CRONACHE DELLA VAL LEMURIA

CRONACHE DELLA VAL LEMURIA (174 pagine; 14,90 euro) è il nuovo lavoro di Cristiano Demicheli pubblicato nella collana “Impronte” delle Edizioni Hypnos.

Si tratta della prima raccolta di racconti di Cristiano Demicheli, autore genovese che già si è distinto con il romanzo MELASIA, finalista ai premi Cento e Minerva, e pubblicato nel 2011 da Rizzoli. I racconti sono tutti incentrati su una regione immaginaria, la Val Lemuria, ma le cui radici affondano profondamente nella storia locale italiana.

Sono in tutto dieci storie alla scoperta di un luogo bizzarro, misterioso e fantastico, dove è possibile udire il verso del pappagufo, imbattersi nelle tracce dei misteriosi Cecìni, o essere travolti dalla Birta Odlata. Ma attenzione.. hic sunt lemures: qui ci sono gli spettri!

“Ci sono tre strade per raggiungere la val Lemuria da Genova o da qualunque altra località civile. La più veloce è l’autostrada A7, la più lenta la statale dei Giovi. Dorigo e io scegliemmo una via di mezzo: la statale 217, che si snoda tra i pittoreschi paesaggi dell’Appennino. Giunti a Zoldo, cittadina della val Trebbia famosa per le ciliegie al maraschino e per una battaglia napoleonica che stava per esservi combattuta, la strada si biforca. Prendemmo a sinistra e, quasi subito, la carreggiata si restrinse e cominciò a salire. Non era una buona strada. Sotto certi aspetti, non ero nemmeno sicuro che meritasse la definizione di strada. Anche senza contare le buche di cui era costellata, il fatto di correre su una cengia striminzita tra una parete rocciosa e un dirupo la rendeva snervante.

Il confine della Val Lemuria non è indicato da nessun cartello eppure, quando lo si supera, è difficile non accorgersene. Il paesaggio diventa subito più cupo e selvaggio. Boscaglie intricate si arricciano sui versanti della gola tortuosa scavata dal rio Aneto, mentre le montagne, dalle cime tipicamente coperte di nebbia, incombono opprimenti. Il borgo di Olifano appare all’improvviso, dietro un tornante della strada, evocando fumosi ricordi di scuola:

come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto

alberi case colli per l’inganno consueto.

Un pugno di case arroccate sul fianco del monte, una cascata di tegole e comignoli sbuffanti sopra lo sventolio dei panni stesi. Sembrava vicino, ma prima di arrivarci dovemmo attraversare un ponte di pietra che superava in tre balze un sonnacchioso torrente affogato nell’ortica e nella romice. Poi fu un susseguirsi di facciate gonfie di umidità, recinti rattoppati con reti da pollaio, vasconi di pietra affollati di papere. Raggiungemmo la piazza del paese con la sensazione di aver viaggiato nel tempo non meno che nello spazio. Parcheggiai e scendemmo. L’asfalto era lucido di pioggia. Un cavallo scalpitava dietro la porta di una stalla. Nell’aria ristagnava un odore misto di gasolio, letame e fumo di legna”.

Cristiano Demicheli è nato a Genova nel 1975. Ha praticato molti mestieri, ma coltivato una sola passione, la scrittura. Del 2011 è il suo primo romanzo, MELASIA, finalista ai premi Cento e Minerva, pubblicato da Rizzoli. Nel 2018 ha vinto il Premio Hypnos con il racconto “Materiali per una guida della Val Lemuria”.

Buona lettura.

A cura della redazione