SONO REALI GLI ZOMBI?

Continua la proficua collaborazione con il sito “Italia parallela” con un articolo molto particolare, che cercherà di dare una spiegazione scientifica al mistero degli zombi!

Gli zombi sono spesso protagonisti in libri e film di fantascienza.
Un libro appena uscito e che a breve verrà anche riportato sullo schermo è “Paul is undead, the British zombie invasion” che parla di una trasformazione dei Beatles in zombi.

Ma, a parte la pellicola e i racconti fantascientifici, la storia degli zombi si basa su una verità ben definita.
Tutto nasce da un popolo di Haiti in cui, secondo antiche credenze, alcuni morti si sarebbero risvegliati dalla loro tomba grazie a formule magiche pronunciate da sacerdoti voodoo chiamati “boker” e sarebbero stati schiavi per sempre in piantagioni.
Il morto veniva risvegliato dal sacerdote in caso in cui questo, in vita, avesse disobbedito alle leggi della tribù o avesse un debito con essa, veniva quindi fatto lavorare e penare per l’eternità.

Gli antropologi hanno cercato di studiare questo strano fenomeno per verificare se in fondo ci possa essere una base di verità in questa storia.
Uno di questi è un bioetnologo canadese, Wade Davis, che ha pubblicato di recente il libro “Passage of Darkness” (The university of North Carolina Press) che è giunto a una presunta soluzione.

Ad Haiti appena una persona moriva veniva subito seppellita (per evitare che il forte caldo decomponesse il cadavere), senza quindi verificare se la morte fosse reale.
La morte veniva resa apparente dallo sciamano voodoo grazie a un veleno chiamato tetrodossina, che a volte veniva mischiata con bufogenina e bufotossina (ricavati dalla pelle del rospo marino).
Questo veleno, se ingerito a dosi eccessive, può uccidere realmente un individuo (è considerato un veleno più potente del cianuro) ma, se in dosi minori, poteva anche solo rallentare il battito cardiaco e il respiro fino a causare una morte apparente dell’individuo.
Lo sciamano quindi disseppelliva il “finto” cadavere entro 8 ore dal suo interramento (per evitare che questo soffocasse) e gli somministrava una droga composta da datura (una pianta a fiori), iosciamina e scopolamina.
Questa droga portava il soggetto in uno stato di trance e lo rendeva quindi zombi.
La droga gli provocava un effetto psico-attivo quindi portava lo stesso soggetto a credere di essere uno zombi e ad annullare la sua volontà.

Un caso che ha portato lo studioso a questa soluzione è stata la straordinaria storia di Clairvius Narcisse, il quale, riconobbe la sorella nel 1980 in un mercato di Tahiti e le raccontò che nel 1962 era stato dichiarato morto, seppellito e successivamente riportato in vita da un sacerdote voodoo che poi lo aveva venduto come schiavo a una piantagione e somministrato una droga per mantenerlo incosciente.
Appena morto il suo padrone era scappato e pian piano aveva riacquistato la sua coscienza.
Alcune indagini hanno verificato che realmente questo personaggio era stato dichiarato morto nel 1962.
Altro caso è legato a Felicia Felix Mentor, dichiarata morta nel 1907 e trovata dopo 30 anni a vagabondare nelle campagne di Tahiti.

La teoria di Wade Davis non è approvata al 100%, ma è la più vicina alla soluzione di questo antico e inquietante mistero.

Antonella Balboni