ROBERTA ZUPPET… LE TRADUZIONI E WILBUR SMITH

Si occupa di traduzioni dall’inglese, tedesco e francese da una ventina di anni, ha tradotto oltre 100 volumi di grandi autori di narrativa e saggistica, ma per la sua ecletticità professionale traspone anche testi promozionali di turismo e moda sino ai brevetti e alla pubblicità. Roberta Zuppet dopo la Scuola superiore per interpreti e traduttori a Milano si è laureata in Lingue e Letterature straniere alla Iulm. Originaria di Desio, attualmente vive a Giussano, entrambi i centri sono nella Provincia di Monza e della Brianza. Abbiamo avuto il piacere di parlare con lei.

NELLA TUA LUNGA E AFFERMATA CARRIERA HAI TRADOTTO OLTRE 100 VOLUMI, QUALI SONO GLI AUTORI PIU’ IMPORTANTI E LE CASE EDITRICI MAGGIORI CON CUI HAI LAVORATO?

Tra gli autori più importanti figurano sicuramente Wilbur Smith, Glenn Cooper, Frank Schätzing, Lucinda Riley, Harold Bloom e Paullina Simons. Le grandi case editrici italiane con cui ho avuto e ho tuttora il piacere e l’onore di collaborare sono davvero tante: Rizzoli – il mio primo amore professionale –, HarperCollins, Nord, Sperling&Kupfer, Armenia, Salani, De Agostini, Giunti, Ponte alle Grazie, TEA. Negli anni ho conosciuto ottimi professionisti tra caporedattori, redattori e revisori, e da tutti ho imparato qualcosa di nuovo e di interessante.

UN NOME ALTISONANTE COME QUELLO DI WILBUR SMITH, INCONTRASTATO MAESTRO MONDIALE DEI ROMANZI DI AVVENTURA, NON PASSA INOSSERVATO. COME TROVI LE SUE STORIE? QUALI SUOI LIBRI HAI TRADOTTO? HAI TROVATO LA SUA PROSA SEMPLICE O DIFFICOLTOSA?

Le storie di Wilbur Smith sono avventurose, avvincenti, capaci di tenere il lettore col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina. Finora ho tradotto “Il canto dell’elefante” e “Gli angeli piangono”, già pubblicati da HarperCollins, e altri due che usciranno nei prossimi mesi. La prosa di Smith è semplice solo in apparenza e la traduzione dei suoi romanzi richiede sempre accurate ricerche, soprattutto sulla flora e sulla fauna africane, sulla storia dell’Africa e sulle tradizioni delle varie tribù. Tutt’altro che facili da tradurre sono anche le parti tecniche, per esempio quelle in cui si descrive il lavoro nei giacimenti d’oro o nelle miniere di diamanti, che sono ricche di termini settoriali e dunque devono essere oggetto di un’attenzione particolare.

MA QUANDO TI HANNO ASSEGNATO L’INCARICO COSA HAI PROVATO? QUALI ROMANZI AVEVI GIA’ LETTO? TI E’ MAI CAPITATO DI INCONTRARLO?

Quando l’editore mi ha proposto di tradurre Wilbur Smith, ero davvero al settimo cielo. Per un traduttore letterario è sicuramente un onore, oltre che una tappa professionale importante. Ci tengo a precisare, però, che sono felice di tradurre anche autori esordienti o meno noti, perché ciascuno ha qualcosa di interessante da dire. In passato avevo letto “Il dio del fiume”, ambientato nell’antico Egitto, trovandolo magico e misterioso. Se mi è capitato di incontrare Wilbur Smith? Purtroppo no. Sarebbe un sogno che si realizza.

E DI GLENN COOPER, ALTRO AUTORE DI BESTSELLER, COSA CI PUOI DIRE?

Di Glenn Cooper ho tradotto “Il calice della vita”, un altro romanzo che mi è piaciuto molto, pubblicato qualche anno fa da Nord. Ricordo che dopo l’uscita della traduzione l’autore è stato così gentile da scrivere all’editore complimentandosi soprattutto per la resa accurata delle descrizioni. Inutile dire che mi ha fatto un immenso piacere.

QUALI GENERI LETTERARI PREFERISCI TRADURRE?

Il mio genere preferito è sicuramente il thriller. Non dimenticherò mai il periodo in cui ho tradotto “La casa sulla scogliera” di Emma Rous, un volume assegnatomi da Sperling&Kupfer. Ricordo che non sentivo la stanchezza nemmeno dopo ore di lavoro, perché non vedevo l’ora di arrivare in fondo per scoprire l’identità del colpevole. Ma mi piacciono anche le saghe familiari, come “Le sette sorelle” di Lucinda Riley – di cui ho tradotto “La ragazza della luna” per Giunti –, e i fantasy, come i romanzi sugli elfi di Bernhard Hennen, che ho tradotto per Armenia.

COME TI ORGANIZZI NEL LAVORO?

Compatibilmente con le scadenze, di solito cerco di fare una lettura generale del libro e di documentarmi in rete sul contenuto e sull’autore, per partire già con le idee abbastanza chiare sul tono da usare, sull’epoca e sul luogo in cui è ambientato il romanzo, sulla personalità dei protagonisti e così via. Poi seguono la traduzione vera e propria e diverse riletture (anche ad alta voce) per correggere eventuali errori, controllare che il ritmo sia scorrevole e assicurarmi di non aver saltato nulla.

COSA STAI TRADUCENDO ATTUALMENTE?

In questo periodo sono impegnata con la traduzione di un romanzo storico. Poi ho vari progetti già in cantiere: un volume di esoterismo, due saggi e diversi romanzi. Perciò i prossimi mesi saranno molto frenetici, ma sono entusiasta.

GRAZIE ROBERTA, COMPLIMENTI PER IL TUO LAVORO E TI AUGURIAMO ANCHE DI REALIZZARE IL GRANDE SOGNO DI CONOSCERE WILBUR SMITH. MAGARI SE CI AVVISI POTREMMO CHIEDERGLI UN’INTERVISTA. OVVIAMENTE IN QUESTO CASO SARESTI LA NOSTRA INTERPRETE!

Filippo Radogna