IL MAGO DI OZ

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: The wizard of Oz

Anno: 1939

Regia: Victor Fleming

Soggetto: ispirato al romanzo di L. Frank Baum

Sceneggiatura: Noel Langley

Direttore della fotografia: Harold Rosson

Montaggio: Blanche Sewell

Musica: Harold Arlen e Herbert Stothart

Effetti Speciali: Arnold Gillespie

Produzione: Mervyn Le Roy

Origine: USA

Durata: 1h e 37′

CAST

Judy Garland, Frank Morgan, Ray Bolger, Bert Lahr, Jack Haley, Margareth Hamilton, Billie Burke

TRAMA

Dorothy vive con il cagnolino Totò e gli adorati zii nella campagna del Kansas, con come unico cruccio la perfida vicina Miss Gulch, tanto che per colpa sua vorrebbe andarsene di casa. Un giorno, poco dopo aver incontrato un venditore ambulante che la invita a voler bene agli zii,  arriva un tornado che porta via la casa di Dorothy, nel lontano regno di Oz, dove Dorothy incontra uno spaventapasseri, un leone, un uomo di latta che la accompagnano nella sua strada verso la città di Smeraldo, dove deve parlare con il mago di Oz, l’unico che potrà rimandarla a casa. Sulla sua strada troverà a contrastarla la perfida Strega dell’Ovest, ma una volta arrivata alla sua meta ed incontrato il mago di Oz scoprirà che forse lui non può aiutarla più di tanto e che quello che le serve è forse dentro di sé, così come quello che serve ai suoi amici d’avventura.

NOTE

Legato indivisibilmente alla Hollywood dell’epoca d’oro, diretto non a caso dallo stesso regista del cult Via col vento, Il mago di Oz coniuga una parte musicale, con la Over the rainbow eseguita dalla giovane e brava Judy Garland, con l’aspetto fiabesco, presentando una variazione sul tema già esplorato da Lewis Carroll in Alice nel paese delle meraviglie, quello della ragazzina risucchiata in un mondo fantastico dove deve affrontare una serie di prove.

Tra un mondo reale, quello del Kansas di fine Ottocento, in bianco e nero, e un regno di Oz in smaglianti colori, si dipana una storia che alla fine difende i valori tradizionali di un Paese come gli Stati Uniti, stretto tra la Grande Depressione e la partecipazione alla Seconda guerra mondiale (“l’unico posto dove posso trovare la felicità è casa mia” dice Dorothy ad un certo punto), ma nello stesso tempo presenta un’evasione in un universo fantastico, dove non a caso la protagonista, ritrova come succede nei sogni personaggi a lei vicini, trasfigurati tra buoni e cattivi.

Un classico del genere fiabesco e fantasy, anche se allora fu presentato come musical, che appartiene allo stesso periodo di Biancaneve e i sette nani: ma se da noi in Italia è sempre stato vissuto come una storia a se stante, negli Stati Uniti Il mago di Oz, dal romanzo di L. Frank Baum, parte di una saga più ampia. Infatti il film del 1939 è ispirato al primo di una serie di otto romanzi dell’autore, in cui Dorothy torna in vari momenti ad Oz, incontrando e diventando amica poi della principessa Ozna.

Anni dopo, a metà degli anni Ottanta, fu realizzato un seguito del film originale, Nel fantastico mondo di Oz diretto da Walter Murch, ispirato al secondo e terzo libro della serie, ma i risultati, anche se interessanti sia pure con toni più cupi, non portarono grande successo. In tempi più recenti il personaggio della strega ha ispirato un romanzo fantasy, Strega di Gregory Maguire, e un musical del West End di Londra.

Elena Romanello