa storia che narra le vicende del Popolo Fatato che sin dalla sua creazione ha visto le proprie incontaminate terre minacciate dalle cupe mani del Regno d’Ombra.
Al di là dell’orizzonte, oltre il quale nessun occhio umano può guardare, il Popolo Fatato fronteggia dall’inizio dei tempi un’oscura minaccia.
Essi assolvono il compito assegnatogli loro da Dio, si frappongono alla violenta mano dell’angelo caduto Lug che vuole disfare il Creato per aver perso, a causa degli uomini, l’unica cosa che egli avesse davvero mai amato.
Gli uomini, ignari che la mano protettrice del Popolo Fatato li difende fin dai primordi dalle Creature dei Cattivi sentimenti, vivono sereni ed in pace, senza sapere che se Lug riuscisse un giorno a giungere nel loro Regno, le sue Creature dei Cattivi Sentimenti andrebbero a popolare il loro mondo facendo conoscere ai puri primogeniti degli uomini le emanazioni più oscure del Creato.
In questo primo capitolo della “Saga dell’Equilibrio”, il giovane Folletto Borger Dilept, insieme ad improbabili compagni, scoprirà di far parte di un tempo di mutamenti ed enormi stravolgimenti ma, seppur coinvolto nella più grande avventura della sua vita e del suo Popolo, si accorgerà di essere solo uno dei tanti spettatori di una storia enormemente più grande di lui…”
Per quanto riguarda direttamente l’intera Saga, che dovrebbe dipanarsi in otto volumi, l’autore ci ha detto: “La mia più profonda convinzione è quella che il genere fantasy sia il più versatile e potente genere letterario.
Esso è un veicolo potentissimo dalle svariate sfaccettature: può essere un genere d’evasione e consente d’intrattenere quel lettore che desideri soltanto essere trasportato in mondi lontani e vivere straordinarie avventure.
Eppure può anche essere un mezzo comunicativo d’ampio respiro, capace d’arrivare all’animo di qualsiasi lettore, qualunque sia la sua estrazione sociale, il sesso, le credenze religiose, le convinzioni politiche e le ideologie.
Trasportato in mondi lontani, in tempi remoti, lettori di qualsiasi nazionalità, religione e razza si ritrovano tutti a doversi confrontare con i veri sentimenti.
Le emozioni provate dai personaggi fantastici di un libro fantasy possono essere le medesime del lettore, le esperienze di vita di un Folletto od una Fata, i loro sogni, le ambizioni, gli amori e i dolori possono essere lo specchio di quelli di qualsiasi lettore del mondo… ognuno di essi può rivedere nelle azioni di un personaggio il proprio carattere o le proprie scelte di vita, può affezionarsi, amare od odiare un protagonista o un antagonista ma nel modo più puro e adamantino possibile, senza che un determinato sentimento possa essere sporcato dai pregiudizi che ahimè, toccano ogni essere umano per via della società dove esso è calato.
Da questa convinzione nasce la Saga dell’Equilibrio, serie di romanzi fantasy nella quale i sentimenti hanno una rilevanza fondamentale ma non come accade nella maggior parte dei romanzi e cioè con legami che i vari personaggi instaurano nell’intreccio narrativo, ma bensì con un loro diretto intervento.
I sentimenti nella Saga prendono forma, danno origine alle Creature dei Buoni e dei Cattivi Sentimenti che non sono vive ma agiscono ugualmente nel mondo, animate dai sentimenti che i personaggi esprimono durante le vicende narrate nei sette libri.
Il Male ed il Bene non vivono solo nelle azioni dei personaggi e nei loro umori ma sono due veri e propri personaggi: il primo egocentrico e presente in prima persona in qualunque luogo vi sia spargimento di sangue e lacrime, il secondo più celato, che bisbiglia e incoraggia i personaggi spirandogli addosso coraggio, ardimento, passione…
L’intento è quello di mischiare il naturale con l’innaturale, il retroterra classico del fantasy con le cosmogonie delle varie religioni dando a tratti un tono un poco blasfemo alla Saga.
La Trinità Cristiana è mescolata con elementi dichiaratamente Pagani, il Regno Incantato è messo sul solito piano di quello Umano, non facendo distinzioni tra realtà e finzione.
L’iconografia classica del fantasy non viene trattata come folclore umano, sono gli esseri umani stessi ad essere parte del folclore fatato.
Dio genera le il Popolo Incantato per difendere gli uomini che sono la sua più preziosa creazione e non vi è quindi una mitologia dichiarata, non vi è stupore ed incanto per il Regno Fatato ma il tutto viene considerato come facente parte di unica storia… della Storia: quella umana che è legata al Regno Incantato… quella delle Fate legata indissolubilmente agli uomini.
Uomini che non rivestono un ruolo centrale, tutt’altro: pur essendo le creature che a tutti costi debbano essere protette, non vi sono uomini protagonisti nella Saga se non prima di giungere all’epilogo con il settimo ed ultimo libro.
I protagonisti della Saga sono improvvisati eroi Folletti e creature fatate che si frappongono in lunghissimi anni a divinità cadute in una storia che coinvolge diverse generazioni e in un lasso di tempo molto ampio in cui si può assistere alla crescita e alla morte dei personaggi di rilievo e all’entrata in scena dei loro figli e nipoti.
Sono fermamente convinto che l’intera Saga sia costituita da una costante duplice faccia: da un lato un’avventura di pura evasione di proporzioni epiche, d’ampissimo respiro, che coinvolge l’intero Creato e che trasporta il lettore in tempi così antichi di cui l’uomo moderno non credeva farne parte.
Dall’altro una storia che è senza dubbio profondamente e dichiaratamente fantasy ma che attraverso creature fantastiche e sentimenti manifesti nella carne, riesce per assurdo a parlare come meglio non si potrebbe della vera natura umana.
Una storia che riesce a far riflettere sulle paure, le debolezze ma anche sulle virtù e la forza che ogni essere umano ha dentro ma che spesso, per diversità culturali, sociali, di razza, colore e religione non riesce a vedere e riconoscere in chi è diverso da lui…”.
Roberto Cilia conobbe il nostro mondo il 4 luglio 1984 partendo da Cecina, una piccola cittadina toscana.
La sua natura poetica venne solleticata da bambino dal film “The Neverending Story – La storia infinita” dal quale egli era attratto inconsciamente oltre che dalla magica storia senza tempo, dalla morale poetica del film tratto dal capolavoro di Michael Ende, morale che crescendo lo spinse a capire il proprio amore per la scrittura ed il fantastico, unico strumento universale per parlare della natura umana.
Per saperne di più visitate anche il suo sito web.
Il libro potere acquistarlo anche direttamente da Edizioni Montag, su Ibs, Webster, tramite la Libreria Universitaria oppure Kataweb.
Non ci resta che augurarvi buona lettura!
29/09/2008, Davide Longoni