LUCA SINISCALCO… TRA FILOSOFIA, FUTURO E FANTASTICO

A seguito dell’uscita del saggio ERNST JÜNGER – UN DANDY NELLE TEMPESTE D’ACCIAIO per Bietti Editore, eccovi un’intervista transtemporale a Luca Siniscalco.

LUCA, IL FUTURO SEMBRA IN CERTO SENSO CONGELATO, ALMENO ORA: TUTTAVIA NEL TUO PERCORSO, FIN DAGLI ESORDI, LA RICERCA DI UN FUTURO ANTERIORE O TRADIZIONALITÀ IN TAL SENSO “MODERNA” COME PASSWORD PER IL “FU” AVVENIRE. PUÒ ESSERE, IN SENSO STRUTTURALE, QUESTA LA RISPOSTA PER LE NUOVE GENERAZIONI DEFUTURIZZATE?

Ben hai espresso, con un linguaggio lirico e futuribile, quella esigenza di una patria interiore – da cui possa scaturire un rinnovamento autentico di tutti i domini dell’umano – che numerosi fra gli autori a me cari (mi limito qui a citare Jünger, Heidegger, Evola, Eliade e Dugin) hanno colto in una Origine che non è futura né tanto meno passata, bensì extra-temporale (das Zeitlose, l’eterno in quanto sottratto al tempo), intrinsecamente qualitativa, nucleo dinamico entro cui storia e sovrastoria, immanenza e trascendenza, ordine e caos, materia e spirito si trovano connessi, co-implicati, dinamicamente interferenti l’un l’altro. L’accesso a questa dimensione – da cui scaturiscono tanto il senso quanto il non-senso, in quanto lavacro abissale e immemoriale – è mediato dai linguaggi dell’arte, del simbolo, del sacro e degli archetipi.

Sulle differenti modalità concepite per accedervi non è il caso di entrare, ma imprescindibile rimane – ci tengo a precisarlo – la consapevolezza che «l’eternità non è nell’ordine del tempo, ma nell’ordine dell’intensità» (Nicolás Gómez Dávila), e che la fuoriuscita da schemi di pensiero razionalisti, binari e riduzionisti sia il passaggio fondamentale verso il Nuovo Inizio (per dirla con Heidegger), di qualsivoglia fattezza lo si immagini.

Ricerca speculativa e prassi concreta devono convergere verso il recupero di «quella componente sconosciuta che rende possibile il significato, che trasforma gli eventi in esperienze: in una parola la base poetica della mente, la dimensione “immaginale” che consente di guardare il mondo muovendo da una coscienza legata alla vita e al cosmo» (Giovanni Sessa).

Roberto Guerra