BLUE MY MIND – IL SEGRETO DEI MIEI ANNI

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Blue my mind

Anno: 2017

Regia: Lisa Brühlmann

Soggetto: Lisa Brühlmann

Sceneggiatura: Lisa Brühlmann e Dominik Locher

Direttore della fotografia: Gabriel Lobos

Montaggio: Noemi Preiswerk

Musica: Thomas Kuratli

Effetti speciali: Klaus Krall

Produzione: Stefan Jäger, Katrin Renz e Filippo Bonacci

Origine: Svizzera / Germania

Durata: 1h e 37’

CAST

Luna Wedler, Zoë Pastelle Holthuizen, Regula Grauwiller, Georg Scharegg, Lou Haltinner, Yaël Meier, David Oberholzer, Una Rusca, Timon Kiefer, Benjamin Dangel, Martin Rapold, Rachel Braunschweig, Dominik Locher, Michael Schweizer Anliker, Ruth Schwegler, Nicola Perot, Ryan Wunderlin, Manuel Schweizer, Laura Locher, Nicole Gardin, Loulou Locher

TRAMA

Mia, una ragazza di quindici anni, si trasferisce con la sua famiglia nella periferia di Zurigo. A partire da quel momento la vita della ragazza prende una direzione differente: cambia casa, amici, atteggiamento, abitudini e si lancia in una selvaggia adolescenza cercando di fronteggiarla, ma soprattutto si trova ad affrontare una trasformazione radicale che mette in discussione la sua intera esistenza. Il suo corpo sta inesorabilmente cambiando e nella disperazione la ragazza cerca di anestetizzarsi con sesso e droghe, ma nonostante i tentativi di arrestare il processo è presto costretta ad accettare il fatto che la natura è molto più potente di lei. La trasformazione prosegue inesorabile, facendo diventare Mia quell’essere che per anni si è assopito dentro di lei… e che ora sta prendendo il sopravvento.

NOTE

Blue my mind – Il segreto dei miei anni è il film d’esordio della regista svizzera Lisa Brühlmann ed è un racconto di formazione intimo e surreale che affronta in chiave fantasy la crescita, l’emancipazione e la trasformazione di un’adolescente.

La pellicola è stata presentata ad Alice nella Città alla 12/ma Festa del Cinema di Roma, dove ha ricevuto il Premio Camera D’oro Alice/Taodue, e vede come protagonista la giovane attrice Luna Wedler, selezionata fra le migliori promesse del cinema dalla European Film Promotion.

In merito a Blue my mind – Il segreto dei miei anni la regista ha avuto modo di dire: “Ho voluto realizzare un film sulla crescita, sulla ricerca della propria identità, sull’emancipazione femminile. Questo lavoro si focalizza sul sentimento di sentirsi imprigionata. Imprigionata in un mondo pieno di regole da rispettare, un mondo a cui adeguarti e adattarti soprattutto quando si è giovani. Per me la sirena è il simbolo del desiderio di libertà, di quel potere femminile primordiale e di un mondo senza confini di nessun tipo. Ho cercato di dare delle risposte a quelle domande su come ci si sente quando il proprio corpo inizia a seguire delle leggi diverse, inizia a cambiare e non c’è via di ritorno, quando ci si sente impotenti mentre la situazione scivola via a poco a poco. In questo modo sarà forse possibile alle persone provare nuovamente che cosa vuol dire crescere”.

E ancora Lisa Brühlmann ha commentato questo lavoro spiegando: “Sono sempre stata affascinata dalle creature mitologiche e credo sia molto interessante il fatto che la figura della sirena appaia in differenti culture, a prescindere dai riferimenti geografici e temporali. Questo elemento ci suggerisce che si tratta di un archetipo appartenente all’inconscio collettivo. Allo stesso modo, è diventato subito evidente, sin dalle prime riprese, che volessi fuggire dalla figura tragico-romantica della fiaba di Hans Christian Andersen. Il mio principale interesse è quello di ritrovare la connessione con la natura e con la propria essenza”.

Per quanto motivo, ha aggiunto la Brühlmann, “Blue my mind – Il segreto dei miei anni ha a che fare anche con la paura di non appartenere a qualcosa e al desiderio profondo di essere amati e di poter essere se stessi”. La pellicola “è, allo stesso tempo, un film sulla crescita e sulla ricerca della propria identità. Infatti, il film ha l’intento di mostrare su un nuovo livello tutti quei cambiamenti che si devono affrontare nella fase della pubertà. Ho voluto cercare di dare risposte alla domanda su come ci si sente quando il proprio corpo inizia a seguire delle leggi diverse, se inizia a cambiare e non c’è via di ritorno, quando ci si sente impotenti mentre la situazione scivola via a poco a poco. Quello che caratterizza il personaggio di Mia è la sua volontà di combattere queste pressioni, di affrontare le pressanti esigenze della pubertà rimanendo fedeli a se stessi”.

Lisa Brühlmann ha poi concluso, nel presentare il proprio lavoro: “Voglio che il pubblico sperimenti a un livello profondo come si sente Mia. In questo modo alle persone sarà forse possibile provare nuovamente che cosa vuol dire crescere. Uno dei modi in cui ho cercato di creare questa connessione è stato plasmare i personaggi secondo i miei ricordi di quel folle e commovente periodo adolescenziale. Allo stesso tempo mi sono fatta guidare dalla generazione degli adolescenti di oggi, trascorrendo molti giorni con loro per fini di ricerca. Volevo che il film avesse un’atmosfera sensuale e ricca di poesia. Questa è una storia che potrebbe svolgersi in qualsiasi parte del mondo, nella piccola borghesia di tutti i paesi”.

Davide Longoni