STREGHE ITALIANE, UN VIAGGIO NELLA NOSTRA CULTURA POPOLARE

Oggi viste per lo più come personaggi di punta di film, libri e fumetti fantasy, le streghe sono state per secoli figure di spicco nella cultura popolare italiana, donne dotate di poteri sovrannaturali in grado di eseguire incantesimi e portare scompiglio nei paesi e nei campi. Ecco alcune delle figure più famose ancora oggi ricordate nei vari angoli d’Italia.

Cosa sono le streghe?

Prima di scoprire quali sono le tipologie di streghe più famose nella cultura italiana, è interessante capire cosa si intende con il termine “stregoneria”. L’origine del nome deriva dal latino “strix”, ossia “strige”, un uccello notturno di cattivo auspicio che, nelle leggende dell’antica Roma, si cibava di sangue e carne umana.

Fu proprio dall’immagine di quest’uccello che, nel corso dei secoli, prese forma il personaggio della strega così come la conosciamo oggi, una vecchia malvagia in grado di trasformarsi proprio in un volatile per poter attaccare le proprie prede. Presente già in autori come i latini Ovidio e Petrone e successivamente assurta a simbolo di adorazione del maligno, in particolare con la diffusione della cultura cristiana durante il Medioevo, nel tempo la strega ha assunto sembianze e caratteristiche diverse, anche nell’ambito della letteratura e della cinematografia, dove spesso non viene più rappresentata come una donna vecchia e brutta ma come una giovane dal fascino ammaliante.

Ancora oggi a distanza di secoli, il fascino e il mistero che si legano alle streghe, ma anche a personaggi come fantasmi e lupi mannari, si ravvivano ulteriormente nel periodo autunnale, in corrispondenza di Halloween, una ricorrenza che attualmente ha assunto un carattere festoso e popolare, tanto da essere celebrato con feste, parate e persino eventi online tematici, come la settimana “Notte di cattiverie” legata al videogame Fallout 76.

Le janare campane

Tra le streghe più famose della cultura italiana spiccano sicuramente le janare, figure mitologiche di origine beneventana ma presenti anche a Napoli e in altre aree della regione. Le janare possono avere un carattere sia positivo che negativo, sono in grado di fornire rimedi magici per la cura di numerose malattie ma spesso si presentano come portatrici di malesseri, danni e negatività. In particolare, la credenza popolare considera queste donne come figlie e adoratrici del Demonio e, per questo, come portatrici di infertilità.

Per non far avvicinare la janara alla propria abitazione sarebbe sufficiente porre un sacco di sale o una scopa con le setole rivolte all’insù davanti alla porta: la donna, infatti, distratta dall’intento di contare i granelli o le setole stesse si attarderebbe fino all’alba, momento in cui sarebbe costretta a fuggire. Per allontanare una janara già in casa, invece, è necessario afferrarla per i capelli.

Animulari, le streghe maligne siciliane

Le animulari sono una delle figure “negative” della tradizione siciliana, streghe che, secondo la leggenda, si riunivano di notte per fare del male alle persone. Abituate a uscire da piccoli pertugi, come buchi della serratura e camini, le animulari girano nell’oscurità con un arcolaio, l’anìmulu. Queste perfide figure avrebbero dato vita al diavolo stesso, al quale hanno poi ceduto l’anima proprio in cambio dei poteri da streghe.

Le cogas, le donne vampiro sarde

In Sardegna, e più precisamente nell’area di Villacidro, la leggenda vuole che si aggirino delle particolari streghe vampire, le cogas. Conosciute anche come surbiles o surtoras, le cogas si nutrono di sangue umano e sono in grado sia di trasformarsi in animali che di rendersi invisibili. Esse sono comunque facilmente riconoscibili per via della piccola coda o della croce pelosa sulla schiena.

Una particolarità di questa figura è legata al fatto che le cogas sarebbero già predestinate a nascere streghe, poiché tale peculiarità spetterebbe a colei che nasce dopo una nidiata di sei femmine consecutive.

La stria della diassa bellunese

Anche nel nord Italia resistono diverse leggende relative a streghe più o meno malevoli. Nel bellunese, per esempio, è particolarmente conosciuta la stria della diassa, ossia la “strega del ghiaccio”. Questo ambiguo personaggio avrebbe poteri speciali sugli elementi atmosferici, tanto da essere in grado di scatenare tempeste, valanghe e bufere, che in queste aree possono creare non pochi danni agli abitanti del posto.

L’aspetto esteriore di questa figura non è noto e ciò rende la stria della diassa ancor più insidiosa e pericolosa.

Le ingannevoli bele butele

Sempre dal Veneto arriva infine la leggenda delle bele butele (belle ragazze), streghe particolarmente ingannevoli e ambigue, capaci di mostrarsi come donne bellissime per circuire le proprie vittime. In realtà esse presentano lunghe orecchie, braccia simili a scimmie e zampe caprine e possono essere molto pericolose.

A cura della redazione