FRANCESCA PAIOCCHI

Scrittrice e illustratrice, Francesca Paiocchi è un nome di cui sentiremo sicuramente parlare spesso nel prossimo futuro: ha da poco pubblicato per Edikit la raccolta STORIE DI ABISSI, LACERAZIONI E MOSTRI NASCOSTI che ha riscontrato un ottimo successo di pubblico e di critica. Abbiamo deciso di incontrarla per voi: ecco cosa ci ha raccontato.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È FRANCESCA PAIOCCHI?

In poche parole e senza annoiare nessuno, direi: una persona a cui piace raccontare storie, con ogni mezzo e di ogni genere.

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Quando avevo quattordici anni ho iniziato a scrivere una storia, ispirata dai libri fantasy a cui mi ero appassionata da qualche anno. È stato un primo, goffo, tentativo, mai portato a termine. Però da lì non ho mai smesso. Ho scritto racconti brevi, storie ben più lunghe, fumetti, passando da un genere all’altro perché sento sempre il bisogno di cambiare ambientazioni e temi.

Se invece vogliamo andare più indietro nel tempo…

Durante la scuola materna, le maestre prendevano nota delle storie che inventavano i bambini e alla fine dell’anno consegnavano ad ognuno di noi un grosso album che conteneva i nostri disegni e le nostre storie. Certo, in quel caso non ero io a metterle su carta… ma forse può contare ugualmente.

E QUANDO INVECE E’ NATA LA TUA PASSIONE PER L’ILLUSTRAZIONE?

Penso di poter dire che è nata in casa, anche questa quando ero piccola. Mia madre ha sempre dipinto e disegnato, quindi mi ha spronata a coltivare questa passione fin da subito. In casa mia, non mi hanno mai fatto mancare materiale per disegnare e libri da leggere. Quindi è soprattutto merito dei miei genitori, se ho potuto proseguire su queste due strade.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATA?

La mia prima pubblicazione con una casa editrice è del 2019, un libro per bambini dal titolo “Avventure e pasticci di un piccolo giardiniere”, che ha preso vita grazie alla casa editrice La Ruota. Sono molto legata alla storia sia perché è stata, per l’appunto, la prima a venire pubblicata, sia perché i pasticci commessi dal protagonista sono ispirati ai disastri che ho causato io alle mie povere piante.

Prima di arrivare a questo però, ho realizzato alcuni artbook e fumetti che vendevo durante le fiere del fumetto.

Tra questi, sono molto legata al fumetto “Kaiku”, di genere distopico, a cui dedicai moltissimo tempo lavorando sia ai testi che ai disegni; ma anche a un artbook realizzato l’anno scorso, tutto incentrato sui draghi. Artbook che racchiude, oltre alle illustrazioni, brevi scambi epistolari, tra studenti di un’Accademia, intenti a studiare draghi e viverne sparse in giro per il mondo.

RECENTEMENTE HAI PUBBLICATO “STORIE DI ABISSI, LACERAZIONI E MOSTRI NASCOSTI”. CE NE VUOI PARLARE?

Si tratta di cinque racconti dell’orrore, con ambientazioni e punti di vista molto diversi tra loro, racchiuse però da un sesto racconto, che è quello con cui si apre il libro.

Ho cominciato a scriverli nel 2019 e un po’ per caso, un po’ per intenzione, ho raccontato sia storie in cui la mostruosità e l’orrore sono qualcosa di esterno, che incombe sul protagonista, sia storie in cui queste due cose sono già dentro di lui o di lei, pronti ad emergere alla prima ferita. Ho pensato fin da subito di accompagnare i racconti con delle illustrazioni, realizzandole a penna perché mi sembrava la tecnica più adatta al genere e all’atmosfera drammatica.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

La parte più difficile, e allo stesso tempo molto interessante dal punto di vista creativo, penso sia stata dar vita a cinque ambientazioni, volutamente molto diverse, che però legassero bene insieme. E riuscire, ovviamente, a dar loro un senso e una precisa atmosfera con poche righe, in quanto volevo che la raccolta di storie fosse di lunghezza abbastanza contenuta.

VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI, SIA EMERGENTI SIA AFFERMATI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?

Penso, e spero, che convivranno ancora per molto tempo. Gli e-book hanno dalla loro parte molti aspetti positivi, ma sono un’accumulatrice di libri cartacei e, come molte altre persone, farei molta fatica a rinunciare al piacere che mi dà toccare le diverse tipologie di carta, i rilievi su alcune edizioni con copertine particolarmente curate, e vedere i dorsi o le illustrazioni in copertina esposte negli scaffali di casa.

LE TUE STRADE SI SONO SPESSO INCROCIATE CON IL GENERE FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Il genere fantastico, con tutte le sue sottocategorie, è sicuramente quello in cui mi trovo meglio ad ambientare le mie storie. Non mi piace avere limiti, quando immagino una nuova trama, e un’ambientazione completamente realistica e attuale ne avrebbe troppi; leggi e contorni a cui mi dovrei per forza adattare. Per il momento, preferisco spaziare tra i vastissimi generi, racchiusi nel termine “fantastico”.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Dipende dalla storia a cui sto lavorando. A volte traggo ispirazione da quello che vedo, dai posti che frequento. Altre volte dalle mie paure, dai miei desideri. Spesso mi faccio semplicemente guidare dalla musica che ascolto; un po’ come avere una colonna sonora che tira fuori immagini che stavo già covando dentro.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Domanda molto difficile. Tra quelli che apprezzo di più ci sono sicuramente David Mitchell, di cui adoro “Nove gradi di libertà”, e Shirley Jackson, di cui mi appassionano soprattutto i racconti. Di recente ho però apprezzato moltissimo “Piranesi” di Susanna Clarke.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Guardo davvero tanti film e serie, quindi anche qui citarne solo qualcuno è molto difficile. Ma mi piace spaziare tra generi diversi e, come nei libri, spesso prediligo film di genere fantastico, fantascienza, horror e così via.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

I progetti e i sogni sono sempre tantissimi. In questo momento sto lavorando ad una nuova raccolta di racconti dell’orrore e a un romanzo breve, che per il momento mi è difficile inquadrare in un unico genere. Spero di riuscire a concluderli entrambi entro la fine di quest’anno.

IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO ALLORA!

Davide Longoni