HORROR DIAMOND

La nonna malefica, la sorellina Missy, il dr. Landau, la madre, King e “Loro”, i misteriosi demoni… tutti insieme “appassionatamente” in “Amon”, la casa maledetta! Questo è quello che ci hanno offerto i King Diamond, band heavy-metal nel loro album “Them”.
La strana nonna, posseduta dai demoni, introduce il piccolo King ai misteri della casa… la casa, l’anello di congiunzione di una catena maledetta (Ah, “casa dolce casa”, dicevamo non molto tempo fa nell’articolo “Le case maledette”).
Dopo misteriosi incidenti, King, in preda ad un attacco di follia, uccide la nonna e viene rinchiuso in un manicomio.
Nove anni di prigionia, in cui il piccolo King impara ad odiare, e non a torto, il subdolo dr.Landau.
Una volta liberato, King continua a vivere in completa solitudine per altri nove anni.
“Them” termina con la nonna defunta che richiama King nella vecchia casa.
Ma la storia non finisce qua.
Nel successivo album “Conspiracy”, i King Diamond proseguono le avventure del loro eroe maledetto.
King, rispondendo alla chiamata, si reca ad “Amon”: la nonna, dopo aver aperto la porta, svanisce.
Il racconto prosegue con King che si ritrova seduto di fronte alla tomba di Missy, la sorellina, anch’ella vittima di “Loro” diciotto anni prima: d’un tratto di misteriosi demoni si levano dalle tombe del cimitero per sperimentare il loro rinnovato potere. Danzando tra le lapidi, promettono a King di condurlo da Missy in cambio di “Amon”, la casa maledetta.
Accettato l’accordo, ecco rientrare in scena l’odiato dr. Landau. Egli svela a King di vivere con sua madre e di averlo deliberatamente tenuto lontano da lei per tutti questi anni.
Più tardi si scopre che i due sono sposati e vogliono andare a vivere proprio nella casa di famiglia, dopo essersi naturalmente sbarazzati di King. Frattanto Landau gli promette che presto rivedrà sua madre.
Fatti i preparativi per l’incontro, esausto King si addormenta e sogna Missy, che lo mette in guardia contro un destino terribile, ma senza riferirgli alcun dettaglio. Sempre in sogno gli appare anche la madre in abito nuziale, seguita da Landau. C’è solo un modo per impedire il matrimonio: uccidere il dottore.
Così King estrae un’ascia e cerca di colpire il suo peggior nemico, ma questi fulmineamente si scansa e King colpisce la propria madre, tagliandola a metà. Il busto giace a terra, mentre la parte inferiore del corpo continua a camminare…
Cercando disperatamente di uscire da quel sogno orribile, King cade nella più completa oscurità. Riportato a forza nell’incubo, il nostro protagonista vede il dr. Landau baciare la madre, mentre in mano tiene la chiave della porta di “Amon”. Ma l’avvertimento della sorellina Missy è stato vano…
Finalmente destatosi, King incontra la madre che, ritenendolo pazzo, nel tentativo di impadronirsi della casa, gli inietta una siringa piena di sedativo. King crolla e perde conoscenza.
Nel frattempo la madre e il dr. Landau incontrano l’ingenuo prete Sammael, al quale fanno credere che il Nostro è un pericolo per tutto il genere umano. Viene così presa la decisione di bruciare King e di deporre i suoi resti nella stessa tomba della sorellina Missy.
Il disco si conclude con il brano “Cremation” e chi ha avuto modo di vedere l’interpretazione dal vivo della canzone, non può certo dimenticare il punto in cui King si infila nella bara e si fa bruciare: tutto rigorosamente “vero”… anche se i King Diamond fanno ovviamente uso di un effetto speciale… ci mancherebbe!
Mentre King muore, lancia una maledizione: “Anche se la morte è vicina, io tornerò a darti la caccia, puttana maledetta da Dio”.
Aspettiamo il tuo ritorno, King!
 
Originariamente pubblicato sul numero 3 de LA ZONA MORTA, luglio 1990

Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, marzo 2007

16/03/2007, Marco Boglioni