OMICIDI DI MASSA IN BRASILE

Il termine “mass murderer” (in italiano “omicidio di massa”) si riferisce all’omicidio di quattro o più vittime in una sola scena del crimine. Il luogo degli omicidi può essere su una strada aperta, l’interno di una casa o di un edificio, o in una scuola o in un ufficio postale, o anche in un luogo pubblico.

Un crimine ampiamente noto è stato il massacro di Columbine, in cui due giovani, Eric Harris e Dylan Kleybord, sono entrati con armi e bombe nella scuola dove studiavano uccidendo 13 persone, concludendo il tutto con il loro suicidio.

Vediamo alcune caratteristiche dei “mass murder”:

  • la stragrande maggioranza sono uomini;
  • il tipo di arma utilizzata è l’arma da fuoco; l’intenzione è quella di uccidere il maggior numero di vittime;
  • la loro vita ha subito dei cambiamenti radicali, come bullismo a scuola, la fine del matrimonio, la perdita del lavoro, ecc. Incolpano tutti per il loro fallimento per questo cercano vendetta;
  • la pianificazione, la scena del crimine prescelta ha una motivazione affettiva, è segnata da qualcosa di traumatico o rappresenta qualcosa di simbolico;
  • di solito questi assassini non hanno precedenti penali;
  • hanno disturbi mentali deliranti;
  • il più delle volte si suicidano alla fine dell’attacco.

I casi più famosi e conosciuti di omicidi di massa si sono verificati negli Stati Uniti. Sebbene in Brasile capitano raramente casi simili, andiamo a vedere i casi che hanno più scioccato la popolazione.

Il killer del cinema

Nel 1999, lo studente Mateus da Costa Meira dopo 15 minuti di proiezione del film sparò al pubblico con un mitra. All’età di 24 anni, il ragazzo si era sempre sentito in pericolo. Sentiva delle voci ed era sicuro di essere inseguito costantemente da qualcosa. Il 3 novembre fu questa sensazione che lo ha spinse a lasciare l’Hotel Príncipe senza meta. Confuso, ha preso un taxi senza sapere dove andare e a metà percorso decise di fermarsi al Morumbi Shopping decidendo verso le 21 di andare al cinema.

Il giovane studente si sedette nella prima fila del cinema e guardò l’inizio del film. Quindici minuti dopo sentì delle voci e sentì di essere osservato. Nervoso, Mateus si alzò e andò in bagno. Mentre era in bagno tirò fuori un mitra e sparò allo specchio. Tornato a rivedere “Fight Club”, il film che stavano proiettando, impugnò di nuovo la pistola e sparò alle persone del pubblico, che inizialmente pensavano che gli spari provenissero dal film.

Dopo lo shock, fu gettato a terra da uno degli spettatori del film e venne poi immobilizzato dalle guardie di sicurezza del cinema. Mateus fu arrestato in flagrante dopo la sparatoria, durata circa tre minuti.

I testimoni affermarono che tra uno sparo e l’altro, Mateus camminava e guardava freddamente le persone, guardava persino alcune scene del film con la pistola in mano. Secondo altri testimoni, Mateus aveva persino ricaricato il mitra, acquistato da uno spacciatore. In totale, l’assassino uccise tre persone, ne ferì cinque e ne traumatizzò più di 15. Mateus è stato inizialmente condannato a 120 anni e sei mesi di carcere, ma la pena gli è stata ridotta a 48 anni. Nel 2009 uccise il suo compagno di cella.

L’incendio di Janaúba

Nel 2017 un uomo che lavorava come guardiano incendiò un asilo a Janaúba uccidendo alcuni bambini e un insegnante. Damião Soares dos Santos di 50 anni si diede fuoco poi e morì in ospedale. L’aggressore gettò alcol sui bambini e su sé stesso e appiccò il fuoco. Nella scuola erano presenti 75 bambini e 17 dipendenti.

Tante persone rimasero ferite e furono ricoverate negli ospedali di Janaúba, Montes Claros e Belo Horizonte. Il giorno dopo la tragedia, 43 persone erano ancora ricoverate. Alcuni bambini avevano ustioni sul corpo; una delle vittime di 5 anni ebbe il 45% del corpo bruciato.

Nella mattina dell’incendio Damião andò all’asilo con uno zaino, senza togliersi il casco, chiuse le porte e appiccò il fuoco a un dipendente che era in cucina. La scientifica indicò inoltre che chiuse tre stanze dell’asilo nido, dove c’erano tra le 55 e le 60 persone e tirò fuori un gallone dallo zaino. Presto le fiamme si propagarono ad altre stanze. L’uomo avrebbe tenuto anche i bambini, impedendogli di scappare. Un insegnante cercò di contenere l’azione di Damião lottando con lui.

Il guardiano fu portato in ospedale con ustioni su tutto il corpo e morì circa tre ore dopo.

Siamo pienamente convinto che il delitto fosse premeditato, ha scelto la data del 5 ottobre perché suo padre è morto il 5 ottobre, di tre anni fa, affermò la polizia.

Il guardiano aveva inoltre detto ai familiari che “questa settimana sarebbe morto”. I parenti hanno detto alla polizia che dal 2014 Damião mostrava “segni di follia”. Affermava che sua madre stava avvelenando l’acqua e che questo stava causando problemi”.

A casa di Damião, la polizia trovò delle lettere scritte da lui, in cui diceva di avere una predilezione e un affetto per i bambini. Sono stati trovati anche galloni di carburante. “Abbiamo trovato sei o sette galloni da cinque litri con alcol”, disse la polizia.

Francine Arioza