DEAD MONEY: TRA CASINO’ E FANTASMI IN UNA LAS VEGAS POST-ATOMICA

Il 20 dicembre 2010 è uscita l’espansione “Dead Money” del videogame “Fallout: New Vegas” per Xbox360 (ma presto sarà in arrivo anche per PC e PS3). La saga di Fallout, nata nel 1997 dai Black Isle Studios, ha fatto epoca tenendo incollati agli schermi un esercito di videogamer amanti dei giochi di ruolo post-apocalittici. Un prodotto di successo non solo riesce a titillare le inquietudini recenti, ma anche a risvegliare quelle assopite che giacciono come mine nell’inconscio di ognuno. Il gioco, nato negli USA, deve il suo successo mondiale alle paure della Guerra Fredda. Anche se la maggior parte dei giocatori under 30 non ha vissuto sulla propria pelle questo periodo storico, la paura di una nuova bomba atomica con conseguente scoppio nucleare continua ad agire sull’inconscio collettivo.

In questo caso siamo nel 2077 e il mondo è nel caos totale. La Cina ha gettato sugli USA missili nucleari e bombe H. Non tutti morirono. Alcuni si rifugiarono in bunker sotterranei dove vissero come topi. Terminato  l’inverno nucleare, uscendo dalle tane sotterranee, i sopravvissuti si resero conto del livello di devastazione della loro terra. Questo è lo scenario di tutti i Fallout, tra creature mutanti, sciacalli e bunker. Curiosamente uno dei luoghi meno ammorbati dalle radiazioni nucleari è New Vegas, sorta sulle ceneri di Las Vegas. Scopo del gioco è risollevare la vecchia città del peccato aiutando i nativi ad assumere il controllo del territorio. Ma sono tante le missioni da compiere, e coloro che cercheranno di impedirtelo!

La missione dell’espansione Dead Money si svolge nel deserto del Mojave. Dalla distruzione atomica si è salvato il leggendario casinò Sierra Madre. All’interno sembra siano contenute le ricchezze risalenti al Vecchio Mondo. Per questa mission non sarete soli, ma accompagnati da 3 compagni di viaggio la cui vita è strettamente collegata alla vostra.

L’ambientazione di Dead Money è splendida: l’immenso resort, il casinò, ancora dotato di tavoli da black jack, il villaggio che lo circonda. Le fiches, in questo scenario disperato, ritornano ad essere moneta sonante. Sierra Madre è un mondo a se stante dove è assai complicato entrare, uscire e soprattutto sopravvivere.. anche a causa di alcuni fantasmi che hanno fatto dell’ex tempio dell’azzardo la propria casa.

Carlo Marini