IL KRAKEN

Il Kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi: è una sorta di piovra gigantesca, ma con caratteristiche molto particolari, dotata di tentacoli abbastanza grandi da avvolgere un’intera nave. Il suo mito ha origini molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto fra il Settecento e l’Ottocento, forse anche sulla base dei resoconti di reali avvistamenti di calamari giganti, che hanno fatto pensare all’esistenza reale di questa creatura.

Dicevamo che il Kraken ha origini antichissime che si fanno risalire addirittura alla mitologia norrena. Sebbene il nome Kraken non appaia mai nei testi, le sue caratteristiche possono ricondursi a quelle dell’Hafgufa, descritto nella Saga di Örvar-Odds e nel Konungs skuggsjá (1250). Qui si parla dell’Hafgufa come di un mostro marino talmente grande da poter essere scambiato per un’isola quando si trovava in superficie. Questo tema (il mostro che sembra un’isola) è uno degli elementi ricorrenti principali proprio nella tradizione sul Kraken, che si sviluppò più tardi. Questo tema ha avuto anche sviluppi diversi, e in particolare accomuna il Kraken con lo Zaratan, la balena-isola del mito di San Brendano di Clonfert.

Alcuni elementi della tradizione relativa al Kraken (le bolle e gli spruzzi d’acqua dalle sue narici, le forti correnti e le violente onde provocate dai suoi spostamenti, il suo emergere come un’isola) fanno supporre ad alcuni studiosi che la versione originale del mito norreno possa essere correlata all’attività vulcanica sottomarina in Islanda.

Dicevamo comunque che è nel Settecento che questo mostro inizia a comparire con una certa frequenza. Nella prima opera dello scienziato Carl von Linné, Systema Naturae (1735), il Kraken comparve fra i cefalopodi, con il nome scientifico Microcosmus, ma in seguito Linné rinunciò a menzionare questa ipotetica specie.

Il riferimento settecentesco principale sul Kraken è però la Storia naturale della Norvegia (1752) del danese Erik Pontoppidan, vescovo di Bergen che descrisse la creatura come una sorta di enorme pesce-granchio. Pontoppidan riprese il tema del mostro-isola, sostenendo che alcune isole rappresentate erroneamente sulle mappe erano in effetti da ricondursi ad avvistamenti del Kraken in emersione. Nella descrizione di Pontoppidan, il principale elemento di pericolosità del Kraken erano le sue stesse dimensioni e le forti onde e i potenti gorghi che causava emergendo o inabissandosi. Il Kraken non veniva quindi descritto come ostile, sebbene Pontoppidan precisò che, volendo, il Kraken avrebbe potuto afferrare e trascinare negli abissi anche la più grande nave da guerra data la sua mole. Sempre Pondoppidan sosteneva che un giovane esemplare di Kraken, trovato morto, fosse stato spinto dalle onde sulla spiagga presso Alstahaug.

Fu solo nel tardo Settecento che iniziò a svilupparsi il mito del Kraken come creatura aggressiva. Alcune varianti del mito prevedevano che il Kraken affondasse le navi degli uomini corrotti (per esempio dei pirati), risparmiando invece quelle dei giusti. Sempre in quel periodo l’immagine del Kraken venne a coincidere in modo sempre più netto con quella di una piovra gigante, perdendo altre caratterizzazioni menzionate da alcune fonti più antiche (come la forma di granchio o certi altri elementi che potevano accomunare il Kraken alle balene). Secondo alcuni studiosi, questa evoluzione del mito potrebbe essere legata agli avvistamenti di reali calamari giganti.

Nel 1802, il malacologo (zoologo che si occupa dello studio dei molluschi) di origine francese Pierre Denys de Montfort incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato enciclopedico sui molluschi, Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques. La prima specie, per cui Montfort riprese il nome del Kraken, era quella descritta dai marinai norvegesi (e, secondo Montfort, anche da Plinio il Vecchio). La seconda specie aveva dimensioni ancora più impressionanti: un esemplare aveva causato addirittura il naufragio di un vascello al largo dell’Angola. Montfort sostenne anche che le dieci navi da guerra inglesi scomparse nel 1782 fossero state affondate proprio da piovre giganti. La sua tesi però fu in seguito smentita e la sua opera perse notevolmente di credibilità agli occhi dei suoi contemporanei.

Da allora si è propensi a ritenere che sia stata la specie dei calamari giganti a originare il mito del Kraken… ma chissà che nelle profondità marine questa abominevole creatura non stia solo semplicemente riposando, pronta e riemergere nuovamente!

Davide Longoni