IL REGNO DELLE COTORRITAS

La gente è solita chiamare cotorritas quei piccoli ortotteri verdi, del tutto inoffensivi, che hanno una vita brevissima e che, nelle notti estive, girano attorno alle lampade accese. Nessuna idea intelligente sembra stare alla base dei loro movimenti. Essendo prive della vista acuta e della prontezza di riflessi che possiedono le mosche, risulta assai facile ucciderle, schiacciandole tra pollice e indice. A differenza delle zanzare, sono incapaci di pungere e costituiscono un supplizio per chi legge o mangia. Si lanciano alla cieca sul volto o sugli occhi; affogano nel nostro piatto di minestra; macchiano i nostri scritti. Nel tempo che impieghiamo a spazzar via cinque o sei cotorritas che camminano sulla nostra forchetta, altre dieci o dodici ci entrano nel naso o nelle orecchie.

Perché mai le cotorritas sono così stolte e ottuse? Tra tutti i comportamenti degli esseri viventi il loro è il meno sensato, e si sbagliano coloro che credono che lo stesso fenomeno si manifesti in tutte le specie di insetti. Per esempio, con uno scarafaggio un uomo può avere un rapporto se non amichevole almeno logico: l’uomo tenterà di uccidere lo scarafaggio e l’insetto cercherà di fuggire e nascondersi. Con le cotorritas questo rapporto non è possibile: nessuno sa che fanno né perché lo fanno.

“Ma – si chiede il dottor Ludwig Boitus in uno dei suoi ultimi studi – il comportamento delle cotorritas è veramente così insensato? Partiamo dal presupposto che tutti gli esseri viventi orientano le loro azioni in vista del mantenimento della specie. Perché le cotorritas dovrebbe- ro essere un’eccezione a questa regola universalmente riconosciuta? (…). Lo studioso moderno – aggiunge – non può limitarsi ad affermare che le azioni delle cotorritas sono fini a se stesse e prive di senso. Deve, al contrario, sforzarsi di trovare il vero senso di tale comportamento apparentemente illogico o assurdo. Noi vediamo solo una manifestazione del comportamento delle cotorritas; dobbiamo invece scoprire la ragion d’essere di questa manifestazione”. (1)

Il dottor Boitus segnala due fatti che in generale passano inosservati: negli ultimi tempi le cotorritas girano più intorno alle teste degli uomini che alle lampade; vanno moltiplicandosi sempre più. Poi sottolinea che, sebbene le cotorritas sembrino mancare della benché minima arma difensiva o offensiva, cinquecento o mille cotorritas, perseguitando un uomo senza sosta, possono ridurlo (e di fatto lo fanno) in uno stato di totale alienazione, introducendosi nelle sue orecchie, negli occhi, camminandogli sul collo, insinuandosi sotto le unghie, impedendogli di parlare e mangiare in pace, di meditare, leggere, scrivere, dormire. Arriva il momento in cui non le cotorritas, ma l’uomo non sa più quello che fa, né per quale ragione, né a che scopo: il momento in cui non sa più nemmeno chi è. Ed è in questo momento che l’uomo perde coscienza di sé e si rassegna inesorabilmente ad essere circondato e dominato dalle cotorritas. Anzi, non potrebbe più vivere senza di esse, senza sentirsele nelle orecchie, negli occhi, nella bocca. Si è prodotto quel fenomeno che nel campo della tossicodipendenza viene definito come assuefazione. “E questa è – continua Boitus – la vera ragion d’essere delle cotorritas, la ragione che si cela dietro quel comportamento apparentemente insensato e illogico”.

Le cotorritas, implacabili, stanno ingrandendo il loro regno. Fino ad ora hanno conquistato tutti i paesi civilizzati e il loro dominio è più radicato negli stati tecnologicamente più avanzati. Le cotorritas regnano ovunque ci sia una lampada elettrica.

Un dettagliato mappamondo che illustra l’articolo di Boitus fa vedere come siano pochi i paesi non ancora sottomessi al Regno delle Cotorritas. Tuttavia, riteniamo che il ricorso al mappamondo sia ingannevole, in quanto non si tratta di un dominio politico. Le cotorritas comandano solo sulla mente; quando questa si è “cotorrizzata”, per usare il neologismo coniato da Boitus, si cotorrizza anche il corpo, che di conseguenza compirà azioni fondamentalmente cotorritiche. Conclude il dottor Boitus: “Ora come ora rimangono immuni dal dominio delle cotorritas solo le comunità primitive e i paesi più poveri, nei quali i mezzi di comunicazione di massa non si sono ancora sviluppati in maniera efficace”.

(1) BOITUS, Ludwig: “Función de la conducta de los insectos en la preservación de la especie”, in Anales del Mundo Contemporáneo, XXXIV, 158, La Plata, Università di La Plata, gennaio-febbraio, 1973.

Fernando Sorrentino

(Da: El mejor de los mundos posibles, Buenos Aires, Editorial Plus Ultra, 1976. Traduzione di Alessandro Abate)