L’ANGELO DI CARTA

Il Gruppo Albatros il Filo ci segnala l’uscita nelle librerie del thriller L’ANGELO DI CARTA (310 pagine; 14,90 euro) di Nuccio d’Alghero.

Il commissario Giacomo Listerini deve andare in pensione per raggiunti limiti di età e affronta questo cambiamento di vita non a cuor leggero. Dovrà colmare quel senso di solitudine che lo attanaglia da quando sua moglie e suo figlio minore sono caduti vittima di un serial killer, l’assassino dell’angelo di carta, lasciandolo solo con una figlia, Serena, che ha preso i voti e si è fatta quindi monaca. Inizialmente impegnato nelle indagini denominate “dell’angelo di carta”, il commissario si vede sottrarre l’inchiesta a causa del suo coinvolgimento personale. Purtroppo, però, il fascicolo viene archiviato come insoluto. Ecco che allora il pensionamento offre a Giacomo il tempo necessario per riprendere in mano l’inchiesta e seguirla in modo rigoroso, ma segretamente per non destare preoccupazioni nella figlia, suor Perdona, che potrebbe rilevare in questo accanimento investigativo un desiderio di vendetta personale dalle conseguenze inesplorate e inconfessabili. Un libro in cui vivono tanti angeli, taluni anche luciferi, che infine sapranno ricomporre un coro di speranza e fiducia nella vita, pur sempre degna di essere vissuta.

Nuccio d’Alghero è nato ad Alghero (1932) da radicata famiglia del nord Sardegna, di qui l’origine dello pseudonimo di Nuccio d’Alghero. Trasferitasi la famiglia dalla natia Sardegna in Val d’Orcia (1938) per seguire il padre funzionario del Ministero delle Finanze, trascorre la sua giovinezza in un paese della zona e poi si trasferisce nel 1942 a Firenze dove completerà gli studi. Comincia a lavorare nel 1952 e collabora con grandi aziende internazionali operando in Italia e all’estero nel campo dell’automazione industriale, perfezionandosi nella carriera che termina da dirigente dopo 43 anni di attività, sia come dipendente e dirigente che come consulente tecnico-commerciale. Nel 1960 si sposa e nel 1963 diventa padre. Quando la moglie muore improvvisamente nel 1990, smette di lavorare e si ritira in un piccolo borgo medioevale del Chianti fiorentino dove ritrova intatta la sua sopita passione di “n.n.”: narratore naif, come usa definirsi sin dalla sua prima opera edita col titolo “I petali della pietra – (Raccolta di rime dal 1951 al 2002)”. Nel silente paesaggio collinare che lo circonda si dedica alla “spolveratura” di una infinità di appunti, scritti, storie vere e di fantasia, racconti, poesie che ritrova conservati e datati dal 1945 fino ai giorni nostri. In tale cornice di esperienze di vita, egli immagina e scrive la storia di Leonard, protagonista di una speranza che il terzo millennio sia più incline al risvolto naturale, meno robotico e permeato (non sempre per scopi leciti) dall’intelligenza artificiale, pubblicando così il suo primo romanzo “Aloa Mr. Byte” (Phasar Edizioni, Firenze, 2018), sincero auspicio di un mondo meno tecnologico e più umano verso le sorgenti generazioni. All’età di 88 anni, si dedica ancora a questa passione, lieto di trovare sinceri apprezzamenti da chi, anche e quasi sempre casualmente, incontra i suoi scritti e ne ricava una positiva assonanza di pensieri, sentimenti, espressioni, riflessioni.

Buona lettura.

A cura della redazione