IL FUTURO DEL SUONO E’ IN 3D: ARRIVA L’OLOFONIA

Dopo che è stata inventata verso la fine dell’Ottocento (anche se in realtà già molto tempo prima erano stati fatti alcuni “timidi” esperimenti), la riproduzione del suono attraverso apparecchiature meccaniche è stata l’unica scienza che ha fatto pochi passi: in principio c’era il mono, cioè un solo canale e la musica proveniva da un unico punto e praticamente si poteva “vedere” da dove arrivava. Poi, con l’arrivo degli impianti hi-fi si giunse alla stereofonia, ovvero c’erano due casse e qualche volta ci si accorgeva che la chitarra era da una parte e il piano dall’altra. Se ci si metteva in mezzo, si percepiva il suono un po’ più naturale e profondo.

Da allora più nulla… ma forse è in arrivo una novità: il futuro del suono forse si chiamerà “Olofonia”.

Si tratta di un sistema ancora sperimentale che permette di registrare e riprodurre il suono in modo che sia percepito come se fosse tridimensionale. Il tutto avviene mediante uno speciale microfono che simula il funzionamento dell’orecchio, tenendo conto di come avviene la decodifica dei suoni a livello cerebrale.

Per registrare con la tecnica Olofonica la casa costruttrice Neumann ha realizzato un microfono stereo binaurale che assomiglia a una testa umana e ha due capsule di microfono incorporate dove si trovano “le orecchie”. Ascoltando la musica o i rumori d’ambiente tramite cuffie di alta qualità si ha l’illusione di essere direttamente sulla scena.

Per ascoltare l’Olofonia serve principalmente una cuffia, anche se il suo effetto può essere ascoltato pure con altoparlanti stereo a due canali: il suono è quello che si può ascoltare con microfoni stereo convenzionali ma con una qualità superiore in termini di profondità spaziale.

L’Olofonia consente di fornire riferimenti diversi nello spazio e viene già utilizzata nell’ambito della musicoterapia per nuovi approcci basati sulla stimolazione uditiva, ad esempio in bambini affetti da difficoltà di apprendimento e sordità.

Siamo solo agli inizi certo, ma sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo: staremo… in ascolto!

Davide Longoni