NORBERT WIENER, 70 ANNI DOPO

Dopo 70 anni , pregevole ristampa (un ampio compendio selezionato), di uno dei libri del Novecento che hanno cambiato il mondo, quasi tutte le anticipazioni della rivoluzione elettronica e poi informatica che sarebbe venuta, fino ai nostri giorni: tra nuovo paradigma della comunicazione, Uomo-Macchina, fino a automazione e robotica, AI (Intelligenza Artificiale), Telelavoro e persino Internet e Social Network, Big Data… Armando Editore  ristampa  “Cybenetics” (“La Cibenetica”) del 1948.

Molto interessante la premessa di questa edizione, a cura di Silvia Leonzi e Giovanni Ciofalo che in “Wiener, Goldrake e i social media” scrivono:

Nell’aprile del 1978, su Rai Due, viene trasmessa la prima puntata italiana di “Atlas Ufo Robot” (Goldrake)… il mondo tecnologicamente più evoluto – quella società della comunicazione prefigurata tra le pagine di un testo considerato per molti versi visionario…- si è andato concretizzando…. appropriato di concetti complessi…, trasformandoli in elementi della cultura popolare. Una cultura popolare che, seppure attraverso una rappresentazione fantascientifica è in grado di cogliere uno dei fondamentali presupposti dell’opera di Wiener: le profonde analogie e le possibili ibridazioni tra l’uomo e la macchina… chi adotta una prospettiva sociologica riconducibile al campo dei processi culturali e comunicativi, comprendere l’importanza di quest’opera equivale a considerare tanto l’evoluzione teorica e scientifica innescata dalle riflessioni di Wiener, quanto l’influenza che ha avuto sul cambiamento della società…”.

In altre parole, in un mondo nel cuore del Novecento, all’indomani della tragedia della Seconda Guerra Mondiale e con la Guerra Fredda nascente e società occidentali preda ancora delle illusioni comuniste da un lato e del progresso economicistico liberal dall’altro (con quello scientifico visto come mera macchina sociale), l’utopista relativo Norbert Wiener captò l’anno Duemila e “brevettò” un nuova scienza interdisciplinare capace di pilotare la complessità aurorale delle società appena futuro prossime.

Oltre a liberare la sociologia stessa dal politichese stretto intellettualistico, ideologico e paleo-umanistico (le macchine meri strumenti e non metafore anche letterali degli umani stessi) e delinearne, proprio grazie ai punti fondamentali della cibernetica, sviluppi metodologici e stagioni rivoluzionarie verso orizzonti su basi conoscitive e tecnoscientifiche (e paradossalmente “neo-spirituali”), da Von Neumann a Marvin Minsky, a Bill Gates e Steve Jobs, a Raymond Kurzweil.

In “Cybernetics” (“La Cibernetica”) una password è probabilmente tutt’oggi il primo capitolo stesso Tempo Bergsoniano e Tempo Newtoniano dove Wiener rivoluziona per la storia della scienza, certo manicheismo storico scientifico tradizionale: tra i teorici delle forze vitali e di quelle meccanicistiche: discorso complesso, va da sé che con la cibernetica Wiener ha dribblato l’irriducibile a suo tempo dibattito (ma ancora non sopito in certa ancora confusione tra scienze umane e scienze naturali): scoprendo la comunicazione tra umani e umani e macchine e animali come quasi una diversamente legge oggettivante e darwiniana, non solo il linguaggio Parola come “dna” della comunicazione umana stessa, e chiamandola cibernetica “ha dato un anima all’uomo come macchina” su basi comunque scientifiche e complesse, oltre il riduzionismo si scientista che quello – paradossale-filosofico.

Roberto Guerra