IL TUTOR E L’ALLIEVA

A Elisabetta M.

… il fatto è che danno sempre l’impressione di essere un passo avanti a te: per esempio, sapevano che mia madre stava morendo senza che io neppure avessi mai accennato alla sua malattia, sapevano che stavo diventando un fanatico del bowling anche se non mi ero mai lasciato sfuggire nulla sulle mie serate… insomma, sanno un po’ troppo e questo m’infastidisce, m’infastidisce alquanto soprattutto adesso che non sono più giovane come una volta e si fanno sentire i primi acciacchi come ‘sto cazzo di diabete incontrollabile che mi fa bere come un’oca… da quello me ne sono accorto, così l’ho nascosto a tutti, ma non mi meraviglierei se lo sapessero chissà come, magari conoscono addirittura il mio medico, ma intanto tra poco andrò in pensione, ancora questa “cancellazione”, come dicono loro, e poi che sappiano quello che vogliono, non ci sarà più motivo di preoccuparsi… a meno che non gli interessi un vecchio che va a pescare. [Una giovane in tenuta da footing comincia a corricchiare, l’uomo dietro di lei, a debita distanza.] Su, ragazza mia, andiamo a fare il nostro ultimo giretto di footing… prima però andavo più veloce, ero più in forma perché lo facevo più di frequente, avevo meno panza ed ero più giovane. Meno male che ‘sta tizia è una tranquilla, si fa i suoi cinque chilometri con tutta calma e soprattutto in zone poco frequentate…

[La donna incomincia ad aumentare l’andatura.] Ehi, ma cos’ha oggi? Mi sembra un po’ troppo vispa, un po’ troppo rapida, sembra che abbia sentito che il cacciatore è sulle sue tracce. Calmati, calmati che se no ti perdo di vista… non vorrai mica farmi faticare più del dovuto! Ma se di solito ti facevi la tua passeggiatina tranquilla tranquilla, quasi neppure sudavi nei giorni in cui ti ho sorvegliata… eri così facilmente abbordabile, tanto che sono arrivato a pensarti come l’obiettivo più facile della mia carriera… non farmi cambiare idea, dai! Meno male che almeno non c’è nessuno come al solito da queste parti. Dai, e rallenta su…!

[La ragazza allunga ancora il passo] Ma dove cazzo deve andare oggi? Improvvisamente s’è messa ad allenarsi per le Olimpiadi? Ehi, è ridicolo ma non ce la faccio a raggiungerla, almeno non per ora, ma prima o poi rallenterà… sembra quasi che lo faccia apposta, che mi stia prendendo per il culo… Ma no che non mi scappi, prima o poi ti prenderò, finora ho solo scherzato… Che abbia capito davvero? Mi sto facendo fregare come un novellino, questa tizia sarà una dei miei pochi fallimenti professionali perché non ho tenuto conto che la stronza era una campionessa di atletica leggera! Neanche ho portato con me una piccola assicurazione, che so una lama, si vede proprio che sto invecchiando… che pirla! E per finire comincio ad avere una sete diabolica… Sembra che giochi al gatto col topo… accelera e decelera, la stronza! Forza, forza: poi potrò scolarmi tutto d’un fiato l’acqua che deve avere nella sua bottiglietta… neanche quella mi son portato: due volte pirla, ma non avevo previsto di dover correre così a lungo e neanche così velocemente!

[D’improvviso la donna prende la borraccia che ha con sé, ne svita il tappo per bere, ma – un fatale attimo di distrazione – scivola e batte la terra a testa: sembra svenuta.] Oh, finalmente un po’ di culo! L’hai battuto il testone per terra! era ora… sì, sembra proprio fuori combattimento. Stecchita. [Le sale sopra per bloccarla completamente: il contenitore è rimasto aperto e ne sta uscendo tutta l’acqua; l’uomo lo solleva velocissimo] Prima il piacere poi il dovere! Acqua acqua acqua! Ahhh, finalmente! Buona, buonissima, come quella di quand’ero piccolo! Ora però devo passare al dovere [Getta un’occhiata intorno: tutto tace, nessuno in vista.].

Ecco, ti sta andando veramente bene, stai per passare dall’incoscienza alla morte senza sofferenza: che culo. Cercherò di essere delicato, d’altra parte tu non lo sai ma gli anni di esperienza contano.  Ma ora facciamo sul serio, non sono un sadico, sono un professionista. [D’improvviso l’uomo si rende conto che non riesce più a muoversi: non le mani, non le gambe. Neppure il viso. Il suo corpo sta diventando di marmo. Gli esce bava dalla bocca, mentre la donna sembra miracolosamente riprendersi e gli sorride. Si libera dalle mani che ancora le cingono, ma ormai senza stringerglielo, il collo. La borraccia è ormai vuota.] Te la sei scolata fino all’ultima goccia, eh? Non ho neppure avuto bisogno di questo [mentre gli accarezza il viso con un rasoio] …Bravo, bravo… buona festa di pensionamento!

Gianfranco Galliano

Nota

Da un’idea di Loris Pagani e con l’aiuto di Daniele Aramu: insomma, io non ho fatto quasi niente.